Future Humanity. Una riflessione transcontinentale su umano e tecnologia

Una mostra a Pechino Seoul e Mosca esplora le future articolazioni dell’umano in un possibile scenario incentrato sulla tecnologia.

“Fino ad ora, ogni tecnologia sul pianeta è stata sviluppata costruita e usata dagli umani come uno strumento. E se la tecnologia evolvesse da mero strumento allo stato di un compagno, di un collega più o meno indipendente? Cosa farà, deciderà, controllerà? Che ruolo giocherà la tecnologia, che ruolo giocheremo noi, che tipo di effetti culturali avrà questa nuova generazione di macchine? Come possiamo evitare che i nostri sogni si trasformino in incubi?”
Hyundai Motor Company, Central Academy of fine Arts Beijing e Ars Electronica  presentano la loro prima mostra congiunta, “Future Humanity – Our Shared Planet”, che si concentra sulla dimensione culturale e sociale del progresso tecnologico, esponendo pressoché simultaneamente. 25 progetti negli Hyundai Motorstudio di Pechino Seoul e Mosca.

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Jifei Ou, Cillia, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Jifei Ou, Cillia, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Jifei Ou, Cillia, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Photo: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Lining Yao, Paper Actuator, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Shinseungback Kimyonghun, Nonfacial Mirror , in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

DEPART, The Lacuna Shifts, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

DEPART, The Lacuna Shifts, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf  

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

DEPART, The Lacuna Shifts, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Isaac Monté, Toby Kiers, The Art of Deception, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Isaac Monté, Toby Kiers, The Art of Deception, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Photo: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Isaac Monté, Toby Kiers, The Art of Deception, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Photo: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Isaac Monté, Toby Kiers, The Art of Deception, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Mary Flanagan, [help me know the truth] , in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Photo: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Iris Long, Cedar Zhou, Surveillance X, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Photo: Ars Electronica – Vanessa Graf  

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Lining Yao, Transformative Appetite, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Michele Spanghero, Ad lib., in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Etsuko Ichihara, Digital Shaman Project, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Shinseungback Kimyonghun, Cloud Face, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Amy Karle, Regenerative Reliquary, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Amy Karle, Regenerative Reliquary, in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

Shinseungback Kimyonghun, Nonfacial Mirror , in “Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf

Future Humanity – Our Shared Planet Le articolazioni future dell'umano nel suo rapporto colla tecnologia, nella mostra curata da Martin Honzik, Qiu Zhijie e Lee Daehyung

“Future Humanity – Our Shared Planet”, 2018. Veduta dell’allestimento presso Hyundai Motorstudio Beijing. Foto: Ars Electronica – Vanessa Graf  

Performance di piante generate e guidate da algoritmi; tracciati di nuvole che materializzano quel bug — comune a uomini e algoritmi — di vedere volti che non esistono; “reliquiari rigenerativi” che creano strutture biomorfe su cui cellule staminali possono moltiplicarsi e  sviluppare tessuti umani; ambienti robotizzati dedicati all’accompagnamento del fin di vita. La mostra posa il suo sguardo sulle future relazioni che intercorreranno tra umani e macchine, sul gioco reciproco di cultura e tecnologia, ma anche sulla tensione di tradizione e spiritualità da un lato, con meccanizzazione e razionalizzazione dall'altro 

“Future Humanity – Our Shared Planet” è stata sviluppata da tre curatori: Martin Honzik (Senior Director Festival/Prix/EXPORT Ars Electronica), Qiu Zhijie (professore presso la China Central Academy of Fine Arts  e curatore del Padiglione cinese alla Biennale di Venezia 2017) e Lee Daehyung (Art Director di Hyundai Motor Company e curatore del Padiglione coreano alla Biennale di Venezia 2017) I tre diversi luoghi, i tre diversi ambienti della mostra garantiscono quindi tre esperienze diverse e tre vie diverse per approcciare la questione della relazione tra l'umanità e i suoi limiti, tra l'idea di rendere qualcosa possibile e lo sforzo assuefacente di un incessante progresso.

  • Future Humanity – Our Shared Planet
  • Martin Honzik, Qiu Zhijie, Lee Daehyung
  • Hyundai Motorstudio Beijing, Hyundai Motorstudio Seoul, Hyundai Motorstudio Moscow
  • Michele Spanghero, Shinseungback Kimyonghun, Mary Flanagan, Memo Akten, Toby Kiers, Isaac Monté, Amy Karle, Lining Yao, Jifei Ou, DEPART, Etsuko Ichihara, Dan Chen, Long Xingru & Zhou Jiangshan, Wang Yuyang, Dent Hanbin, Zhang Sitian, Yangachi, ROOMTONE, LEE Jangwon, ::vtol:: aka Dmitry Morozov, STAIN
  • Pechino: 7 Novembre 2018 — 28 Febbraio 2018; Seoul: 9 Novembre 2018 — 28 Febbraio 2018; Mosca: 24 Novembre 2018 — 28 Febbraio 2018