A poca distanza dal Lago di Varese, immersa nel paesaggio delle prealpi, una villa dello studio Bbpr è tornata sul mercato. Si tratta di un progetto poco conosciuto del gruppo: un’abitazione di 750 mq che si articola su tre livelli, con quattro camere da letto, cinque bagni e una dépendance adibita a residenza dei custodi.
Il segno dei Bbpr si legge nella funzionalità degli spazi interni, nelle pavimentazioni lucide con motivi geometrici tipiche dell’epoca, nelle ampie vetrate alternate alle feritoie che, come tagli nel muro, caratterizzano le facciate. Il terrazzo si estende in due punti protendendosi verso il lago, con due passerelle a sbalzo che offrono viste panoramiche.

I Bbpr hanno lavorato a lungo nell’ambito residenziale, con alcuni progetti notissimi – primo fra tutti la Torre Velasca, vero e proprio simbolo di Milano e concretizzazione delle teorie di Ernesto Nathan Rogers sulla ricerca di una continuità tra passato e presente. Quando è stata progettata la villa affacciata sul Lago di Varese, il gruppo aveva già perso uno dei suoi componenti, Gian Luigi Banfi, vittima dei campi di concentramento nazisti.
Prima che ciò accadesse, nel 1942, Domus aveva chiesto a Banfi, a Ludovico Belgiojoso e a Enrico Peressutti di immaginare la loro “casa ideale”. Quella di Belgiojoso, pensata tra i monti ma a suo dire adattabile anche in un contesto cittadino, quella di Peressutti, composta da un cubo di cristallo e uno di alluminio, e quella di Banfi, la casa smontabile e trasportabile in un furgone per essere ricostruita ovunque si voglia, sono una testimonianza delle idee più sperimentali e utopiche – ma anche anticipatorie – proprie dei Bbpr. Di queste idee, forse, rimane qualcosa nella villa costruita nel ’61, immersa in un parco due ettari e oggi proposta sul mercato da Lionard Luxury Real Estate.