È autunno, tempo di serie tv: 15 titoli che ogni lettore di Domus dovrebbe aver visto

Un percorso curato da Domus di serie tv da recuperare sotto le coperte, tra case dell’orrore, design distopici, citazioni a Frank Lloyd Wright e l’urbanistica dopo l’apocalisse, per capire perché il design nelle serie tv a volte è quasi più importante della storia. 

The Bear (2022 - in produzione) e The Studio (2025) Con due trame completamente diverse, The Bear e The Studio hanno sofferto entrambe la Wright-mania. Nella prima, pluripremiata serie con Jeremy Allan White (disponibile su Dinsey+) puoi attraversare la prima casa progettata da Frank Lloyd Wright a Chicago. Con la seconda, puoi visitare un edificio di Wright che ancora non esiste. 

Black Mirror, 2011 - in produzione Black Mirror è la serie tv di design speculativo per eccellenza: l’antologia a cui conviene riferirsi per capire quali oggetti – belli e brutti – l’umanità è stata e sarà in grado di immaginare. La settima stagione, uscita quest’anno su Netflix, segna quattordici anni di distopie, di cui molte si sono già avverate. 

The White Lotus, 2021 - in produzione The White Lotus è forse la più feroce satira dei “nuovi ricchi” mai apparsa su Netflix — una serie che ha ridefinito l’immaginario dell’architettura “glocale” dei resort di lusso. White Lotus è un marchio inesistente, ma talmente verosimile da sembrare reale.

Alien - Pianeta Terra, 2025 - in produzione Dall’Alien originale di Ridley Scott del 1979 fino a Alien – Pianeta Terra, ora disponibile su Disney+, la saga non ha mai smesso di indagare ciò che davvero ci spaventa. Non i mostri annidati nelle navicelle, ma le architetture del potere: metropoli corporative, infrastrutture industriali, catene di montaggio interstellari e dispositivi distopici che riflettono le nostre paure più terrestri. È lì, nel paesaggio artificiale che l’uomo ha costruito, che Alien continua a trovare il suo orrore più autentico.

Scissione, 2022- in produzione Al centro della distopia corporativa di Scissione c’è il complesso del Bell Labs Holmdel, progettato da Eero Saarinen nel 1962. È il quartier generale (per le riprese in esterna) della fantomatica Lumon Industries, l’azienda al centro degli accadimenti di scissione. I pannelli prefabbricati, gli stretti corridoi, l’illuminazione artificiale integrata: il claustrofobico nive to five era un sogno di stabilità, ora è un incubo in due stagioni su Amazon Prime. 

Squid Game, 2021 - in produzione Dalla prima stagione andata in onda su Netflix nel 2021, Squid Game possiede una mitologia che è tutta architettonica. L’isola dove i partecipanti a questo gioco sadico per ricchi sono rinchiusi è un po’ una prigione, un po’ un sogno d’infanzia. Plastiche e surreali, le “architetture” di Squid Game sono ormai più emblematiche di quello che ci accade dentro.

Sirens, 2025 Una serie che dal punto di vista narrativo sarebbe trascurabile se non fosse per la performance di Julianne Moore e la villa da sogno nel New England in cui è ambientata. Sirens è un testamento al sogno borghese del surrealismo opulento e all’interior design che per anni l’ha accompagnato. Gli oggetti di design che appaiono nelle scene sono il suo epitaffio: tra tutti il divano Boa dei Fratelli Campana per Edra. 

Cristóbal Balenciaga, 2024 Chi era Balenciaga prima di essere un brand ma anche dov’era Cristóbal Balenciaga prima di conquistare Parigi? Nella serie disponibile su Disney+ non solo gli abiti ma anche i luoghi dello stilista spagnolo sono stati ricreati fedelmente. 

Beef, 2023 Da un lato c’è chi del design e dell’arte ha fatto uno strumento di potere e riconoscibilità del proprio status – sociale, finanziario, culturale. Dall’altro, c'è chi costruisce per necessità gli arredi delle case dell’1%. E questi due lati della medaglia non vanno molto d’accordo. Beef, uscita su Netflix nel 2023, traccia un ritratto più che violento del mondo del design e... dei designer.

Il Gattopardo, 2025 Tanto il film di Luchino Visconti del 1963 quanto la serie recentemente prodotta da Netflix raccontano il tramonto di un’epoca - quella del'aristocrazia siciliana – con tutte le sue architetture. Da Villa Boscogrande a Palermo a Palazzo Chigi a Roma, ambientazioni e costumi sono la ragione per cui guardare questa serie tv.

Courtesy Netflix Italia. Photo Lucia Iuorio

M - Il figlio del secolo, 2025 La serie che per la prima volta ha raccontato il fascismo in Italia, ma anche quella che ha meglio rappresentato la Milano del dopoguerra, come la città della sconfitta, della povertà e della disperazione di tutti gli italiani, terreno fertile per l’ascesa di Mussolini. 

Black Rabbit, 2025 L’architettura della notte e una New York sotterranea ormai travolta dalla gentrificazione: Black Rabbit (su Netflix) riunisce nelle sue ambientazioni tanti temi caldi, ma soprattutto, tra il rigore del Seagram Building e la nostalgia dei club dell’East Village, racconta il sogno di costruire bellezza dalle rovine (anche architettoniche).

Black Rabbit. Photo Krista Schlueter/Netflix. Courtesy of Netflix © 2025 (COURTESY OF NETFLIX)

The Last of Us, 2023 - in produzione Tutto nasce da un videogioco di culto, il primo nella storia a essere stato adattato alla televisione con così tanta accuratezza, a partire dall’architettura e dal design degli ambienti. The Last of Us è un’operazione di design apocalittico così magistrale che guardarla è davvero come giocare a un videogioco. 

Paradise, 2025 Paradise come Beef è una serie che parla di architettura e di potere. A un genio dell’urbanistica viene commissionata una città incassata dentro una montagna, un drappello di super ricchi da salvare quando si arriverà alla fine del mondo. 

Un prodotto democraticissimo, forse il più democratico di questo secolo, le serie tv arrivano ovunque e a chiunque: nelle loro trame non serve essere critici d’arte o architetti per fruire di mondi progettati con cura, spazi che ci raccontano come abitiamo, come progettiamo, come viviamo insieme – o come ci confrontiamo con paure e tensioni collettive.

Tra produzioni Netflix, Amazon Prime, Disney+ e Apple TV+, Domus ha curato un percorso tra 15 serie tv per fare un rewatch di quello che è successo nel mondo negli ultimi cinque anni.

Squid Game, 2021 - in produzione

C’è il grande tema dell’apocalisse che, oggi, non esplode più: si consuma in silenzio. Lo mostra la nuova serie di Alien su Disney+, che abbandona lo spazio profondo per esplorare un futuro interiore e claustrofobico — lo stesso che anima Black Mirror e Squid Game (Netflix), dove il controllo è diventato invisibile, interiorizzato.

C’è anche il microcosmo degli ultraricchi: yacht, resort di lusso, case isolate e uffici open space — come quelli di Scissione — spazi un tempo borghesi che diventano luoghi di inquietudine e straniamento. In parallelo, serie come Cristóbal Balenciaga o Beef affrontano in modo diretto il mondo del design, dei designer e dell’architettura, lo fanno con uno sguardo critico, spesso impietoso. Altre, invece, rileggono architetture storiche e spazi iconici in chiave dissacrante, come accade in The Studio, su Apple TV+

E infine, c’è l’urbanistica: la trasformazione delle città in scenari di gioco e sopravvivenza, un immaginario che trova la sua espressione più compiuta in The Last of Us e Paradise. Scorri la gallery per scoprire la selezione di Domus.

The Bear (2022 - in produzione) e The Studio (2025)

Con due trame completamente diverse, The Bear e The Studio hanno sofferto entrambe la Wright-mania. Nella prima, pluripremiata serie con Jeremy Allan White (disponibile su Dinsey+) puoi attraversare la prima casa progettata da Frank Lloyd Wright a Chicago. Con la seconda, puoi visitare un edificio di Wright che ancora non esiste. 

Black Mirror, 2011 - in produzione

Black Mirror è la serie tv di design speculativo per eccellenza: l’antologia a cui conviene riferirsi per capire quali oggetti – belli e brutti – l’umanità è stata e sarà in grado di immaginare. La settima stagione, uscita quest’anno su Netflix, segna quattordici anni di distopie, di cui molte si sono già avverate. 

The White Lotus, 2021 - in produzione

The White Lotus è forse la più feroce satira dei “nuovi ricchi” mai apparsa su Netflix — una serie che ha ridefinito l’immaginario dell’architettura “glocale” dei resort di lusso. White Lotus è un marchio inesistente, ma talmente verosimile da sembrare reale.

Alien - Pianeta Terra, 2025 - in produzione

Dall’Alien originale di Ridley Scott del 1979 fino a Alien – Pianeta Terra, ora disponibile su Disney+, la saga non ha mai smesso di indagare ciò che davvero ci spaventa. Non i mostri annidati nelle navicelle, ma le architetture del potere: metropoli corporative, infrastrutture industriali, catene di montaggio interstellari e dispositivi distopici che riflettono le nostre paure più terrestri. È lì, nel paesaggio artificiale che l’uomo ha costruito, che Alien continua a trovare il suo orrore più autentico.

Scissione, 2022- in produzione

Al centro della distopia corporativa di Scissione c’è il complesso del Bell Labs Holmdel, progettato da Eero Saarinen nel 1962. È il quartier generale (per le riprese in esterna) della fantomatica Lumon Industries, l’azienda al centro degli accadimenti di scissione. I pannelli prefabbricati, gli stretti corridoi, l’illuminazione artificiale integrata: il claustrofobico nive to five era un sogno di stabilità, ora è un incubo in due stagioni su Amazon Prime. 

Squid Game, 2021 - in produzione

Dalla prima stagione andata in onda su Netflix nel 2021, Squid Game possiede una mitologia che è tutta architettonica. L’isola dove i partecipanti a questo gioco sadico per ricchi sono rinchiusi è un po’ una prigione, un po’ un sogno d’infanzia. Plastiche e surreali, le “architetture” di Squid Game sono ormai più emblematiche di quello che ci accade dentro.

Sirens, 2025

Una serie che dal punto di vista narrativo sarebbe trascurabile se non fosse per la performance di Julianne Moore e la villa da sogno nel New England in cui è ambientata. Sirens è un testamento al sogno borghese del surrealismo opulento e all’interior design che per anni l’ha accompagnato. Gli oggetti di design che appaiono nelle scene sono il suo epitaffio: tra tutti il divano Boa dei Fratelli Campana per Edra. 

Cristóbal Balenciaga, 2024

Chi era Balenciaga prima di essere un brand ma anche dov’era Cristóbal Balenciaga prima di conquistare Parigi? Nella serie disponibile su Disney+ non solo gli abiti ma anche i luoghi dello stilista spagnolo sono stati ricreati fedelmente. 

Beef, 2023

Da un lato c’è chi del design e dell’arte ha fatto uno strumento di potere e riconoscibilità del proprio status – sociale, finanziario, culturale. Dall’altro, c'è chi costruisce per necessità gli arredi delle case dell’1%. E questi due lati della medaglia non vanno molto d’accordo. Beef, uscita su Netflix nel 2023, traccia un ritratto più che violento del mondo del design e... dei designer.

Il Gattopardo, 2025 Courtesy Netflix Italia. Photo Lucia Iuorio

Tanto il film di Luchino Visconti del 1963 quanto la serie recentemente prodotta da Netflix raccontano il tramonto di un’epoca - quella del'aristocrazia siciliana – con tutte le sue architetture. Da Villa Boscogrande a Palermo a Palazzo Chigi a Roma, ambientazioni e costumi sono la ragione per cui guardare questa serie tv.

M - Il figlio del secolo, 2025

La serie che per la prima volta ha raccontato il fascismo in Italia, ma anche quella che ha meglio rappresentato la Milano del dopoguerra, come la città della sconfitta, della povertà e della disperazione di tutti gli italiani, terreno fertile per l’ascesa di Mussolini. 

Black Rabbit, 2025 Black Rabbit. Photo Krista Schlueter/Netflix. Courtesy of Netflix © 2025 (COURTESY OF NETFLIX)

L’architettura della notte e una New York sotterranea ormai travolta dalla gentrificazione: Black Rabbit (su Netflix) riunisce nelle sue ambientazioni tanti temi caldi, ma soprattutto, tra il rigore del Seagram Building e la nostalgia dei club dell’East Village, racconta il sogno di costruire bellezza dalle rovine (anche architettoniche).

The Last of Us, 2023 - in produzione

Tutto nasce da un videogioco di culto, il primo nella storia a essere stato adattato alla televisione con così tanta accuratezza, a partire dall’architettura e dal design degli ambienti. The Last of Us è un’operazione di design apocalittico così magistrale che guardarla è davvero come giocare a un videogioco. 

Paradise, 2025

Paradise come Beef è una serie che parla di architettura e di potere. A un genio dell’urbanistica viene commissionata una città incassata dentro una montagna, un drappello di super ricchi da salvare quando si arriverà alla fine del mondo.