A Venezia, per poco tempo, tutti possono ammirare la nuova lampada di Luca Nichetto

Il designer torna nella sua Venezia, dove la nuova lampada Profilo illuminerà per tutto l’inverno i portici delle Procuratie Vecchie.

Luca Nichetto, veneziano classe 1976, non ha mai realmente lasciato l’isola da cui proviene anche se anni vive a Stoccolma, dove ha sede lo studio Nichetto & Partners. Si è formato all’Istituto d’Arte e allo IUAV, ma la sua vera scuola è stata la sua Murano, dove nel 1999 ha iniziato a progettare i primi oggetti in vetro per Salviati. È lì che ha imparato la sintassi del progetto: una combinazione di istinto materiale, disciplina tecnica e una certa rudezza artigiana. Con Profilo, la nuova sospensione presentata alla terza edizione di Murano Illumina il Mondo, Luca Nichetto torna a quella matrice originaria con l’intento di ampliare il linguaggio della tradizione muranese senza trasformarlo in reliquia. Qui memoria e innovazione non si rincorrono, ma convivono, senza nostalgie di comodo guardando al domani.

“Lavorare con il vetro mi viene naturale; è un ritorno alle mie radici familiari e alle mie prime esperienze professionali,” racconta il progettista. Ed è vero, Profilo non è soltanto un nuovo prodotto, ma un gesto, una postura. Il lavoro con il vetro non viene trattato come un materiale prezioso da preservare in una teca, ma come materia in continua attualizzazione. È una posizione rara, soprattutto in una disciplina che spesso - per prudenza o per stanchezza - scambia la tutela della tradizione con la replica di ciò che è già stato fatto.

La genesi di Profilo parte da un’idea molto semplice e molto muranese: il vetro centrifugato. Solo che qui la tecnica non è un vezzo tecnico e non serve a produrre un effetto decorativo. I dischi di vetro, tutti diversi per diametro, sono pensati come “segni” lasciati da una forza fisica, quasi come tracce di un movimento che ha modellato la materia - e infatti l’oggetto sembra muoversi. La superficie resta leggermente irregolare, mentre il colore si organizza in spirale lungo il percorso della forza centrifuga. È un pezzo che rende visibile la propria costruzione, e in questa onestà materiale trova la sua dimensione più attuale. Il punto luminoso centrale agisce come un nucleo che tiene insieme l’intero sistema: un cuore che diffonde la luce e la fa filtrare attraverso i dischi, ammorbidendola e restituendole una vibrazione che non ha bisogno di artifici tecnologici. La tecnologia c’è, ma sta al servizio della trasparenza, della stratificazione, dell’aria tra un elemento e l’altro in modo che Profilo non possa essere considerato un esercizio formale.

Lavorare con il vetro mi viene naturale; è un ritorno alle mie radici familiari e alle mie prime esperienze professionali.

Luca Nichetto

Profilo è il primo frutto della nuova collaborazione tra Nichetto e Barovier&Toso, annunciata insieme alla sua nomina come primo direttore artistico esterno nella storia di questa storica vetreria – la più antica al mondo ancora attiva, fondata nel 1295. Il dato è già di per sé significativo: inserire una figura esterna in un contesto tanto radicato non è solo un gesto di apertura, è una presa di posizione culturale. Significa riconoscere che il futuro della tradizione non passa necessariamente per la conservazione pura, ma per confronto, osmosi.

“Come designer e direttore artistico, sono alla continua ricerca di nuovi territori da esplorare, dove poter utilizzare una forza espressiva riconoscibile e narrare una visione, rimanendo profondamente legato al territorio in cui vive: un dialogo tra passato e futuro, dove tecniche secolari incontrano un design innovativo, proprio come in Profilo.”

È una delle frasi più chiare per capire cosa significhi davvero “ritorno alle radici” per Luca Nichetto e la sua vita tra Scandinavia e laguna. Non un rientro sentimentale, ma un nuovo punto di partenza. Per Nichetto non significa un catalogo di formule da riproporre, ma - oltre a essere casa sua - un archivio dinamico, un sistema che ha senso solo se sottoposto a continue riscritture. E questa terza edizione di Murano Illumina il Mondo - dal 21 novembre 2025 al 1° marzo 2026, sotto le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco - è lo sfondo ideale. È un evento che riporta l’attenzione su Murano in un momento in cui la cultura del vetro ha più che mai bisogno di essere discussa come una questione contemporanea, non come un capitolo di storia. La manifestazione è organizzata e promossa dal Comune di Venezia e da The Venice Glass Week, con il sostegno della Camera di Commercio di Venezia Rovigo.

 In questo contesto, Profilo funziona quasi come un piccolo manifesto - elegante senza manierismi, legato alla tradizione senza sottomettervisi, capace di mostrare che l’innovazione, quando è autentica, non rompe mai del tutto con ciò che l’ha preceduta. Nichetto non “celebra” Murano, la ama e la mette e rimette costantemente al lavoro. E lo fa ricordandoci che questa stessa tradizione non è mai un luogo dove tornare, ma un luogo da cui ripartire.

Tutte le immagini: Courtesy Nichetto

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