Anche quest’anno il Fai conferma l’appuntamento autunnale che riapre le porte di alcune chicche del patrimonio costruito italiano, e consente di esplorare luoghi che raccontano la cultura e la memoria locale attraverso la storia architettonica del Paese. L’edizione di quest’anno, che si terrà l’11 e il 12 ottobre, è ricca di posti da esplorare: dal razionalismo milanese ai capolavori del modernismo internazionale, fino a spazi di memoria civile e luoghi del lavoro e della cultura.
Da Niemeyer al Negozio Olivetti, cosa vedere durante le Giornate FAI d’autunno 2025
L'11 e il 12 ottobre il Fai riapre le porte di alcuni tra i luoghi più importanti del patrimonio italiano. Architetture del razionalismo milanese, capolavori di Carlo Scarpa e luoghi della memoria collettiva: Domus ne ha scelti dieci da non perdere.
Foto di Carlo Dell'Orto - Opera propria, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Foto di Carlo Dell'Orto - Opera propria, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
La scala esterna della residenza, proveniente dalla Casa del Sabato per gli Sposi, realizzata da Portaluppi con BBPR per la V Triennale di Milano (1933). Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
Galleria Massimo De Carlo, sede presso Casa Corbellini-Wassermann di Piero Portaluppi. Progetto architettonico di Studio Binocle, consulenza di Antonio Citterio, con l'autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, 2019. Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
Foto Professor Giulio Zani
Foto Professor Giulio Zani
Courtesy Casa Natale di Giuseppe Verdi
Courtesy Casa Natale di Giuseppe Verdi
Foto di lucamato da Adobe Stock
Foto di lucamato da Adobe Stock
Domus 362, gennaio 1960
Domus 983, settembre 2014
Courtesy Teatro Lirico di Cagliari
Courtesy Teatro Lirico di Cagliari
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- Francesca Critelli
- 08 ottobre 2025
Uno dei capolavori di questa edizione – che purtroppo risulta già sold out – è il Palazzo Mondadori di Oscar Niemeyer a Segrate, a circa nove chilometri da Milano, progettato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Un manifesto dell’architettura come paesaggio artificiale, sospeso tra archi in cemento e specchi d’acqua e inserito in un parco progettato da Pietro Porcinai.
Spostandosi in centro città, il Fai ha organizzato visite guidate al patrimonio architettonico progettato da Piero Portaluppi, tra cui la celebre Casa Corbellini-Wassermann degli anni ‘30, testimonianza dell’eleganza borghese del razionalismo lombardo. Rimanendo in Lombardia, il Laboratorio di Pier Luigi Nervi al Politecnico di Lecco rivela la forza sperimentale del calcestruzzo e la tensione tra struttura e progetto architettonico che ha definito un’epoca.
Tra le segnalazioni non può mancare un gioiellino situato sotto ai portici delle Procuratie Vecchie di Venezia, il Negozio Olivetti progettato da Carlo Scarpa: una lezione di architettura di interni in pochi metri quadri.
Non mancano alcune opere del brutalismo italiano, come il Teatro Lirico di Cagliari – progettato da Luciano Galmozzi, Francesco Ginoulhiac e Teresa Ginoulhiac Arslan – di cui sarà possibile visitare spazi solitamente non accessibili al pubblico.
Numerose sono le dimore ottocentesche aperte per l’occasione, come la Villa Verdi a Sant’Agata (Piacenza) che restituisce l’intimità del luogo domestico come estensione creativa del compositore, ma anche luoghi di culto, come il Monastero di Regina Coeli a Napoli, un intreccio fra architettura conventuale e arte barocca.
C’è anche spazio per i luoghi della memoria collettiva, tra cui menzioniamo l’ex Carcere Le Nuove di Torino, che è già stato reimpiegato come spazio per attività culturali ed espositive negli anni passati, e il Campo di concentramento n. 78 di Sulmona, vicino L’Aquila, costruito per i prigionieri della Prima guerra mondiale e reimpiegato per quelli anglo-americani tra il 1940 e il 1943.