![](/content/dam/domusweb/en/news/2017/06/28/artificial_tears/gallery/domus-artificial-tears-03.jpg.foto.rmedium.png)
Le opere esposte generano un ambiente cupo, con l’obiettivo di suscitare l’apprensione necessaria a stabilire un riorientamento del progresso. Il titolo della mostra vuole dire che ogni utopia rappresenta una speculazione, che il futuro deve ancora arrivare e che c’è ancora la possibilità di intervenire. Si pone la questione se noi esseri umani vogliamo sfuggire o meno alla crescente emarginazione digitale e se vogliamo combattere per la nostra libertà, come individui o società. In realtà questa è una lotta contro noi stessi: quando un’utopia fallisce dobbiamo sbloccare le potenzialità delle nostre distopie.
![Fig.7 "Artificial tears. Singularity & Humanness – A Speculation", veduta dell'installazione, MAK, Wien, 2017 Fig.7 "Artificial tears. Singularity & Humanness – A Speculation", veduta dell'installazione, MAK, Wien, 2017](/content/dam/domusweb/en/news/2017/06/28/artificial_tears/domus-artificial-tears-06.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Fig.8 "Artificial tears. Singularity & Humanness – A Speculation", veduta dell'installazione, MAK Exhibition Hall, Vienna, 2017 Fig.8 "Artificial tears. Singularity & Humanness – A Speculation", veduta dell'installazione, MAK Exhibition Hall, Vienna, 2017](/content/dam/domusweb/en/news/2017/06/28/artificial_tears/domus-artificial-tears-10.jpg.foto.rmedium.jpg)
fino al 1 ottobre 2017
Artificial Tears. Singularity & Humanness – A Speculation
a cura di Marlies Wirth
MAK
Stubenring 5, Vienna