Il Mediterraneo non è solo un’area geografica: è un paesaggio mentale, una rete di scambi culturali millenari, un laboratorio in continuo fermento dove le tensioni del presente si sovrappongono a stratificazioni storiche, identità ibride e geografie fluide.
Estate mediterranea: tutte le mostre da vedere, dalle isole greche alla Costa Azzurra
Dieci mostre imperdibili raccontano il Mediterraneo contemporaneo, tra memorie condivise, geografie in evoluzione e nuove forme di comunità.
Yorgos Maraziotis, Take Me Home, 2014
Miquel Barceló, Alycastre, 2018© Miquel Barceló / ADAGP, Paris, 2025 | Foto : © Fondation Carmignac /Camille Moirenc
Nathalie Du Pasquier, Senza titolo, olio su carta montata su tela, 1998-99
Coco Fusco, 'Your Eyes Will Be an Empty Word' (still), 2021. MACBA Collection. MACBA Foundation. © Coco Fusco, Vegap, Barcelona
Veduta della mostra, The Space We Inhabit, MICAS Malta. Foto: Sean Mallia
Veduta della mostra The Birds Are Chirping Above the Tree, B7L9 Art Centre ©️ Mehdi Ben Temessek
Courtesy Friche la Belle de Mai e l'artista
Studio sulle Architetture Rurali Pugliesi © F.BELLOMO 2024
Nefeli Papadimouli, Skinscapes, 2021 Foto © Robin Zenner
Antonio Leone Il divano, 2024 Acrilico carboncino su legno cm 90 x 120 Courtesy l’artista
Visual identity di Vulcana 2025, disegnata da Nathalie du Pasquier © Vulcana
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- Carla Tozzi
- 24 giugno 2025
Lungo le coste e nell’entroterra, tra archeologie industriali, centri storici millenari, e musei contemporanei, le mostre disseminate nell’area mediterranea restituiscono un panorama artistico eterogeneo, in cui entrano in relazione politica e poesia, tecnologia e natura.
In estate, stagione in cui le mete sul mediterraneo diventano le più ambite, dalla Spagna alla Grecia, dall’Italia alla Tunisia, passando per la Francia, non mancano appuntamenti con l’arte contemporanea che vale la pena segnare in agenda: dalla mostra al Benaki Museum di Atene che vede la partecipazione ventinove artisti greci e ciprioti in una visione collettiva che propone nuove ecologie e comunità alternative, alla mostra di Nathalie du Pasquier al Museo Nivola in Sardegna; dall’isola di Porquerolles affacciata sul mare cristallino della Provenza con l’attività della Fondation Carmignac, al Macba di Barcellona che questa estate ospita una personale dell’artista cubano-americana Coco Fusco.
Che abbiate già in programma qualche giorno in una di queste località, o che siate ancora indecisi su dove trascorrere le vostre vacanze estive, Domus arriva in vostro soccorso con dieci mostre da vedere nell’estate 2025 senza superare le Colonne d’Ercole.
Immagine di apertura: Coco Fusco, Your Eyes Will Be an Empty Word (still), 2021. MACBA Collection. MACBA Foundation. © Coco Fusco, Vegap, Barcelona
Sull’isola di Lesbo, ad Agia Paraskevi, c’è un palazzo dall’ispirazione neoclassica che nasconde una galleria d’arte contemporanea, la K-Gold Temporary Gallery, fondata nel 2014 da Nicolas Vamvouklis, che nel corso di un decennio ha visto passare importanti artisti come Joan Jonas, Bas Jan Ader, Lucy+Jorge Orta, Ilias Papailiakis, e Jonathas de Andrade. Dal 12 luglio al 31 agosto la galleria ospita la mostra personale di Yorgos Maraziotis, intitolata Blue Moon: un’installazione site-specific che riflette sull’abitare e sulle connessioni umane attraverso sculture e interventi spaziali. Maraziotis indaga il concetto di spaesamento e la trasformazione del significato degli oggetti fuori contesto, con opere ispirate a testimonianze orali di ex abitanti della casa sede della galleria, combinando neon, marmo, metallo e specchi con gli elementi architettonici originali.
Sull’isola di Porquerolles, tra il verde della vegetazione e l’azzurro del mare cristallino, si trova la Fondation Carmignac. Nei mesi estivi del 2025, la fondazione ospita la mostra Vertigo curata da Matthieu Poirier, un affascinante dialogo tra l’arte astratta del secondo Novecento e la percezione dei fenomeni naturali mediterranei – la luce intensa, il vento, il mare e la potenza tellurica della terra. Suddivisa in sei sezioni tematiche (acqua, cosmogonia, aria, infinito, terra e abisso), la mostra raccoglie opere di artisti come Yves Klein, James Turrell, Olafur Eliasson, Helen Frankenthaler, Ann Veronica Janssens e molti altri, provenienti da musei, collezioni private e dalla stessa Collezione Carmignac.
Il Museo Nivola, sede della fondazione dedicata all’omonimo artista, è un centro culturale in cui arte, architettura e natura si integrano in modo armonioso. La collezione permanente comprende centinaia di opere di scultura, pittura e grafica di Nivola, ma il museo ospita anche mostre temporanee, come il progetto site-specific di Nathalie Du Pasquier, dal 17 maggio al 14 settembre. La mostra, pensata per gli spazi dell’ex lavatoio di Orani, è insieme retrospettiva pittorica e installazione ambientale in cui si incontrano arte, architettura e design. Le opere, dagli anni Ottanta a oggi, raccontano il passaggio dalla figurazione alle forme astratte nate da costruzioni tridimensionali.
L’artista cubano-americana Coco Fusco presenta al Macba di Barcellona un progetto incentrato su Cuba e sulle politiche migratorie degli Stati Uniti, sull’ascesa della destra e la sua insistenza su una monocultura strutturale. Intitolata I Learned to Swim on Dry Land, la mostra prende spunto da un racconto di Virgilio Piñera e ruota attorno al linguaggio, al silenzio simbolico e al confronto tra arte e autorità. Centrale è la poesia cubana e la voce di dissidenti come Piñera, Padilla, e Otero Alcántara, in un percorso audiovisivo e documentario che riflette sulla Cuba post-rivoluzionaria. Fin dagli anni Ottanta, la pratica artistica e curatoriale di Coco Fusco mette in discussione le narrazioni coloniali, le costruzioni identitarie monolitiche e il ruolo delle istituzioni culturali nella produzione del significato. Attraverso performance, video, e ricerca, la sua opera rappresenta una critica sistematica al multiculturalismo istituzionale e ai meccanismi di potere che lo sostengono.
Al MICAS di Malta fino al 28 settembre è in corso la mostra The Space We Inhabit, dedicata alla tematica dello spazio in tutte le sue declinazioni, con opere di Caesar Attard, Vince Briffa, Austin Camilleri, Joyce Camilleri, Anton Grech e Pierre Portelli. Gli artisti coinvolti propongono visioni eterogenee attraverso pittura, scultura, video e installazioni: partendo dal concetto tradizionale di paesaggio, il progetto espositivo si sviluppa come una riflessione concettuale che trascende i confini fisici, culturali e immaginari dello spazio. Le opere esposte non si limitano alla semplice rappresentazione del reale, ma lo interrogano, lo reinterpretano e lo trasformano, esplorando la dimensione liminale, percettiva e simbolica dello spazio stesso.
The Birds Are Chirping Above the Tree richiama l’eco dell’infanzia e la prima lezione di arabo dell’artista Hamid Zénati, nella sua infanzia in Algeria. La Kamel Lazaar Foundation e l’Hamid Zénati Estate, con il sostegno del Goethe-Institut Tunis, presentano al B7L9 Art Centre la prima retrospettiva in Tunisia che celebra l’eclettica visione di Hamid Zénati (1944–2022). Al centro dell’esposizione si sviluppa un dialogo vivo tra la pratica dell’artista e opere della collezione della Kamel Lazaar Foundation, con particolare attenzione al modernismo tunisino e ad artisti moderni e postmoderni del Nord Africa e oltre. La mostra mette in luce affinità, contrasti e sensibilità condivise tra Zénati e i suoi contemporanei, tracciando legami tra generazioni, territori e linguaggi artistici.
A Marsiglia il place to be dell’arte contemporanea è senza dubbio lo spazio di Friche la Belle de Mai. Qui fino al 19 novembre è in corso tra le altre, la mostra personale dell’artista australiana Madison Bycroft, che ruota attorno al film The sauce of all order, proiettato all’interno di uno spazio terroso in continuità con le scene della parte finale del film, creando un ambiente immersivo e organico. L’opera, tra commedia, musical e gore, racconta l’iniziazione di Felix Culpa nel collegio degli àuguri, sacerdoti dell’antica Roma che interpretavano i segni della natura. Al centro vi è l’imperatore-imperatrice Oren (anagramma di Néron - Nerone) che richiama il personaggio di Trimalcione, caricatura dell’imperatore nel Satyricon di Petronio. Come nel romanzo, la pellicola riflette su eccesso, simulazione e ambiguità, fondendo reale e fittizio in un racconto di potere e trasformazione.
Abito Mari è la mostra personale dell’artista italiano Fabrizio Bellomo – promossa dalla Fondazione Mane con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura – ospitata dalla Galleria d’Arte Contemporanea di Tirana (GOCAT). In questo progetto, che è anche tra i lavori selezionati per il padiglione italiano della Biennale di Venezia 2025 curato da Guendalina Salimei, Bellomo attraverso video, foto e installazioni, esplora i legami storici e culturali tra Italia e Albania, con opere realizzate negli ultimi vent’anni. Abito Mari è un viaggio personale ispirato alle sue radici calabresi, in dialogo con le esperienze urbane e sociali condivise nei due Paesi. L’artista usa un linguaggio popolare, coinvolgendo artigiani e comunità locali.
La Deste Foundation e il New Museum, in collaborazione con il Museo Benaki di Atene, presentano In a Bright Green Field, terza mostra congiunta dedicata ad artisti contemporanei greci e ciprioti. Inaugurata l’11 giugno 2025 al Benaki Museum – Pireos 138, l’esposizione riunisce ventinove giovani artisti che immaginano futuri alternativi, basati su un rinnovato rapporto con la natura e nuove forme di comunità. Le opere, che includono pittura, scultura, film e performance, affrontano temi come paesaggi trasformati dalla tecnologia, forme emergenti di collettività e narrazioni ecologiche. Curata da Gary Carrion-Murayari, la mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di critici e curatori di Atene e Nicosia.
Anche quest’anno torna Straperetana, dal 12 luglio al 17 agosto nel borgo abruzzese di Pereto, in provincia dell’Aquila: una rassegna d’arte contemporanea che trasforma il paese in una galleria a cielo aperto. Curata da Paola Capata e Annalisa Inzana, l’edizione di quest’anno è intitolata Iperfamiglie, e vuole esplorare il concetto di famiglia attraverso le opere di quindici artisti. Tra due palazzi storici del borgo, Palazzo Maccafani e Palazzo Iannucci, si snoda un percorso tra video, installazioni e interventi site-specific. In mostra, tra gli altri, Ketty La Rocca, Stefano Arienti, Marzia Migliora, MP5, Diana Anselmo e Giovanni Ozzola.
Vulcana è il nuovo progetto fondato da Manuela Morandi, già ideatrice del Premio Stromboli, che trasforma l’isola di Stromboli in un suggestivo palcoscenico. Vulcana 2025, curata da Luca Lo Pinto, coinvolge ventuno artisti italiani e internazionali in una mostra performativa diffusa con performance, proiezioni, concerti e installazioni in risonanza con l’ambiente naturale e umano dell’isola. Tra i partecipanti, Tony Cokes, Hanne Lippard, Beatrice Gibson, Jonathan Monk e molti altri. Gli eventi, tutti a ingresso libero, si terranno in luoghi simbolici e nascosti dell’isola, che in questa occasione diventa laboratorio sperimentale e interdisciplinare, aperto all’improvvisazione e al dialogo.