Che cos’è Art Basel e perché è così importante

Aspettando Basilea 2025: storia della fiera che da evento locale è diventata un modello globale, tra anticipazioni sull’edizione in arrivo e nuove mosse del colosso dell’arte.


Oggi Art Basel è ovunque: Miami, Hong Kong, Parigi, presto anche in Qatar. Un evento globale che non si limita a riflettere il mercato dell’arte contemporanea, ma lo plasma. Eppure, nel suo stesso nome resta l’indizio dell’origine: Basilea. Ogni giugno, dal 1970, il mondo dell’arte si ritrova lì, dove tutto è cominciato. Per capire come una fiera svizzera sia diventata il modello egemone del sistema dell’arte, abbiamo ripercorso la sua storia fino ad anticipare le prossime mosse del colosso che oggi puù che mai influenza carriere, quotazioni, futuro del mondo dell'arte.

Un'idea nata nel 1970 (nel posto giusto e al momento giusto)

La prima edizione di Art Basel si tenne nel giugno del 1970, ospitata al Messe Basel, il centro fieristico cittadino attivo dalla fine dell’Ottocento e ampliato nel dopoguerra su progetto degli architetti Hans Hofmann e Hermann Baur. Una struttura funzionale, pensata per accogliere fiere campionarie che, all’epoca, spaziavano tra le merceologie più disparate. Fu proprio nel nuovo padiglione che i tre fondatori – Ernst Beyeler, Trudi Bruckner e Balz Hilt – decisero di dare vita a una fiera capace di portare in Svizzera l’eccellenza del mercato artistico internazionale, aprendolo a un pubblico più ampio rispetto alle fiere tedesche già esistenti, come Art Cologne, allora percepite ancora troppo provinciali.

Il momento è perfetto. L’Europa è ancora nel pieno del boom economico, ed è in questi anni che nascono le prime grandi collezioni private – basti pensare a quelle di Peter Ludwig o dell’italiano Giuseppe Panza di Biumo. Si afferma una nuova geografia dell’arte: New York ha strappato a Parigi il primato culturale, la Pop Art americana conquista l’Europa, e serve un ponte tra i due continenti. La Svizzera – neutrale, centrale, con un sistema bancario discreto e leggi favorevoli al commercio d’arte – appare come il luogo ideale.

Ogni anno Art Basel non mostra solo ciò che “vale”, ma ciò che varrà. In un mondo in trasformazione, questo evento resta centrale perché anticipa il cambiamento. Ed è anche, ormai, un fenomeno sociologico.

La formula iniziale è eclettica: accanto all’arte contemporanea – ancora riservata a pochi – trovano spazio artigianato, editoria, design, con un’attenzione particolare agli orologi da collezione. Una scelta che riduce il rischio commerciale e, al tempo stesso, rivela l’ambizione di creare un nuovo pubblico, radunando appassionati provenienti da mondi diversi. La qualità delle opere si impone sin da subito: nelle prime edizioni compaiono lavori di Picasso, Miró, Giacometti, accanto a gallerie d’avanguardia come quelle dirette da Leo Castelli, Ileana Sonnabend, Marlborough e Sperone.

Ma la più grande intuizione di Beyeler sta nel comprendere che una fiera non può essere solo un mercato, deve diventare un evento culturale, un brand. Introduce criteri di selezione rigorosi, commissiona testi critici, organizza talk e incontri. Tutto con un messaggio che arriva forte e chiaro: ad Art Basel c’è posto solo per il meglio – che sia poggiato sui piedistalli, appeso alle pareti o a dirigere gli stand.

Art Basel, Basel, 2024. Parcour Night. Courtesy Art Basel

L'età dell'oro: gli anni '80 e '90

Con l’esplosione del mercato globale e l’ascesa di nuovi collezionisti, Art Basel si consolida come punto di riferimento assoluto. È qui che si affermano le ultime etichette artistiche di successo, dalla Transavanguardia italiana ai Young British Artists. In questi anni prende forma l’identità della fiera come spazio d’elezione per le blue chip galleries e come luogo privilegiato per l’arte da investimento: opere di artisti già inseriti nel sistema, vendute in un contesto che garantisce solidità, reputazione e visibilità internazionale. La selezione, durissima e basata su coerenza e qualità, fa della fiera un crocevia tra mercato e museo: critici, curatori e direttori come Harald Szeemann, Pontus Hultén e Jean-Christophe Ammann la frequentano assiduamente, e molte acquisizioni istituzionali passano da qui.

Courtesy Art Basel

Dal brand alla costellazione globale

La svolta da evento di settore a brand globale arriva nei primi anni Duemila, quando Art Basel entra nel gruppo Mch (già proprietario di Baselworld). L’arte è ormai una commodity internazionale e servono presidi nei nuovi centri di potere economico. Nel 2002 nasce Art Basel Miami Beach: ibrida, spettacolare, diventa subito punto d’incontro tra Nord e Sud America. Nel 2013 arriva Hong Kong, che rileva Art Hk e si radica nel contesto asiatico con una programmazione attenta agli artisti locali, talk in mandarino e collaborazioni istituzionali. Poi, nel 2022, il colpo di scena: Art Basel Paris prende il posto della Fiac al Grand Palais, riscrivendo gli equilibri culturali del continente.

Attorno alle sedi principali si moltiplicano formati e sezioni che amplificano l’esperienza fieristica: Unlimited (dal 2000) per le opere monumentali, Parcours per gli interventi urbani, e poi Bmw Art Journey, Conversations, Meridians, Kabinett, fino ad Art Basel Cities – esperimento urbano oggi sospeso, ma indicativo della volontà di superare i confini della fiera tradizionale.

Perché è così importante?

Art Basel ha imposto uno standard egemone che combina rigore museale e logica commerciale, internazionalità e radicamento locale. Per le gallerie è un trampolino di legittimazione, per gli artisti un potenziale punto di svolta, per i collezionisti il termometro più affidabile delle tendenze, per i musei un laboratorio di ascolto. Ogni anno non mostra solo ciò che “vale”, ma ciò che varrà. In un mondo in trasformazione, Art Basel resta centrale perché anticipa il cambiamento. Ed è anche, ormai, un fenomeno sociologico: ha trasformato l’arte in lifestyle e dato forma a un jet set culturale che segue un calendario liturgico globale – Miami a dicembre, Basilea a giugno, Hong Kong a marzo, Parigi a ottobre.

Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlin. Courtesy: König Galerie / Gagosian / Galerie nächst St. Stephan RosemarieSchwarzwälder / Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie. Photo: Nic Tenwiggenhorn © VG Bild-Kunst, Bonn 2025

Basilea 2025 e poi dritti verso il futuro

L’edizione 2025 – in programma dal 19 al 22 giugno, con preview il 17 e 18 – è il nuovo banco di prova per Vincenzo de Bellis, figura centrale nella recente evoluzione curatoriale della fiera e Direttore di Art Basel dal 2022. Con oltre 289 gallerie da 42 Paesi e territori, l’edizione conferma la portata globale della manifestazione e ambisce a una programmazione più articolata di interventi e eventi: le sezioni “Unlimited” e “Parcours” promettono quest'anno di espandersi con interventi pubblici diffusi in tutta la città, a partire dal monumentale intervento dall'artista Katharina Grosse che trasformerà la Messeplatz in un’installazione immersiva aperta al pubblico e gratuita. “Parcours”, invece, si snoderà lungo la Clarastrasse fino al Reno, con oltre 20 interventi site-specific in spazi quotidiani come negozi, hotel e sottopassaggi, tra cui una grande installazione in Münsterplatz.

E mentre fervono i preparativi l'edizione di Basilea, Art Basel guarda già oltre: l'appuntamento è a ottobre con Art Basel Paris, dicembre con Art Basel Miami e poi a febbraio 2026 per il debutto della nuova Art Basel Qatar. 

Tutto quello che devi sapere prima di visitare Art Basel 2025 a Basilea

L'edizione 2025 di Art Basel a Basilea si terrà dal 19 al 22 giugno 2025 presso il centro espositivo Messe Basel, situato in Messeplatz 10, 4058 della cittadina svizzera - uno dei principali centri espositivi europei, con spazi progettati anche dallo studio di architettura Herzog & de Meuron.

I prezzi ufficiali per l’edizione 2025 di Art Basel non sono ancora stati pubblicati, ma il biglietto giornaliero standard si aggira sempre intorno ai 60-70 franchi svizzeri (Chf) (circa 60-70 euro), con riduzioni disponibili per studenti e gruppi. 

La fiera è divisa in sezioni: “Galleries” con gallerie di arte moderna e contemporanea che presentano la propria rosa di artisti è il centro nevralgico dell'evento. Le altre sezioni sono: “Feature”, “Statements”, “Edition”, “Unlimited”, “Parcours”, “Film”, “Conversations”. Con questa edizione, Art Basel inaugura una nuova sezione dedicata esclusivamente a opere realizzate negli ultimi cinque anni. 

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