Il calendario delle mostre in Italia per l’autunno 2025 concede ampio spazio alla fotografia, tra nomi che hanno fatto la storia della fotografia contemporanea, nuovi sguardi e importanti novità istituzionali. Una fitta agenda di appuntamenti attraversa linguaggi e generazioni, esplorando le diverse direzioni dell’immagine contemporanea e l’eredità dei grandi maestri del Novecento.
In Italia ci sono tantissime mostre di fotografia da non perdere
Nan Goldin e Mapplethorpe, Miller e Ghirri: queste mostre raccontano la fotografia contemporanea attraverso le immagini dei grandi maestri, nuovi linguaggi e prospettive sull’immagine di oggi.
Mapplethorpe. Le Forme del Classico, veduta della mostra, Foto: Matteo Defina
Lee Miller, Nusch Éluard seduta su un’auto. Golfe Juan, Francia, 1937. © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co.uk
Noire et blanche, 1926, stampa ai sali d’argento, 17,3x23,5 cm. Collezione privata © Man Ray 2015 Trust, by SIAE 2025 Image: Telimage, Paris
Viviane Sassen, Belladonna, 2010. © Viviane Sassen
Skyline, Hudson River, New York, 1995 © Rodney Smith
Helmut Newton Heather che guarda attraverso il buco della serratura, Parigi 1994 © Fondazione Helmut Newton
Paolo Di Paolo, Puglia, Trani, Il padre della sposa © Archivio Fotografico Paolo Di Paolo
© Eredi di Luigi Ghirri
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- Carla Tozzi
- 22 ottobre 2025
A Milano, la stagione si è aperta con l’arrivo al Pirelli HangarBicocca di Nan Goldin in veste di filmmaker, voce radicale e poetica della fotografia contemporanea, capace di restituire con uno sguardo intimo e vulnerabile la bellezza e la fragilità del vivere, tra desiderio, dolore e libertà. Sempre nel capoluogo lombardo, il Circolo UltraFiorucci si trasforma in uno spazio immersivo con In Our Real Life di Jason Hendrik Hansma, un’esperienza multisensoriale che intreccia fuoco, luce e memoria. Tra proiezioni su maxi schermo LED, tele dorate realizzate con maestri artigiani milanesi, pavimenti neri cosparsi di polveri argentate e un profumo di legno bruciato, il pubblico è invitato a rallentare, respirare e abbandonarsi alla contemplazione.
A segnare il passo in Lombardia è anche la trasformazione del MUFOCO di Cinisello Balsamo nel MUNAF – Museo Nazionale di Fotografia, che ufficializza la nascita di un nuovo polo di riferimento per la cultura visiva in Italia. Dopo aver acquisito nella collezione gli scatti realizzati con il progetto I-talìa del collettivo CESURA, che racconta la provincia italiana contemporanea, ad aprire la nuova stagione è Scrittura obliqua, un lavoro nato dall’incontro tra fotografia e poesia.
A Torino, la sede delle Gallerie d’Italia ospita la mostra Jeff Wall. Photographs, ampia retrospettiva curata da David Campany dedicata a uno dei più influenti artisti della fotografia contemporanea. Ventisette opere di grande formato, dagli anni Ottanta a oggi, raccontano l’immaginario del fotografo canadese, in cui episodi ordinari diventano visioni sospese tra realtà e sogno, affrontando anche temi come la guerra, la natura e la vita urbana. Domus ha selezionato le mostre di fotografia da non perdere quest’autunno in Italia, da Venezia a Genova, passando per Reggio Emilia e Rovigo: un itinerario che racconta le origini e le evoluzioni della fotografia contemporanea.
Le Stanze della Fotografia apre il primo capitolo della trilogia di mostre dedicata al grande fotografo statunitense Robert Mapplethorpe, che proseguirà nel 2026 con altre due tappe a Milano e Roma. La mostra veneziana, curata da Denis Curti, è incentrata sulla dimensione classica della fotografia di Mapplethorpe. Dai collage e i ready-made degli anni Sessanta, ai ritratti di Patti Smith, Lisa Lyon, Andy Warhol, Keith Haring, Yoko Ono e Isabella Rossellini, passando per i celebri nudi maschili e femminili, mentre i fiori — calle, orchidee, tulipani — rivelano un erotismo trattenuto e insieme poetico. Esposti anche rari materiali d’archivio e oggetti personali provenienti dalla Fondazione Mapplethorpe, come lettere, inviti, dischi, riviste e una preziosa edizione illustrata di Una stagione all’inferno di Rimbaud. Un corpus di testimonianze che illumina la rete di relazioni, influenze e passioni che hanno alimentato la sua visione estetica, restituendo la complessità di un autore che ha trasformato la fotografia in un linguaggio universale del corpo e del desiderio.
A dieci anni dall’apertura, Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino celebra la fotografa statunitense Lee Miller (1907-1977) con una grande retrospettiva curata da Walter Guadagnini. In mostra oltre centosessanta fotografie, provenienti dai Lee Miller Archives, molte delle quali inedite, che restituiscono l’intensità e la complessità del lavoro di una delle figure più affascinanti della storia della fotografia contemporanea – interpretata anche da Kate Winslet nel film Lee Miller uscito nel 2023. Il percorso della mostra segue la sua parabola artistica dagli anni Trenta agli anni Cinquanta: dagli esordi surrealisti a Parigi accanto a Man Ray, insieme al quale sperimenta la solarizzazione, ai viaggi in Egitto e ai raffinati servizi di moda per Vogue. Indimenticabili i suoi reportage della Seconda guerra mondiale, dei quali fanno parte anche le immagini della liberazione dei prigionieri dei campi di concentramento. L’esposizione racconta una fotografa libera e audace, che ha fatto della propria vita un continuo atto creativo e di testimonianza storica.
L’autunno milanese si accende con Man Ray: la grande mostra a Palazzo Reale, Man Ray. Forme di luce, riunisce quasi trecento opere del grande genio del surrealismo. Curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, l’esposizione ripercorre l’universo creativo di Emmanuel Radnitsky, in arte Man Ray – maestro che ha trasformato la fotografia in arte pura. Stampe originali, collage, disegni, sculture, film e ready-made raccontano una carriera tra Parigi e New York, tra Dada e Surrealismo, in dialogo con Duchamp, Éluard, Tzara e Aragon. Accanto ai celebri Noire et blanche e Le Violon d’Ingres, la mostra esplora le invenzioni tecniche – rayografie e solarizzazioni – e il suo contributo alla moda, con nomi come Schiaparelli, Poiret e Chanel. Muse e compagne, da Kiki de Montparnasse a Lee Miller, animano un percorso che intreccia arte, desiderio e sperimentazione. Ogni immagine diventa metamorfosi della realtà, alchimia tra forma e luce, testimonianza di un’idea d’arte radicalmente moderna e senza confini.
Riunita intorno al tema del memento mori, la mostra di Viviane Sassen, alla Collezione Maramotti fino al 16 novembre 2025, esplora le infinite sfumature della vita e la sua intrinseca fragilità. Corpi, paesaggi, materia organica e polvere diventano simboli di trasformazione e memoria, in un percorso visivo frammentato e onirico che intreccia realtà e immaginazione. In dialogo con le sculture della collezione, le opere – tratte da diverse serie e rielaborate come un progetto di ricerca continua – rivelano la natura scultorea della fotografia di Sassen: luce e ombra come materia plastica, colori vibranti, interventi pittorici e collage. Le sue immagini, sospese tra sogno e inquietudine, mostrano corpi ibridi, vegetazioni rigogliose e forme che mutano, fondendo eros e caducità.
Fino al 1° febbraio 2026 Palazzo Roverella ospita la prima retrospettiva italiana dedicata al fotografo newyorkese Rodney Smith (1947–2016). Curata da Anne Morin, la mostra presenta oltre cento immagini che raccontano l’eleganza e la precisione formale di un artista capace di comunicare con ironia e grazia, ripercorrendo secondo sezioni tematiche la sua ricerca di armonia tra luce e forma, tra realtà e sogno. Studente di teologia a Yale, dove si formò come fotografo sotto la guida di Walker Evans, Smith ha reinventato la fotografia di moda e d’autore, costruendo mondi sospesi tra eleganza, humour e spiritualità, dove ogni scatto diventa un atto di contemplazione e stupore.
Nella cornice storica del Filatoio di Caraglio, la mostra Helmut Newton. Intrecci racconta uno dei fotografi più celebri del Novecento, Helmut Newton, maestro controverso, celebre per le sue immagini audaci e provocatorie. Curata dalla Helmut Newton Foundation, l’esposizione presenta oltre cento fotografie, tra scatti celebri e inediti, nati in occasione delle collaborazioni con grandi marchi come Yves Saint Laurent, Blumarine, Wolford e molti altri. Il titolo richiama gli intrecci tessuti dall’opera di Newton nel corso dei decenni: relazioni creative con modelle e stilisti, giochi tra ironia e sensualità, e un ritorno simbolico alle origini nella fotografia tessile, in sintonia con la storia del Filatoio. La mostra dialoga idealmente con l’altra esposizione in corso al Filatoio, dedicata al maestro Ferdinando Scianna, Ferdinando Scianna. La moda, la vita, offrendo due visioni complementari della fotografia di moda.
Nel centenario della nascita di Paolo Di Paolo (1925–2023), Genova celebra il grande fotografo con la mostra Paolo Di Paolo. Fotografie ritrovate, a cura di Giovanna Calvenzi e Silvia Di Paolo, dal 23 ottobre 2025 al 6 aprile 2026. L’esposizione raccoglie oltre trecento immagini, molte inedite e a colori, insieme a riviste, documenti e materiali d’archivio, e restituisce la voce di un autore che raccontò con grande sensibilità l’Italia del dopoguerra e della rinascita. Tra i protagonisti dei suoi celebri scatti figurano personaggi del cinema e del mondo dell’arte come Pier Paolo Pasolini, Anna Magnani, Sofia Loren. Fotografo simbolo del settimanale Il Mondo diretto da Mario Pannunzio, Di Paolo catturò il volto umano e culturale di un’Italia in trasformazione. Dopo il suo ritiro, l’archivio era andato dimenticato, ma grazie al lavoro della figlia Silvia è stato riscoperto, contribuendo a rivelare la modernità poetica e la forza narrativa delle foto di Paolo Di Paolo.
Luigi Ghirri. Polaroid ’79–’83, a cura di Chiara Agradi e Stefano Collicelli Cagol, in collaborazione con la Fondazione Luigi Ghirri, è la prima mostra italiana dedicata interamente al lavoro su polaroid del celebre fotografo emiliano, che raccoglie scatti realizzati tra il 1979 e il 1983, compresi quelli prodotti ad Amsterdam con la Polaroid 20x24. Le immagini mostrano un Ghirri sperimentale che accoglie l’immediatezza dell’istantanea senza rinunciare alla riflessione concettuale. Tra memoria, oggetti e paesaggi, il percorso espositivo mette in luce il dialogo tra fotografia analogica e cultura digitale, e offre così una prospettiva nuova e attuale sull’opera del maestro.