Per il 2023, come fisiologicamente potrebbe essere per gli anni a venire, la selezione degli interni è sempre più vicina a quella delle ristrutturazioni, delle renovations andrebbe detto con un termine più ampio, che abbraccia soprattutto il concetto di riuso. Sempre più raramente sono i progetti ex novo a dettare le tendenze, mentre gli interventi di riuso mostrano due fatti rilevanti: la possibilità dell’architettura di nascere anche là dove non si sviluppano nuove volumetrie – l’architettura di interni esiste, ed è sanissima – e la capacità intrinseca agli spazi esistenti di evolvere con l’evolvere delle persone e della storia che queste si trovano a vivere. Abitazioni trasformate da nuovi “volumi inquilini” col budget di un rifacimento parquet, allestimenti riciclabili in chiese rinascimentali, miniappartamenti dentro megastrutture di Niemeyer, contemporaneo e razionalismo nella stessa cucina: da tutto il mondo, abbiamo selezionato storie di interni in evoluzione.

Lo studio di architettura spagnolo Takk ha completato la ristrutturazione di un appartamento di 50 mq situato a Barcellona con un budget per l’esecuzione materiale totale di soli 10.000 euro. Dopo già diversi esperimenti di ridefinizione dello spazio domestico, lo studio si è orientato nelle scelte con l’obiettivo di aggiornare la casa verso nuovi modelli di utilizzo e di consapevolezza ambientale nel quadro dell'attuale crisi energetica e dei cambiamenti climatici. Continua a leggere

Lo studio brasiliano Biri ha portato a compimento la ristrutturazione di un appartamento nel Juscelino Kubitschek, un complesso abitativo progettato da Oscar Niemeyer più di settanta anni fa. Il progetto mostra un possibile approccio al patrimonio del Moderno, con scelte (e compromessi) che danno vita a un delicato equilibrio tra valori storici e valori d’uso di riegeliana memoria. Continua a leggere

Nella casa As Serena Vianello e Tommaso Gasparin hanno ricercato un’abitazione luminosa e funzionale, a partire dalla ristrutturazione di un appartamento a Padova, dentro un edificio razionalista del 1935, progettato dall’ingegnere Gino Briani. Il progetto di interni, rispetto allo stato di fatto, propone una nuova distribuzione spaziale che permette agli ambienti di dialogare e alla luce naturale di inondarli con facilità. Continua a leggere

Nella città italiana, come in tutte le grandi metropoli del mondo, i modi dell’abitare sono in rapida trasformazione: in un contesto tanto complesso il progetto di Tenet ha ripensato, con un budget contenuto, uno spazio di 45 mq. Continua a leggere

Una casa colonica con vista sul paesaggio toscano dell’Impruneta, zona nota per la produzione del cotto, è stata trasformata in una residenza versatile e spaziosa. Il corpo di fabbrica originale, un tempo casa del contadino e stalla, era dotato anche di un’aia e di un fienile su due livelli. Architettura-m, che ha firmato il progetto, ha voluto preservare i tratti tipici dell’architettura rurale, intervenendo in particolare negli ambienti interni: lo studio ha puntato a enfatizzare la tradizione locale ma al tempo stesso a eliminare i cliché della casa colonica. Continua a leggere