Londra non convenzionale, un tour nella città in continua trasformazione

Da West a East, passando per il cuore pulsante del centro e alcuni quartieri residenziali più periferici, una guida di Londra attraverso gli articoli pubblicati su domusweb, per scoprire luoghi inediti della città.

A detta dei locals, lo skyline di Londra sarebbe talmente mutevole che, a vederlo a distanza di un decennio, apparirebbe del tutto irriconoscibile. Attraversando la città, in effetti, è impossibile non rimanere colpiti dal suo susseguirsi di edifici che crescono verso il cielo, facciate che si rinnovano e strade che si aprono su nuove piazze. Attraverso alcuni articoli pubblicati su domusweb abbiamo disegnato un percorso di una Londra non convenzionale che, serpeggiando fra alcuni degli esempi architettonici più interessanti, mostra il suo volto in continuo cambiamento.

Mappa delle nove destinazioni pubblicate sul sito di Domus per scoprire Londra

Brunel Building

Partendo da West, l’area della capitale più borghese e raffinata, la prima tappa è a Paddington, un quartiere dal passato industriale dove ora caffè moderni dal design minimale affiancano pub tradizionali. A pochi passi dallo snodo ferroviario della stazione, sorge il Brunel Building la nuova sede di un ventaglio diversificato di aziende completata lo scorso anno dallo studio di architettura londinese Fletcher Priest Architects. Affacciato sul Paddington Canal, luogo particolarmente amato dagli office workers di quartiere che nelle rare giornate di sole si godono lì la pausa pranzo, l’imponente Brunel Building ha una struttura esterna d’acciaio irregolare. È ancorato a terra con massicci plinti di cemento armato e ispirata al viadotto della Great Western Railway costruita proprio dall’architetto Brunel. Leggi l'articolo completo.

Serpentine Pavillion

Sempre a ovest, spostandosi però negli iconici Kensington Gardens, uno dei parchi di cui la capitale va più fiera, è d’obbligo una sosta al Serpentine Pavilion, l’annuale installazione di architettura commissionata dalla Serpentine che quest’anno è giunta alla sua 20ma edizione. Progettato dallo studio Counterspace di Johannesburg, un gruppo collaborativo di architetti guidato da Sumayya Vally, il padiglione di quest’anno omaggia le comunità diasporiche e interculturali di Londra. Costruito in acciaio di recupero, sughero e legno ricoperto di microcemento, l’opera di Vally richiama diverse trame e tonalità di rosa. Un’installazione sonora con le voci di diverse comunità Londinesi incorporata nel padiglione ci trasporta alla scoperta di diversi quartieri della città, tra cui Brixton, Hoxton, Tower Hamlets, Edgware Road, Barking and Dagenham e Peckham. Leggi l'articolo completo.

Connaught Patisserie

Una sosta per un dolce merenda è sempre allettante. Se poi si tratta della Connaught Patisserie all’interno del Connaught Hotel nel cuore della glamour Mayfair, l’esperienza è anche esteticamente appagante. La piccola pasticceria sfoggia interni pastello geometrici degni di un set di West Anderson e una parete specchiata sul fondo ne amplifica le dimensioni e l’effetto prospettico. Il tocco extra sono il packaging dei dolci e le divise dello staff in perfetto stile Grand Budapest Hotel. Leggi l'articolo completo.

Alexandra Road Estate

Alexandra Road Real Estate

La scoperta delle opere brutaliste incastonate nel tessuto della città, tutte ben riconoscibili, costituirebbe un vero e proprio mini-tour nel tour di Londra. Fra le più rappresentative, compare il complesso Alexandra Road Estate di Neave Brown, opera degli anni Settanta in un distretto a nord della città fortemente residenziale e famoso per essere l’area frequentata dai Beatles agli apici della loro carriera. Il progetto di Brown fu ritenuto visionario fin da subito e gli valse la Royal Gold Medal nel 2018, la più grande onorificenza per l’architettura britannica. In perfetto stile brutalista e caratterizzato da eleganti terrazzamenti, il complesso di 500 unità abitative, ricrea un piccolo “pezzo di città” con negozi, centri comunitari, scuole e parchi pubblici dedicati ai residenti. Leggi l'articolo completo.

VyTA Covent Garden

Tornati nel cuore pulsante del centro, nel vivace mercato di Covent Garden, una tappa che combini grande design a un pasto o un cocktail è Vyta Covent Garden. Progettati dallo studio Collidanielarchitetto, gli interni del locale si ispirano alla cultura architettonica italiana degli anni Sessanta, mescolando colori accesi con superfici laccate e forme geometriche alla Giacomo Balla. A dominare cromaticamente è il verde Alpi sulle scale, i gradini, e sui pannelli alle pareti richiamando il colore della struttura del mercato come segno di continuità. Leggi l'articolo completo.

Il complesso dei Lloyd’s

Ormai giunti alla City, l’hub finanziario e tecnologico della capitale, un’opera architettonica emblema di un’epoca precedente, merita di essere inclusa in questo tour all’insegna della trasformazione della città. Progettato dalla Richard Rogers Partnership, il complesso dei Lloyd’s diventò presto uno degli esempi canonici del cosiddetto stile High Tech: il ricorso alla tecnologia più spinta qui adottata con una doppia finalità culturale, per incoraggiare nuove forme d’arte non convenzionali, e di marketing, per riscattare l’immagine di un’holding privata compromessa da scandali. Ora, irrimediabilmente superato l’avanguardismo dei suoi impianti tecnologici, l’edificio riesce tuttavia a mantenere il suo status quasi monumentale grazie alla forza espressiva delle scelte architettoniche come la flessibilità della pianta, i sistemi di distribuzione verticale, le torri limitrofe al di fuori della massa principale dell’edificio. Leggi l'articolo completo.

The Shard

Spostandosi poi sulla riva del Tamigi, comincia ad avvistarsi l’inconfondibile guglia dello Shard, probabilmente l’opera che più è andata a identificarsi come il simbolo della città in tempi recenti. Firmata Renzo Piano, la “scheggia” (questa la traduzione letterale del suo nome) che emerge dal profilo di Southbank, la costa meridionale del fiume, è l’edificio più alto dell’Europa occidentale e ospita uffici, locali, un hotel e alloggi privati. Con una facciata altamente tecnologica e una particolare attenzione dal punto di vista del rendimento energetico, l’edificio si inquadra nella nuova visione della città avviata qualche anno fa che promuove l’urban regeneration in diverse zone nodali e ne valorizza il mercato immobiliare. Leggi l'articolo completo.

The Rye Apartments

Di fronte al Peckham Rye Park, scendendo ancora più a sud della città, sorgono The Rye Apartments, una serie di alloggi in due blocchi riadattati da un edificio del dopoguerra e quattro garage. Con questo progetto, lo studio Tikari Works propone un nuovo schema abitativo con un particolare focus sul creare un senso di appartenenza nella comunità di residenti integrandolo nel contesto urbano di terrazze vittoriane e social housing degli anni Ottanta che dominano l’area. Inoltre, particolare attenzione è stata prestata alla sostenibilità e all’efficienza energetica delle unità abitative, utilizzando materiali riutilizzabili e integrando pannelli fotovoltaici e vetri a controllo solare. Leggi l'articolo completo.

Hackney New School

A conclusione del percorso arrivati ormai a East End, l’area che più di ogni altra è correntemente regina, o vittima, delle politiche di rigenerazione urbana e che ha assistito alla trasformazione di quartieri tradizionalmente legati ad un passato industriale e proletario in quelle che sono ora le zone più hipster della città. In particolare, nel distretto di Hackney, merita di essere citato un piccolo progetto locale che è riuscito a ridefinire l’identità della comunità di quartiere. Hackney New School è un edificio a corte in mattone rosse su due piani per ospitare una scuola elementare e accompagnato da una torre di undici piani per accogliere 68 alloggi a prezzi calmierati. Esito del lavoro di Henley Halebrown, uno studio di architettura londinese, il progetto completato lo scorso anno ha aperto spazi condivisi che possano promuovere l'insegnamento all'aperto, lo scambio e il gioco. Leggi l'articolo completo.

Immagine di apertura: The Shard, London Brudge, London 2012. Foto Michael Denancé.  

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