Servono due ingredienti per rinunciare alle pareti di casa: un basso tasso di criminalità e un clima mite, meglio se tropicale. In assenza si può ovviare con vetrate ad alte prestazioni termiche o pareti mobili a scomparsa da aprire e chiudere all’occorrenza. Proponiamo una carrellata di progetti in cui le pareti lasciano spazio a planimetrie più fluide: totalmente assenti in certe case di vacanza o solo perimetrali negli appartamenti in città. Qui, la grande ossessione dell’anno: pesanti tendaggi che suddividono gli spazi interni, courtain wall nel senso letterale del termine. Per dissolvere i confini tra interno ed esterno in certi casi la volumetria viene solo accennata da travi in cemento oppure delimitata da pareti in vetro smerigliato che fanno volutamente scorrere l’acqua piovana all’interno dell’abitazione. Non mancano i grandi classici come Casa Farnsworth, anticipatrice par excellence della dissolvenza perimetrale: per capirne meglio la portata culturale un articolo sull’architettura del sole ripercorre le origini del moderno evidenziandone un aspetto spesso trascurato, e cioè il desiderio di avvicinare l’uomo alla natura anche con il naturismo e spazi domestici all’aperto. Nel nostro viaggio dall’Australia all’Argentina troviamo case con muri rimpiazzati da archi, da specchi o da paglia, ma perlopiù pilastri di cemento che sorreggono il tetto e lasciano grandi vuoti che incorniciano paesaggi mozzafiato all’orizzonte: dalla foresta messicana all’Appennino Emiliano.