Se ti piace l’arte, non perdere Art Basel a Parigi: tutte le mostre a cui non puoi mancare

Guida breve (ma intensa) alle mostre ed eventi esterni alla fiera di arte contemporanea più attesa dell'anno. 

Nonostante sia la più giovane tra le manifestazioni del colosso svizzero, Art Basel Paris è probabilmente quella che negli ultimi anni ha lasciato il segno più profondo sul mercato dell'arte. Nata appena nel 2022, si è affermata in tempi record come appuntamento imprescindibile per l'arte contemporanea internazionale in Europa.

E se la fiera ha conquistato Parigi, è altrettanto vero che Parigi ha fatto sua la fiera. L'edizione 2025 si svolgerà dal 24 al 26 ottobre al Grand Palais, il monumentale edificio nato per l'Esposizione Universale del 1900 e oggi una delle sedi espositive più iconiche della capitale francese. Ma durante i giorni di Art Basel, l'energia artistica trabocca ben oltre le navate del Grand Palais: musei, gallerie e spazi indipendenti moltiplicano mostre ed eventi, con una concentrazione di proposte mai vista prima.

Per muoversi in questo universo di possibilità, abbiamo preparato una guida ai luoghi imperdibili.

Gli eventi esterni alla fiera

Per prima cosa, la fiera si irradia nello spazio pubblico: le installazioni e gli eventi hors les murs del programma ufficiale disseminano la città, portando l'arte oltre i confini del Grand Palais e immergendola in piazze, giardini e architetture simboliche.

Veduta dell’installazione della performance Kermit The Frog, Even di Alex Da Corte, Fridericianum, Kassel, 2024. Courtesy dell’artista e Fridericianum, Kassel. Il progetto sarà presentato a Place Vendôme, Parigi.

Tra gli appuntamenti imperdibili di quest'anno spicca 30 Blizzards, il progetto speciale firmato da Helen Marten, ex vincitrice del Turner Prize, reso possibile da Miu Miu, partner ufficiale del Public Program di Art Basel Paris. Scultura, video e performance dal vivo si intrecciano per esplorare temi come l'infanzia, la comunità, la sessualità e la perdita nella cornice magnifica del Palais d'Iéna. Altrettanto promettente e destinata a diventare iconica è l'installazione gonfiabile Kermit the Frog, Even' dell'artista Alex Da Corte, che troverà casa in Place Vendôme.

Courtesy Semiose, Paris. Foto: Aurélien Mole. Il progetto sarà presentato in Avenue Winston Churchill a Parigi

Gli interventi a ingresso libero proseguono nel cuore dell'8° arrondissement, lungo Avenue Winston Churchill, dove le opere di Thomas Houseago, Leiko Ikemura, Wang Keping, Vojtěch Kovařík, Muller Van Severen, Stefan Rinck e Arlene Shechet saranno esposte all'aperto, a disposizione dei passanti. Poco distante, al Petit Palais, si trova la mostra dedicata all'artista tedesco Julius von Bismarck: tra sculture meccanizzate, installazioni e video, il suo lavoro mette in tensione miti politici e fragilità ecologiche, giocando con l'apparenza del rischio per sovvertire certezze consolidate.

Harry Nuriev. Il progetto avrà luogo alla Chapelle des Petits-Augustins of the Beaux-Arts de Paris.

Alla Cour de l’Hôtel de la Marine, Joël Andrianomearisoa, che vive tra Parigi e il Madagascar, intreccia tessile, scultura in un'installazione per esplorare memoria, rituale e paesaggio immaginario. Sul parvis de l’Institut de France, Ugo Rondinone prosegue la sua celebre serie Stone Figures trasformando blocchi di pietra in figure totemiche che evocano l’universalità dell’esperienza umana. Alla Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts de Paris, Harry Nuriev, che a Parigi vive e lavora, mette in scena un’installazione partecipativa che riflette sul valore degli oggetti quotidiani attraverso la sua filosofia del “Transformism”.

Le “altre” fiere

Una costellazione di fiere collaterali intercetta pubblici diversi e completa l'offerta della capitale: dalle piattaforme dedicate all'arte emergente alle proposte più sperimentali, fino agli appuntamenti storici ormai consolidati, queste manifestazioni parallele moltiplicano i percorsi possibili e raccontano l'eterogeneità del mercato parigino.

An installation by Ad Minoliti at Paris International. Photo © Margot Montigny, Courtesy of the artist and Crèvecoeur, Paris.

The Salon by NADA & The Community (17–20 ottobre, 30 bis Rue de Paradis) nasce dall'incontro tra il network internazionale di NADA e la scena curatoriale parigina, con un focus su arte emergente e pratiche interdisciplinari. Offscreen (21–26 ottobre, La Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière) mette in dialogo installazioni e immagini, statiche o in movimento, attraverso un formato sperimentale. Paris Internationale (21–26 ottobre, Rond-point des Champs-Élysées) conferma la sua vocazione di fiera indipendente e nomade, capace di reinventarsi ogni anno negli spazi espositivi.

Da non perdere al museo

La mostra museale più attesa è senza dubbio quella di Gerhard Richter alla Fondation Louis Vuitton, che si presenta come un evento monumentale: una retrospettiva che ambisce a coprire l'intero arco della carriera dell'artista (1962–2024) e che lancia un forte segnale sul ruolo della Fondation come istituzione chiave nel panorama parigino. In contemporanea, il programma OPEN SPACE ospita la prima personale in Francia dedicata all'artista Jakob Kudsk Steensen, concepita come un'installazione immersiva intitolata "The Song Trapper".

Altrettanto attesa è Minimal alla Bourse de Commerce: la mostra esplora le radici e le declinazioni contemporanee del movimento minimalista ed è visitabile dall'8 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026.

Occorrerà invece pazientare ancora qualche giorno per l'apertura della Fondation Cartier, prevista per il 25 ottobre 2025, che inaugurerà i suoi nuovi spazi al 2 Place du Palais-Royal, nel cuore di Parigi.


Nel frattempo, Charles Zana aprirà le porte dell’ex Circolo Svedese in rue de Rivoli con In Situ, una mostra che trasforma un appartamento haussmanniano in un percorso tra design, architettura e arte contemporanea. Curata da Paul Calligaro, la mostra presenterà oltre 30 nuove creazioni di Zana insieme a un gabinetto di curiosità personale che include, tra gli altri, Polaroid di Carlo Mollino, pezzi di Ettore Sottsass e opere di Eugène Carrière, rivelando le sue fonti di ispirazione e la sensibilità del collezionista.

Lygia Pape, Ttéia 1, C, 2003-2025. Collezione Pinault. Courtesy Projeto Lygia Pape. Veduta della mostra “Lygia Pape. Weaving Space”, Bourse de Commerce – Pinault Collection, Parigi, 2025. © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, agence Pierre-Antoine Gatier. Foto: Nicolas Brasseur/Pinault Collection.

Gli appuntamenti in galleria

Nell’olimpo della programmazione delle grandi gallerie, durante la fiera David Zwirner presenta un’importante mostra dedicata a Gerhard Richter, mentre Gagosian inaugura Albert Oehlen: Endless Summer. Perrotin propone due personali, di Jean-Michel Othoniel e Cristina BanBan, mentre Almine Rech punta sulle “prime volte” con Laurie Simmons: Black & White nella sede di Matignon e Moon Rising in Daylight, prima personale parigina di Christopher Le Brun. Thaddaeus Ropac riscopre invece Robert Rauschenberg, con la serie scultorea Glut mai esposta prima in Francia. Le gallerie francesi si difendono altrettanto bene: da Chantal Crousel con un nuovo progetto di Rirkrit Tiravanija, a Nathalie Obadia che porta Mickalene Thomas con Je t’adore deux, fino a Mennour che presenta la mostra di Daniel Buren intitolata Du Cercle aux carrés, travaux situés.

Paola Siri Renard, Midway Kin, 2025 (dettaglio). Courtesy of Kunstverein Ludwigshafen. Foto: Marco Vedana

Nel circuito più sperimentale della città, Galerie Allen presenta Shells di Trevor Yeung, mentre Galerie Romero Paprocki ospita la prima personale parigina di Paola Siri Renard, che intreccia storia dell’arte e architettura con processi naturali come desquamazione e fossilizzazione. Brémond Capela propone due progetti distinti: una mostra di pittura di Blake Daniels e un lavoro di Louise Vo Tan, che attraverso media diversi sviluppa un percorso di investigazione e restituzione del reale. Nel segno della pittura anche la Bastian Gallery, che in coincidenza con la fiera presenta la prima personale in Francia dell’artista tedesca Simone Haack, nota per le sue scene sospese tra realismo magico, surrealismo e poesia del quotidiano. Un altro debutto tedesco è quello di Helen Appel, alla sua prima mostra con Semiose, mentre Galerie De Rouillon propone la collettiva PROPS. Da DS Galerie sarà possibile visitare la mostra del duo francese Xolo Cuintle.

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