Le “Cataste” di Michele De Lucchi

Alla Galleria Antonia Jannone di Milano, Michele De Lucchi espone una serie di dieci sculture in legno di noce, oggetti semplici e ancestrali che riflettono sui valori estetici e funzionali di oggi.

Le “Cataste” di Michele del Lucchi sono oggetti dalla bellezza discreta, sculture pure e ancestrali. L’architetto torna alla Galleria Jannone di Milano con una serie di dieci opere in legno di noce e altrettanti disegni, tutti realizzati nel 2017. Le sculture sono un elogio alla natura e ai boschi, alla semplicità e alla lentezza. Diventano simboli di un costruire antico e propongono una riflessione sui valori estetici e funzionali di oggi.

Michele De Lucchi, Senza titolo, 2017
Michele De Lucchi, Catasta 408, 2017. Foto Tom Vack
Michele De Lucchi, Senza titolo, 2017

Secondo De Lucchi: “La parola ‘catasta’ è di per sé una poesia, per il legno di cui è fatta, per quello che evoca e, nella lingua italiana, per il suono della parola stessa. So bene che non sempre sono belle e curate e spesso sono un oltraggio all’ambiente e al paesaggio. Ma qualche volta le cataste sono vere e proprie costruzioni, piccole casette o vere cattedrali con grandi tetti che le coprono, tenendo insieme i tozzetti e riparando dalla pioggia e dalla neve.”

  • fino al 12 gennaio 2018
  • Michele De Lucchi. Cataste
  • Antonia Jannone. Disegni di architettura
  • corso Giuseppe Garibaldi, 125