Nuovo Louvre: Diller Scofidio + Renfro, Sanaa e Sou Fujimoto tra i progetti finalisti

Sono state annunciate le 5 squadre che concorreranno per la trasformazione del museo più celebre di Parigi e del mondo: nuovi ingressi e nuovi spazi da dedicare alla sola Gioconda.

L’avevamo raccontato: il vecchio Louvre non basta più. E nel “vecchio” dobbiamo ormai includere anche la Piramide di Ieoh Ming Pei, che non ha nemmeno quarant’anni: sotto il peso di globalizzazione e overturismo, l’icona high-tech ormai star di film e serie si è trovata ad avere bisogno di un supporto per gestire gli enormi volumi di pubblico. Ecco allora il concorso internazionale “Louvre – Nouvelle Renaissance”, lanciato alla fine di giugno 2025, di cui il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha annunciato ad ottobre i cinque gruppi finalisti.

Foto di Bo Zhang su Unsplash

La giuria presieduta da Marc Guillaume, prefetto dell’Ile-de-France e Parigi, ha valutato più di cento candidature, due terzi delle quali presentate da gruppi internazionali, e ne ha selezionate cinque che sono una rubrica dei nomi più prestigiosi nello scenario architettonico contemporaneo.
C’è Amanda Levete Architects (AL_A) in gruppo con NC Nathalie Crinière, Carole Benaiteau, Vdla e Atelier Soil; Architecturestudio e Diller Scofidio + Renfro sono con Atelier Brückner, Lamaya, e Ter; Dubuisson Architecture e Sanaa si sono associati a Dan Pearson Studio (paesaggio); Sou Fujimoto ateliers Paris, associata a Sou Fujimoto architects, ha museografia e scenografia curate da Ducks Scéno, e urbanistica e paesaggio da Vogt paysage; Studios architecture con Selldorf architects è con Scénarchie e con lo studio Base.

Foto di Joe Yu su Unsplash

Per la posta in gioco, ogni squadra ha molto da dire. In questa seconda fase si approfondiscono infatti i due temi di concorso: c’è l’ambito “Louvre-Grande Colonnade” che riequilibra gli accessi sulle ali orientali del palazzo, e prevede nuovi spazi sotto la Cour Carrée e i giardini laterali da dedicare alla sola Gioconda. L’ala Denon, ad oggi travolta dalle masse proprio a causa della Monna Lisa, avrà così un po’ di sollievo. C’è poi il piano di visione “Louvre demain”, col quale definire il futuro del museo in termini di infrastruttura, impianti e spazi tecnici. Tutti e due gli assi di intervento incrociano quello dei lavori di restauro sulla materia del monumento, affidati a François Chatillon, Architecte en chef des monuments historiques – oltre che autore, con la sua Chatillon Architectes, di restauri come quello del Grand Palais.

Foto di Francesco Zivoli su Unsplash

Amanda Levete Architects ha al suo attivo il Maat di Lisbona e l’aggiunta di nuove gallerie al Victoria & Albert di Londra, Sanaa ha addirittura “già un Louvre” – cioè la sede decentrata del museo a Lens – DS+R ha firmato la ristrutturazione del MoMA e musei come il Broad di Los Angeles e l’Ica di Boston. Fujimoto ha una lunga connessione col mondo dell’arte – oltre a essere uno degli autori del Serpentine Pavilion – e Selldorf non solo ha ridefinito la Sainsbury Wing della National Gallery a Londra, già firmata Venturi e Scott Brown, ma è nome di riferimento per realtà dell’arte come Frick Collection e David Zwirner. Nessun esito è da dare per scontato.

Ultime News

Altri articoli di Domus

China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram