Che i nostri smartphone ci segnalino come ormai sia tempo di uscire dalla fantascienza, non è esattamente notizia dell’ultimo minuto. Nella continua riflessione riguardo i confini dell’umano, i bot e la loro azione sono ormai realtà, una questione sociologica con effetti sulla realtà, fenomeni socio-tecnici la cui efficacia richiede e provoca reazioni ed immaginazioni nuove e multiformi. I bot, programmi che eseguono task in automatico sulla base di un codice, a cui spesso vengono date caratteristiche umane – nomi, voci, a volte corpi – completano e talvolta sostituiscono l’operato e il lavoro umano, dando così forma tanto a strutture virtuali quanto ad altre più analogiche.
The Influencing Machine. Distopie e automatizzazione
Una mostra a Berlino presso nGbK e un libro esplorano il ruolo e l’azione dei bot in una società segnata da nuova automatizzazione e datafication.
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- Giovanni Comoglio
- 04 gennaio 2019
- Berlino
Fabien Giraud & Raphaël Siboni, The Unmanned - 1953 - The Outlawed, 2018, Video, Season 1, Episode 3, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018.
Egemen Demirci, Call to Action (CTA) Series, 2016, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: Neli Wagner
Egemen Demirci, Call to Action (CTA) Series, 2016, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018.
Egemen Demirci, Call to Action (CTA) Series, 2016, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Jane Topping, Nou, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Eva & Franco Mattes, Dark Content, 2015, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Eva & Franco Mattes, Dark Content, 2015, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018.
Eva & Franco Mattes, Dark Content, 2015, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S. Neumeyer
Kajsa Dahlberg, Reach, Grasp, Move, Position, Apply Force, 2015, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018.
Sascha Pohflepp e Chris Woebken, Deep Unlearning (I), 2018, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S. Neumeyer
Sascha Pohflepp e Chris Woebken, Deep Unlearning (I), 2018, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S. Neumeyer
Sascha Pohflepp e Chris Woebken, Deep Unlearning (I), 2018, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: Neli Wagner
Sarah Tripp, Youth Administrator, 2014, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018.
Sarah Tripp, Youth Administrator, 2014, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
L’installazione di Anna Bromley in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Clement Valla, Seed Drawings, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Mimi Onouha & Mother Cyborg, A People's Guide to AI, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
Laura Yuile, Objects for the Street, 2018, in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Fhoto: Neli Wagner
“The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Veduta dell’allestimento. Foto: S.Neumeyer
L’installazione di Tactical tech in “The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Foto: S.Neumeyer
“The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Veduta dell’allestimento. Foto: S.Neumeyer
“The Influencing Machine”, nGbK, Berlino, 2018. Veduta dell’allestimento. Foto: S.Neumeyer
Come fanno i bot e i dati a direzionare la politica, la partecipazione e il sapere? Come possono logiche razziste o sessiste riprodursi e intensificarsi su piattaforme digitali e sui social network? Cosa significa il valore del lavoro e l’operato umano se le transazioni, le comunicazioni e le decisioni sono sempre più frequentemente messa in atto da sistemi completamente automatizzati? Quali immaginari culturali vengono prodotti dal rapporto uomo-macchina? Queste sono le domande che strutturano “The Influencing Machine”, la mostra curata al nGbK che riunisce posizioni differenti nell’arte contemporanea, orientate all’esame della progressiva automazione e datafication del nostro habitat.
Avatar che parlano al posto di social media moderator, ossia di persone travestite da algoritmi; la negoziazione del tempo e dei gesti nel lavoro contemporaneo (dai magazzini di Amazon e dai lavoratori di Apple in Cina fino ai traduttori freelance e ai corrieri). Alan Turing che esplora uno scenario privo di terra partendo alla deriva su una zattera per un’ultima ricerca; schermi dei pc come mercato immobiliare per sollecitatori di azioni; un administrator assente che emerge da un graduale atto di furto. Ancora, auto-alienazioni giocose che fanno capire infine come esistano saperi non umani, elettrodomestici stupidi, vecchi, malfunzionanti che diventano smart e vengono rivestiti di perle decorative. Le componenti e i risvolti principali della influencing machine sono messi in mostra e in critica. Il pubblico è introdotto alla messa in questione della propria posizione nella vicenda: una pratica che in nessuna maniera può ancora essere considerata come gioco fantascientifico.
- The Influencing Machine
- Vladimir Čajkovac, Kristina Kramer, Bettina Lehmann, Sophie Macpherson, Tahani Nadim, Neli Wagner
- Anna Bromley, Kajsa Dahlberg, Egemen Demirci, Fabien Giraud & Raphaël Siboni, Fokus Grupa, Eva & Franco Mattes, Mimi Onouha & Mother Cyborg, Sascha Pohflepp & Chris Woebken, Tactical Tech, Jane Topping, Sarah Tripp, Clement Valla, Laura Yuile
- nGbK - neue Gesellschaft für bildende Kunst
- Oranienstraße 25, 10999 Berlin
- fino al 20 Gennaio 2019
- "The Influencing Machine" (ISBN: 978-3-938515-74-7)