È dalla seconda metà dell’800 che i progettisti inseguono l’“architettura di vetro”, tentando di alleggerire sempre più le costruzioni rendendole trasparenti, luminose e senza soluzione di continuità tra interno ed esterno. L’iconico esempio del Crystal Palace di Joseph Paxton risale già al 1851, a cui seguiranno la Fagus Factory di Walter Gropius e le facciate trasparenti della scuola Bauhaus, le finestre a nastro di Le Corbusier, fino ai grattacieli moderni e quelli contemporanei: più l’altezza cresceva – e i sistemi costruttivi si evolvevano – più la trasparenza aumentava.
Nell’ambito residenziale non è stato un passaggio così semplice. La Casa Farnsworth, ad esempio, capolavoro di Mies Van der Rhoe e casa trasparente per eccellenza, ha suscitato in realtà non poco disagio alla sua stessa proprietaria, Edith Farnsworth, che ha definito il viverci, senza troppi giri di parole, “come una radiografia”.

Nel caso della Stealth House progettata da Specht Novak a Austin, in Texas, siamo difronte all’esatto opposto: una casa senza superfici finestrate, almeno nei muri esterni. “La maggior parte delle case moderne si affida al vetro per collegarsi al mondo esterno, ma cosa succede se non vuoi essere in vetrina? E se desideri luce, natura e spazio, senza rinunciare alla privacy?” dice il proprietario e architetto Scott Specht.
Questa abitazione di 100 mq è praticamente una scatola, che all’interno si svuota in due punti per lasciar spazio a un patio più grande, dove si trova un ulivo, e uno più stretto e lungo. È da questi due ambienti che la casa prende luce naturale, ispirandosi dicono i progettisti alla domus romana, al riad marocchino, al siheyuan cinese e alla machiya giapponese.
Quel che risulta paradossale è che entrambi i patii sono al margine della planimetria: se non ci fossero i muri, sarebbero due banali giardini. C'è da dire che il colpo d'occhio, almeno dalle foto, è notevole: il verde al posto del soggiorno vale più di quello dei classici backyard americani? Così pare.

Ma c’è un altro aspetto bizzarro: a guardar bene, dalla pianta sono visibili due aperture, in corrispondenza delle due camere da letto, che nel prospetto sembrano assenti, solo perché sono rivestite dello stesso acciaio Cor-Ten ondulato che ricopre tutto l’involucro esterno. Insomma, come fossero porte a scomparsa, probabilmente necessarie per ragioni di sicurezza.
La Stealth House, che è in tutto “stealth”, tanto da fare sparire al suo interno anche l’automobile di casa, vuole essere un modello per le abitazioni su lotti residuali, dove aprirsi verso l’esterno può essere un problema, addirittura una minaccia, ma anche per le abitazioni in città, mettendo la privacy al primo posto. Il prospetto principale interrompe il suo rivestimento in acciaio per lasciar posto a un pannello che può essere impiegato come supporto per un’opera di street art o addirittura come spazio pubblicitario, per far passare ancora più inosservata una casa già invisibile.


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