Murakami e Versailles

Per la terza volta, dopo Koons e Vehilan, un artista contemporaneo si confronta con la reggia del Re Sole. A differenza dei suoi precedecessori, però, Murakami non sembra all'altezza del luogo.

L'esposizione di Takashi Murakami a Versailles è un disastro; un felicissimo e innocuo disastro che prolifera di sala in sala. Le opere democraticamente disposte su plexiglas e piedistalli fasulli evocano ed evolvono in posticcia decorazione per un luogo di completa e irraggiungibile grazia infliggendo alla bellezza evoluta nei secoli, lo sguardo miope che ha gli occhi giganti e bovini dell'estetica che Murakami incarna. Un'estetica che si vuole otaku (fan ossessivi di manga e videogiochi) e la cui esclusiva preoccupazione pare ora quella di misurarsi alla fantasmagorica versione che di questo stesso luogo aveva dato un'altra superstar del contemporaneo, Jeff Koons, l'artista americano che per primo ha calcato lo spettacolare palcoscenico che è il Domaine di Versailles. Ciò detto occorre chiedersi perché Murakami, dopo la parentesi dell'artista locale Xavier Vehilan (non certo una superstar del contemporaneo, ma piuttosto un contentino alla scena francese che tiene alla denominazione d'origine controllata) e che aveva regalato a Versailles piedistalli con figurine di architetti e decomposizioni cubiste della carrozza di Marie Antoinette in fuga, di vago colore viola.

Murakami non è all'altezza del luogo, Koons con il suo megalomane autoritratto in marmo e un incidentale busto di Luigi XIV fatto in occasione di un'altra kitschissima mostra a New York nella metà degli anni Ottanta, dimostrò almeno di conoscere i fantasmi del castello e gli antichi screzi tra regnanti ed artisti: sparito il busto di Bernini e soddisfatto l'ego senza rubare spazio a fiori e argenteria. Ed è purtroppo solo sull'idea di produrre ingenti quantità di inerte paccottiglia contemporanea che lo show di Murakami si fonda. Tutto fluttua e sembra scendere dalle cornucopie dei soffitti restaurati di fresco.

Ed è forse con il denaro risparmiato che si puntellano i muri e si ricomprano i mobili del castello all'asta cercando contemporaneamente di fissare nella mitologia dell'arte di oggi un luogo che inebria e infonde l'idea dell'antico, non la solita cornicetta d'oro, la magia vera della storia che non costa una lira agli amministratori di Versailles, (questa volta paga il Qatar, dove attendono una mostra di Murakami) e fornisce trampolini agli artisti per imprimere stabilmente il loro lavoro nell'immaginario di massa a costo zero. Non sono insomma le corti, che nel passato si accapigliarono per grandi artisti, i Rubens o Van Dick, ma piuttosto odierni cortigiani piazzati a guardia di luoghi pubblici da importanti collezionisti privati che prestano o pre-acquistano le opere importanti di questi momenti di enorme enfasi mediatica del contemporaneo. Detto ciò, i personaggi e personaggini di questa mostra sono murakamiani, usciti dagli studi di Kaikai Kiki Co. Ltd. e preparati per questa trasferta francese, facendo attenzione a mostrare solo quelli perbene, puliti e depoliticizzati. Niente Hiropon con crema, che schizza dai seni e Lonesome Cowboy dalla gioiosa eiaculazione. Solo il Murakami più casto ha raggiunto le sale del castello in versione ceramica o oro e argento e le sue opere fanno bella mostra di sé, ordinate come in un compitino da studente giapponese in gita scolastica il Re Leone con criniera solare per la Sala del trono, i fiori (Flower Matango) – e tanti – per la Galleria degli Specchi… E via così, di sala in sala, fino a un bellissimo e inatteso imponente Oval Buddha per l'esterno. Nella sua presentazione alla mostra, Takashi Murakami si immagina come il gatto del Cheshire, che accompagna lo spettatore/Alice in Wonderland. Senza abusare della cultura popolare giapponese e della sua generosa propensione alle metafore del manga-pensiero, sembra piuttosto di immergersi in una puntata di Lady Oscar La rosa di Versailles, dove la Rivoluzione resterà pur sempre alla porte.

A Versailles – è bene ricordarlo – anche il mobilio scintillante e di grande pregio artistico fu spesso e solo moneta corrente per i momenti di crisi e i muri servirono, allora come ora, ad assicurare lo spettacolo quotidiano del trionfo del potere. In una pagina di pubblicità del Financial Times di sabato scorso la galleria Gagosian con cui Murakami lavora si congratulava per lo show a Versailles: la sua nuova sede parigina aprirà a metà ottobre. Ivo Bonacorsi*

*artista e critico d'arte, insegna drawing concepts alla Parsons School of Design di Parigi, dove abita
Takashi Murakami, 
Tongari-Kun, 2003-2004.
fibra di vetro, acciaio, e olio, acrilico e pittura a uretano, 22.96 x 11.48 feet / 700 x 350 cm. © 2003-2004 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved.
Photo Florian Kleinefenn - Salon d’Hercule / Château de Versailles
Takashi Murakami, Tongari-Kun, 2003-2004. fibra di vetro, acciaio, e olio, acrilico e pittura a uretano, 22.96 x 11.48 feet / 700 x 350 cm. © 2003-2004 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved. Photo Florian Kleinefenn - Salon d’Hercule / Château de Versailles
Takashi Murakami, Flower Matango, 
2001-2006, 
fibra di vetro, acciaio, pittura a olio e acrilico.  
315 x 204,7 x 263 cm / 10,33 x 6,7 x 8,63 piedi
© 2001-2006 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved. Photo Cedric Delsaux - The Hall of Mirrors / Château de Versailles
Takashi Murakami, Flower Matango, 2001-2006, fibra di vetro, acciaio, pittura a olio e acrilico. 315 x 204,7 x 263 cm / 10,33 x 6,7 x 8,63 piedi © 2001-2006 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved. Photo Cedric Delsaux - The Hall of Mirrors / Château de Versailles
Takashi Murakami,
Oval Buddha, 2007-2010 
bronzo e foglia d'oro
568 x 312 x 319 cm / 18,6 x 10,46 x 10,21 piedi. © 2007-2010 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved.
Photo Cedric Delsaux - Water Parterre / Château de Versailles
Takashi Murakami, Oval Buddha, 2007-2010 bronzo e foglia d'oro 568 x 312 x 319 cm / 18,6 x 10,46 x 10,21 piedi. © 2007-2010 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved. Photo Cedric Delsaux - Water Parterre / Château de Versailles
Takashi Murakami, 
Superflat Flowers, 2010, fibra di vetro, plastica, fibra di carbonio, acciaio e pittura acrilica, 287 x 91 x 450 cm. © 2010 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved.
Photo  Cedric Delsaux - Salon de la Paix / Château de Versailles
Takashi Murakami, Superflat Flowers, 2010, fibra di vetro, plastica, fibra di carbonio, acciaio e pittura acrilica, 287 x 91 x 450 cm. © 2010 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved. Photo Cedric Delsaux - Salon de la Paix / Château de Versailles
Ritratto di Takashi Murakami. All Artworks © Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved
Photo? Kenji Yagi
Ritratto di Takashi Murakami. All Artworks © Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights Reserved Photo? Kenji Yagi

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