Fashionclash 2017

A Maastricht, il Fashionclash Festival ha invitato 10 designer estranei al mondo della moda a creare un’opera d’arte e a mostrarla al pubblico in passerella.

A Maastricht, l’edizione 2017 del Fashionclash Fashion Festival ha presentato più di 150 giovani designer e artisti provenienti da tutto il mondo a un pubblico internazionale, che ha assistito a sfilate di moda straordinarie, un crossover di teatro e danza, al progetto Clash e al Fashion Makes Sense Lab appositamente organizzato per questa edizione. Di questo laboratorio hanno fatto parte esposizioni, un mercato di design, laboratori e dibattiti sulla moda. Inoltre, dopo lunga attesa ha inaugurato il nuovo incubatore, la Forza Fashion House di Maastricht, parte dell’edizione di quest’anno.

Fig.1 Fashionclash 2017: Clash Project di Kiki Goossen

Il programma di Fashionclash è l’occasione per conoscere le collezioni di talenti emergenti della moda internazionale. Il Fashionclash Festival offre una ribalta per i designer di tutto il mondo, tra cui Wuetrichfuerst della Svizzera, Daria D’Ambrosio dall’Italia, Chain dall’Argentina, João Oliveira dal Portogallo, Nenukko dalla Polonia, L’Egsqère dalla Spagna, Neo Design dalla Serbia, Zarvich dall’Uruguay, Stevenvanderyt dai Paesi Bassi e altri ancora. Il vincitore del Fashionclash Festival 2016, Alessandro Trincone ha infine stupito il pubblico con la sua nuova collezione.

Fin dalla prima edizione del festival, è stato inoltre presentato il progetto Clash: 10 designer estranei al mondo della moda sono invitati a creare un’opera d’arte e mostrarla in passerella al pubblico. I partecipanti sono progettisti come Aina Seerden, il regista Daniel van Hauten, l’artista Amy Whittle e le designer Mandy Roos e Victoria Ledig.

Fig.2 Fashionclash 2017. Clash Project di Mandy Roos & Victoria Ledig, shoes by Chris van den Elzen
Fig.3 Fashionclash 2017: Clash Project di Daniel van Hauten
Fig.4 Fashionclash 2017. Clash Project di Daniel van Hauten
Fig.5 Fashionclash 2017. Clash Project di Aina Seerden
Fig.6 Fashionclash 2017. <b>A sinistra</b> Emma Wessel. <b>A destra</b>: Gaetan Bobichon
Fig.7 Fashionclash 2017. <b>A sinistra</b>Nina Willems. <b>Right</b>: Alice Schiavone
Fig.8 Fashionclash 2017. <b>A sinistra</b>: Giovanni Palmieri. <b>A destra</b>: Amy Whittle
Fig.9 Fashionclash 2017. <b>A sinistra</b>: Mandy Roos & Victoria Ledig, shoes by Chris van den Elzen. <b>A destra</b>: Alice Schiavone

    Come possiamo usare la moda per connetterci veramente al nostro corpo invece che come semplice espediente estetico di un fenomeno simbolico? Come possiamo (ri)connetterci con noi stessi e con il mondo attraverso la moda? Come può oggi la moda (designer & industria) legarsi veramente al corpo e all’essere umano? Con “Sense” Fashionclash rivolge l’attenzione ai sensi e all’esperienza sensoriale della moda in un mondo dove dominano le sensazioni visive. Con “Fashion Makes Sense” si vuole esaminare il rapporto tra la moda e il corpo umano. La moda come mezzo per collegarsi al mondo e per arricchire l’esperienza corporea.