La Rivoluzione passa anche attraverso le arti. Il pensiero degli Avanguardisti russi degli anni ’20, Tatlin e Rodchenko in testa, era quello di cambiare il quotidiano con un costante impegno sociale e culturale. Il parziale risultato di tale attività è in mostra alla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino fino al 14 gennaio, con una personale dedicata a Rodchenko. Artista eclettico, fu pittore e designer, creatore di manifesti e scenografie per il cinema ed il teatro, illustratore di riviste e libri, ma il suo nome resta legato soprattutto all’attività di fotografo. Attraverso un nuovo uso dell’inquadratura e della prospettiva, del fotomontaggio e della composizione dell’immagine, diede un forte contributo orginale e radicale alla creazione fotografica. Dalle sue opere innovative passa l’immagine nuova e patriottica, ma anche quella dura e reale della Russia post-rivoluzionaria. In mostra oltre 90 fotografie provenienti dalla collezione del Musée Nicéphore Niépce di Chalon sur Saône, e più di 30 pubblicazioni a stampa tra cui la raccolta completa delle riviste Lef e Novy Lef di cui fu illustratore e grafico.

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