“La stranezza di oggi è la ragione di domani”, recita l’adagio che associamo a Hunter S. Thompson, padre del gonzo journalism, idolo di Paura e delirio a Las Vegas. Varrà anche per l’architettura di oggi? Nel postmoderno lo strano e l’ironico erano la regola… ma è mai finito? Nel 2025 non sono mancate storie che hanno fatto notizia, non necessariamente progetti detestati, ma “non allineati”: come un supermercato brutalista che è diventato al tempo stesso ridefinizione dello spazio commerciale e meme, fino alle chiese letteralmente “traslocate” su ruote o riempite d’acqua. Nell’anno dei labubu, fatto di code infinite davanti ai negozi Pop Mart e collaborazioni che non ci aspettavamo, tra i progetti più bizzarri non poteva mancare una casa dall’estetica K-pop, che con gli amati e odiati “pupazzi appesi alle borse” condivide l’aspetto cute e disturbante. Insieme ai grattacieli, a cui i progettisti tentano da decenni di dare forme sempre più lontane dal rassicurante parallelepipedo, le ville sono il terreno più fertile di sperimentazione e quest’anno Domus ne ha visitate alcune davvero uniche, dalle case Dinosauro e Esagono di Vittorio Giorgini alla casa “con le orecchie” di Mario Galvagni in Liguria. Della nostra selezione fanno parte edifici religiosi, negozi, bar e perfino un frantoio: a dimostrazione che la sperimentazione architettonica non riguarda solo le icone, ma può emergere (quasi) ovunque.
5 progetti insoliti del 2025 che ci fanno ancora discutere
Tra supermercati brutalisti e chiese spostate su ruote, il nostro 2025 è stato fatto anche di architetture non convenzionali, luoghi che hanno fatto discutere raccontandoci però che gli esperimenti possono ancora esistere.
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- Giovanni Comoglio e Francesca Critelli
- 22 dicembre 2025
Il supermercato brutalista a Maiorca che ha finito per rompere l’internet
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Foto Leonardo Cóndor
Fra arredi in cemento grezzo, casse di plastica sul soffitto e un’illuminazione a tubi Led, questo spazio commerciale a Maiorca combina materiali riciclati ed estetica minimale. Continua a leggere
Un appartamento a Seul fatto di estetica K-pop e immaginario cartoon
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
Foto Monodot
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Il frantoio surrealista di Philippe Starck
Foto Julio Touza Sacristan
Foto Julio Touza Sacristan
Foto Alfonso Quiroga Ferro
Foto Alfonso Quiroga Ferro
Foto Alfonso Quiroga Ferro
Foto Alfonso Quiroga Ferro
Foto Alfonso Quiroga Ferro
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Tra cemento rosso, corna di toro e giochi di luce caravaggeschi, il designer francese trasforma la tradizione olearia andalusa in un’esperienza visionaria. Continua a leggere
La scheggia luminosa tra due edifici di Bucarest, con dentro un minuscolo caffè
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
Foto Vlad Patru
A Bucarest, lo studio Vinklu ha progettato The Chapel, una caffetteria che trasforma un vuoto urbano in uno spazio luminoso e intimo. Un intervento mirato che mostra il potenziale degli spazi in-between nelle città europee. Continua a leggere
La chiesa centenaria spostata con un viaggio di due giorni, in Svezia
L’eccezionale operazione ingegneristica racconta la radicale trasformazione urbana della città artica svedese di Kiruna, che sta venendo interamente ricollocata. Continua a leggere