I pannelli UPB Made of Resysta offrono le stesse sensazioni tattili ed estetiche del vero legno, ma sono riciclabili al 100%.
Sedie biodegradabili composte di fibra di vetro e PLA, pannelli che sembrano di marmo ma sono realizzati a partire dai rifiuti di plastica, edifici isolati utilizzando la Posedonia Oceanica, ceramiche prodotte a partire dagli scarti tossici dalla lavorazione della bauxite: sono innumerevoli le ricerche nel campo dell’architettura e del design volte a ripensare integralmente i processi materiali in un’ottica rispettosa dell’ecosistema globale, e che reinterpretano le qualità estetiche dei prodotti a cui siamo stati ormai abituati.

Come ci racconta la curatrice Paola Antonelli con la sua XXII Triennale di Milano “la natura è rotta”, non è più possibile rimandare la questione ambientale o lasciarla in eredità alle generazioni future. Siamo tutti chiamati a impegnare le nostre energie e competenze in direzione di scelte più consapevoli e rispettose dell’ecosistema di cui siamo parte.
La sostenibilità è la principale caratteristica dei pannelli UPB Made of Resysta, distribuiti in Italia dal Gruppo Bonomi e Pattini, compagnia specializzata nella distribuzione di materiali innovativi e sostenibili destinati all’architettura e all’arredo.

I pannelli UPB made of Resysta sono riciclabili al 100% e fatti al 60% da bucce di riso. Nonostante la composizione innovativa, i pannelli conservano le sensazioni tattili ed estetiche del vero legno e possono essere facilmente lavorati con le macchine tradizionali.
Ottime sono anche le prestazioni meccaniche e fisiche del materiale: è resistente all’acqua e ai raggi ultravioletti, risultando più duraturo del legno vero e semplice da lavare. Grazie alle loro proprietà termoplastiche i pannelli possono anche essere termoformati, garantendo infinite possibilità di applicazione.