Cucina come fenomeno sociale
Nell'ottobre del 2007, sulle alture di Sant Benet de
Bages, a qualche chilometro da Barcellona, ha aperto i battenti
la nuova sede della Fundación Alícia, disegnata da Lluís
Clotet e Ignacio Paricio: il nuovo insediamento dà nuovo senso
anche a tutto l'impianto della ricerca di Ferran Adrià.
La Fundación (acronimo di Alimentación e Ciencia)
è concepita come "centro di ricerca dedicata all'innovazione
tecnologica e alla diffusione del patrimonio agroalimentare
e gastronomico quale risposta alle sfide alimentari del
XXI secolo". Vi contribuiscono la Banca Manresa e, come
controparte istituzionale, la Generalitat de Catalunya in
rappresentanza di un territorio con una spiccata vocazione
all'avanguardia alimentare.
Con le sue cucine sperimentali, i laboratori di ricerca
aperti al pubblico, gli orti didattici, la Fundación Alícia rappresenta
infatti un'evoluzione rispetto all'impianto sperimentale
che ha ispirato elBullitaller: il luogo che ha ospitato
il nucleo originario del dipartimento di investigazione scientifica
e gastronomica voluto da Adriá con l'obiettivo di dare
fondamento teorico alle sperimentazioni sui comportamenti
alimentari contemporanei nati per via empirica nelle cucine
del ristorante elBulli.
Cibo, scienza e società:
alleanze gastronomiche
L'opera di divulgazione coinvolge Adriá sotto diversi
punti di vista (industriale, istituzionale, mediatico) ed
è sostenuta dalla certezza che soltanto il trasferimento delle
scoperte scientifiche gastronomiche all'industria dell'alimentazione
e al mondo domestico possa portare a un reale
rinnovamento della cultura contemporanea in fatto di cibo.
La Fundación Alícia, quindi, se da un lato istituzionalizza il
dialogo con la scienza, dall'altro cerca un diverso rapporto
con l'industria alimentare, la sola in grado di portare il rinnovamento
gastronomico a una diffusione più capillare.
Il progetto è ambizioso: il lavoro della fondazione Alícia
si inserisce infatti nel quadro più ampio di Futural (Futuros
alimentos), il piano pubblico che si è dato il compito di
"migliorare la qualità dei prodotti alimentari e aumentare
la competitività nel settore". Un obiettivo in cui l'industria alimentare spagnola e le istituzioni credono a tal punto da
riversare oltre 35 milioni di euro dopo aver riflettuto sul fatto
che l'intero settore destina soltanto l'1% del suo fatturato
alla ricerca e sviluppo. Il progetto "si concentrerà sull'applicazione
di nuove tecnologie nei processi di creazione di
nuovi prodotti". Scanner a bassa intensità, onde luminose,
alte pressioni, nanotecnologie permetteranno di migliorare
e allargare la vita dei prodotti del futuro.
Sullo sfondo di queste premesse, si comprende il ruolo
della Fundación Alícia nel potenziare l'impianto della
ricerca scientifica di Adrià. Se poi consideriamo che fin
dall'anno della creazione delle texturas, nel 1997, uno degli
obiettivi del laboratorio creativo di elBulli è stato quello di
accrescere la gamma di aggregazioni
possibili della materia alimentare,
arrivando a diffondere lo stile delle
texturas nella cucina internazionale,
possiamo immaginare che questo
sia solo l'inizio di quell'ampliamento
del registro di percezioni innescato
da processi di trasformazione quali
'sferificazione', gelificazione, emulsione,
liofilizzazione, e via discorrendo…
Questi processi, risultati di
un rigoroso processo di selezione
e sperimentazione, hanno già aperto
la strada a tutta la serie di schiume,
arie, nuvole, gelatine calde, caviali di vegetali e frutta,
ravioli sferici, spaghetti lunghi all'infinito… Ora potranno
essere avvicinati da tutti, grazie anche alla dedizione di
Albert Adriá e alla collaborazione con Solé Graells, in grado
di produrre e commercializzare tutta una nuova generazione
di ingredienti: addensanti, idrocolloidi (indispensabili per
ridurre gli alimenti alla consistenza di minuscole sfere), gelificanti
(come il Gellan ricavato dal batterio Sphingomonas
elodea o la gamma dei carragenati o l'agar delle gelatine
calde) e ancora gli emulsionanti a base di lecitine (utili per
creare, per esempio, un piatto storico come l'aire helado
de parmesano). Grazie a loro, quindi, le nuove creazioni di
quest'avanguardia alimentare potranno entrare a far parte
del nostro vocabolario quotidiano in fatto di cibo.
Immaginismo agroalimentare
e prospettive del cibo
Non a caso il primo atto della Fondazione Alícia è stato
proprio la stesura un Lessico scientifico gastronomico dal
sottotitolo: Le chiavi per comprendere la cucina moderna
– firmato da Ferran Adriá, il fratello Alberto, insieme con
Alícia ed elBullitaller – a comprendere tutto in un progetto
comune che non esita a fare un lavoro di sponda che vive di
opposti: sperimentalismo e rigore scientifico, artigianalità
e produzione industriale.
Il dipartimento di ricerca in senso stretto di Alícia può
contare su una squadra stabile di ricercatori, disponibile
a collaborare con ogni settore collegato alla produzione
agroalimentare e con chiunque intenda entrare in contatto
con le ricerche d'avanguardia per metterne a frutto i risultati
e 'ingegnerizzare' nuove applicazioni. Come si è accennato, allo stato attuale, la ricerca
tende ad approfondire le sperimentazioni messe a punto
da Adriá nello studio delle texturas in particolar modo per
quel che riguarda le possibilità di conservazione. Oggetto di
approfondimento è l'impiego di particolari additivi, come per
esempio i polioli, studiati per le loro caratteristiche anticongelanti
(permettono di abbassare le temperature sotto gli
zero gradi senza che si formi ghiaccio), come anche le possibili
applicazioni delle radiofrequenze per quanto riguarda lo
scongelamento oppure dell'azoto liquido come ingrediente
dinamico. Uno studio a parte però riguarda il settore degli
strumenti e degli apparecchi. Nel dipartimento si indagano
infatti le possibilità aperte da macchinari che non hanno
ancora trovato diffusione a livello domestico ma che indicano
una possibile evoluzione per gli elettrodomestici del
futuro. In questo caso è in atto una speciale collaborazione
con International Cooking Concepts (ICC), un'azienda dedicata
allo sviluppo e alla divulgazione delle più avanzate
tecnologie nel campo della ristorazione e del catering.
Un oggetto come Spray drier, per esempio, permette
di studiare le possibilità aperte dalla disidratazione alle
alte temperature in particolar modo per quel che riguarda
le texturas che impiegano alimenti allo stato di polvere
(prevalentemente latticini o vegetali). E ancora: Rotaval,
disegnato da Alícia in collaborazione con il Celler de Can
Roca, serve per le sperimentazioni nel campo dei distillati
e delle riduzioni alle basse temperature e in condizione
sottovuoto. Questo processo di trasformazione permette di
eliminare l'acqua dagli alimenti a bassa temperatura, per
sublimazione (ossia passando dallo stato solido direttamente
a quello gassoso senza passare dallo stato liquido): il
che evita che gli elementi volatili si disperdano durante la
disidratazione lasciando intatti i sapori degli alimenti. La
digitalizzazione del sistema, inoltre, permette un controllo
preciso dei parametri per creare, per esempio, confetture di
frutta senza l'apporto di zucchero o distillati di vario tipo,
evitando le alterazioni provocate dalla cottura o da processi
di ossidazione. Grazie a un macchinario come Spheral,
inoltre, è pensabile di aprire la strada alla diffusione della
tecnica di 'sfericazione', arrivando a incapsulare i sapori in
sfere di dimensioni microscopiche.
Il programma di Alícia si innesta dunque sul corpo di
sperimentazioni messo a punto da Adriá nel corso degli anni,
e che l'incontro con Pere Castell, gourmet e scienziato, ha
definitivamente permesso di organizzare in una struttura
stabile in grado di costruire anche una solida letteratura di riferimento: la base di ogni sistema di condivisione dei
saperi. Non a caso, quando Ferran Adriá ha condensato
la sintesi della sua ricerca in cucina in 23 punti, al primo
posto ha indicato il fatto che la cucina è essenzialmente
un linguaggio.
Art for the palate / Food for industry
La nuova sede della Fundación Alícia (Alimentación e Ciencia) apre nuove prospettive all'affabulazione gastronomica di Ferran Adrià: scienza, arte, cultura e società si mescolano in un progetto dedicato all'investigazione sul cibo. Design Ferran Adrià elBulliTaller Fundación Alícia. Testo Francesca Picchi. Foto Maribel Ruíz de Erenchun, Francesc Guillamet, elBulliTaller.

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- 10 aprile 2008