Best of #green

Dieci progetti che in modi diversi mostrano la consapevolezza dei progettisti sulla finitezza delle risorse del pianeta.

La parola green si è evoluta negli anni, finendo per rappresentare oggi la “temperatura” della consapevolezza dei progettisti. Dieci realizzazioni che incorporano le più recenti ricerche scientifiche e tecniche, di critical design, di sperimentazioni con nuovi materiali e anche dei timori che una generazione di giovani intravede nel futuro prossimo. Pensiamoci su.


– Tamara Orjola ha trovato una soluzione ai miliardi di aghi di pino scartati ogni anno, riciclandoli per creare fibre resistenti da usare nei mobili e nei tappeti.

– Hewitt Studios LLP ha recentemente completato la prima fase della conversione e ristrutturazione di un edificio per la ricerca, utilizzando varie tipologie di legno prefabbricato.

– Attraverso tensostrutture e forme parametriche in legno, Oualalou+Choi ha disegnato i padiglioni espositivi di COP22, la conferenza internazionale sul clima a Marrakech.

– Immaginando la biciclettata ideale, la startup slovena Noordung ha disegnato una city-bike elettrica che incorpora sensori anti-smog, stereo e bluetooth.

– Progettato da Cláudio Vilarinho, l’Institute of Science and Innovation for Bio-Sustainability a Guimarães è caratterizzato da una facciata fatta di elementi prefabbricati di cemento.

– Alla Dutch Design Week, tredici designer prevedono scenari futuri positivi, in cui gli umani da consumatori diventano agricoltori, in un mondo dominato dall’autosufficienza.

– Il video di Joshua Dawson immagina un mondo in cui la privatizzazione dell’acqua genera una stratificazione verticale tra ricchi e poveri nella Città Generica del 2036.

– Per la sua nuova collezione, il designer svedese Beau Birkett ha usato feltro realizzato con bottiglie riciclate: facile da assemblare, può essere riciclato nuovamente.

– Per promuovere gli insetti come nuovo alimento, in previsione di una grande crisi alimentare, Wataru Kobayashi ha progettato BugBug, un set di posate con forme nuove.

– Partendo dal fatto che in media il capello umano può reggere fino a 100 grammi di peso, Sanne Visser ha presentato un progetto di riciclo che trasforma il capello umano in corde.

In apertura: Wataru Kobayashi, BugBug, set di posate per mangiare insetti