C’è una sola stagione, annotava giustamente lo scrittore Ennio Flaiano nel suo Diario degli errori: l’estate. “Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.” Culmine dell’anno, ricompensa di mesi di fatiche, intervallo nella frenesia delle attività, ricarica d’energia e di luce. Ma anche momento di pausa per riflettere, per fare un bilancio, per meditare una svolta…
E quindi anche momento per le letture: da scegliere tra libri più leggeri, più svagati e fiabeschi, per lasciare respirare l’immaginazione, o tra opere più impegnate, per approfondire, riflettere, anche dubitare.
Come ogni estate, ecco dieci consigli di lettura, per gusti e propositi diversi, ma tutti legati al mondo del design e dell’architettura.
1. Peter Shire, Grand Tour, Apartamento, 2025
Anche se non evoca necessariamente l’estate, in questo libro aleggia un’aria festiva, vacanziera, spensierata: è il diario fotografico di una serie di viaggi in Italia, che raccontano la mitica stagione di Memphis, negli anni 80. Attraverso lo sguardo incantato e décalé dell’artista californiano Peter Shire ritroviamo Ettore Sottsass e Barbara Radice, Alessandro Mendini, Andrea e Nicoletta Branzi, Matteo Thun, e respiriamo l’eccitazione di un momento in cui il design appariva al centro del mondo e l’Italia sembrava la California.
2. Dunne & Raby, Not Here, Not Now, Speculative Thought, Impossibility, and the Design Imagination, MIT Press, 2025
I libri di Dunne & Raby sono sempre un evento. Da quando, alla metà degli anni 2000, hanno dato il la alla comunità del design sperimentale per una svolta concettuale e critica, che invece di mettere l’accento sugli oggetti faceva largo uso di narrazioni, finzioni e distopie. In quello che hanno contribuito a definire come “design speculativo” o “design fiction”, si passava dal progetto alla proiezione – di un futuro possibile, probabile, ma non sempre auspicabile. Ora, il nuovo libro, ricco di esempi suggestivi e come sempre brillante, propone una nuova svolta: liberandosi dal futuro, il design ritrova il reale, ma un reale che appare sempre più sfumato e paradossale. Un libro assolutamente necessario.
3. Diller Scofidio + Renfro, Architecture Non Architecture, Phaidon, 2025
Un doppio libro composto di due volumi rilegati insieme che affrontano da una parte “l’Architecture” e dall’altra la “Not Architecture” della celebrata agenzia Diller Scofidio + Renfro. Una vera e propria bibbia per approfondire una costellazione vertiginosa di progetti architettonici visionari – dalla High Line di New York a the Broad in Downtown Los Angeles, all’indimenticabile Blur Building realizzato sul lago di Yverdon, in Svizzera nel 2002 – ma anche gli sconfinamenti messi in opera da Elizabeth Diller, Ricardo Scofidio (scomparso recentemente) e Charles Renfro – dalla curatela a collaborazioni con coreografi e artisti. Come scrive William Forsythe, raccontando l’esperienza di un’architettura dello studio: “You made me move”. È l’impressione che da questo libro e i progetti descritti: di un’architettura pensata per mettere in movimento il corpo ma anche lo spirito.
4. Fashion Army, a cura di Mathieu Nicol, SPBH Editions, 2024
Presentato al festival di Arles l’anno scorso, questo libro è un vero gioiello. All’origine, un archivio declassificato dell’esercito americano, scoperto dal critico Matthieu Nicol, e composto da quasi 14000 immagini, del cui uso non resta traccia. Occhiali parabolici, trench lunari, strane tute rigonfie di tasche e maschere: le sperimentazioni sull’abbigliamento militare che queste immagini presentano sembrano anticipare in modo paradossale le tendenze della moda più recente, e costituiscono un’esperienza visiva magnetica ai confini dell’assurdo.
5. Jasper Morrison, A Book of Things, Lars Müller, 2025
“The designer is often seen as a giver of form to an industry whose technological expertise will allow production. Like most things, it’s not that simple, and in this case there can be no textbook approach to a particular problem; solutions are always arrived at in unexpected ways. Occasionally a form will arrive, either through hard analysis or, more satisfyingly, intuition and chance…”: questo l’incipit di A Book of Things di Jasper Morrison, che esce chez Lars Müller in nuova edizione estesa. Un inno alla complicata semplicità, alla devozione per le cose, a una definizine di design come sguardo attento sul mondo, e all’etica del rispetto.
6. Beatrice Leanza, The New Design Museum, Co-creating the Present, Prototyping the Future, Park Books, 2025
E se il futuro del design, o ancora più radicalmente il futuro della società attraverso il design, si giocasse non più nell’industria o nella distribuzione, ma nei musei? E se i musei, invece di essere pensati come spazi di documentazione o di conservazione di monumenti e opere del passato, fossero i veri cantieri della società del futuro? Questo l’interrogativo che anima The New Design Museum della curatrice Beatrice Leanza. Presentando un repertorio di good practices internazionali e interviste, il libro si presenta allo stesso tempo come un’inchiesta e come un manifesto sul ruolo delle istituzioni culturali nel cambiamento in atto: il museo non è uno spazio marginale nel mondo di oggi, ma deve ritrovare il suo ruolo centrale, come spazio civico, comunitario, politico e anche di design.
7. Kenya Hara, Draw, Lars Müller, 2025
I libri di Kenya Hara sono tutti preziosi. Allo stesso tempo estremamente concreti e sublimemente astratti, di un’eterea raffinatezza e di un sofisticato realismo. L’ultimo, Draw, appena uscito, costituisce un nuovo capitolo di una serie che si legge come una saga. Per la prima volta, il designer giapponese ci conduce alle radici della sua pratica, al gesto intimo del disegno, all’embrione dell’idea, al punto di intersezione tra sguardo e forma. Tonificante.
8. Manuel Orazi, Vite stravaganti di architetti, Giometti e Antonello, 2025
Vite stravaganti di architetti – o vite di architetti stravaganti? Con arguzia sibillina e certosina dovizia di dettagli e di aneddoti, Manuel Orazi traccia una galleria di ritratti – dalle figure storiche come Jean-Jacques Lequeu o Adolf Loos, ai radicali italiani come Gianni Pettena, Cristiano Toraldo di Francia e Adolfo Natalini, Remo Buti, e Ugo La Pietra, passando per Carlo Mollino, Italo Rota, Philip Johnson, Gae Aulenti e Denise Scott Brown, fino a Peter Eisenman e Frank O. Gehry. Tanti piccoli racconti che hanno il gusto antico della miniatura di costume e allo stesso tempo rivelano il sempre attuale incrocio tra la vita (eccentrica) e l’opera.
9. Diagrams, a project by AMO/OMA, Fondazione Prada, 2025
Catalogo della mostra concepita dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas, attualmente in corso alla Fondazione Prada a Ca Corner della Regina a Venezia, il libro è un sontuoso scrigno colmo di tesori. Riunendo una moltitudine variopinta ed eterogenea di “diagrammi”, di rappresentazioni visive di dati, esplora la pulsione ordinatrice che attraversa tutta la storia umana. Sfogliandolo, si passa di campo in campo (dalla geografia celeste alle statistiche economiche, dalla planimetria architettonica agli atlanti storici, dall’anatomia all’infografica ecologica), ma anche di epoca in epoca, di continente in continente: la carta non è grande come il territorio, ma molto di più.
10. Formafantasma, Down Under: The Curious Fall of a Boy Who Knows Nothing and Becomes Everything, Nero, 2025.
Terminiamo con una fiaba, scritta dagli eclettici Formafantasma, têtes-chercheuses del design contemporaneo. Arricchito dalle illustrazioni di Clement Vuillier, da testi di Teresa Castro e interviste con 4 scienziati, il libro è composto da visual essays che raccontano la storia di un paesaggio post-industriale in Belgio, tra ricerca di identità e crisi ecologica. Un libro incantato e allo stesso tempo impegnato, che si indirizza prima di tutto ai bambini, ma anche agli adulti – obbligandoli a guardare il mondo come bambini. Perché, come amava ripetere Enzo Mari, se qualcuno potrà salvare il mondo, saranno i bambini.
