David Chipperfield è il vincitore del Pritzker Architecture Prize 2023

Il più importante premio d’architettura in ambito internazionale va al progettista britannico, Guest Editor di Domus nel 2020.

“Le risposte attente, curate, precise e pacate che ha offerto agli obiettivi cui aspiravano i suoi edifici non possono che nascere da una profonda e sostenuta conoscenza della disciplina. Tuttavia, queste risposte non sono mai egocentriche, né servono in alcun modo a fare arte per l'arte: piuttosto, sono sempre rimaste focalizzate sul fine superiore dell'impresa e sul perseguimento del bene civico e pubblico”. Con queste motivazioni, la giuria nel Premio assegnato annualmente dalla Pritzker Foundation – ormai riconosciuto come “Nobel dell'architettura” – ha annunciato David Chipperfield come vincitore dell'edizione 2023.

Parole che sembrano fare eco a quelle che Chipperfield stesso aveva usato nella sua esperienza da guest editor di Domus attraverso i difficilissimi mesi del 2020, pieni di emergenze che anche l'architettura si trovava ad affrontare, con l'obbligo di trovare un senso e una direzione: “Dobbiamo imparare a concentrare le nostre competenze e utilizzare la capacità di mediare la scala, passando dall’esame di ciò che è tangibile ed esperienziale alle condizioni comunitarie, che implicano analisi e pianificazione proattive”. 

James-Simon-Galerie Photo courtesy of Ute Zscharnt for David Chipperfield Architects

America’s Cup Building ‘Veles e Vents' Photo courtesy of Christian Richters

Amorepacific Headquarters Photo courtesy of Noshe

BBC Scotland Headquarters  Photo courtesy of Ute Zscharnt for David Chipperfield Architects

James-Simon-Galerie Photo courtesy of Simon Menges

James-Simon-Galerie Photo courtesy of Simon Menges

Museo Jumex Photo courtesy of Simon Menges

Procuratie Vecchie Photo courtesy of Alessandra Chemollo

Turner Contemporary Photo courtesy of Simon Menges

River and Rowing Museum Photo courtesy of Richard Bryant / Arcaid

Londinese di nascita e di formazione, Chipperfield ha aperto la David Chipperfield Architects nel 1985 – una realtà oggi globale, con sedi a Londra, Berlino, Milano, Shanghai – prendendo subito una posizione alternativa tanto al postmoderno dominante quanto all’High Tech, ponendo al centro un minimalismo fatto di matericità e attenzione al luogo e alla sua dimensione spesso pubblica, come hanno mostrato progetti quale la Des Moines Public Library, o le più recenti esperienze museali della Museumsinsel e della Neue Nationalgalerie a Berlino, del Jumex in Messico e delle Procuratie Vecchie a Venezia.