A Stoccolma Stefano Serretta ricopre di giornali le vetrate di un edificio di Gio Ponti

L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, in partnership con Konstfack presenta l’installazione di Stefano Serretta, parte del  ciclo di mostre “Shoegaze” curato da Vasco Forconi che nel corso del 2019 vedrà giovani artisti relazionarsi con l’architettura di Gio Ponti.

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019 Foto Jean-Baptiste Béranger

Shoegaze, letteralmente “sguardo fisso sulle scarpe”, termine coniato per indicare quella sottocultura musicale nata in Gran Bretagna a fine anni ’80 che è stata in grado di resistere al regime di spettacolarità e di intrattenimento dettato dall’industria musicale dell'epoca, è il nome che Vasco Forconi prende in prestito per chiamare il ciclo di mostre da lui curate all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. Una giovane generazione di artisti, attivi in Italia e in Svezia, viene chiamata a parlare della crisi-socio politica del nostro tempo all'interno di un prezioso oggetto architettonico portavoce della grande idea di modernità di Gio Ponti.

È così che nasce Relapse di Stefano Serretta, un giornale sospeso tra finzione e verosimiglianza, le cui pagine popolate da personaggi e frammenti di testo ricoprono le grandi vetrate dell'Istituto.
Se dall'esterno viene negata al visitatore la possibilità di guardare dentro all’edificio – gesto che nell’immaginario contemporaneo allude al fallimento di un’attività commerciale – all’interno di questo, le vetrate ricoperte dai fogli policromi attraversate dalla luce del sole diventano enormi  lightbox, grandi quadri  appesi nelle stanze dell’Istituto attraverso cui l’artista dispiega una narrazione fatta di immagini.

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Nel suo lavoro Stefano Serretta rivolge l’attenzione ai linguaggi, ai simboli e ai feticci di quelle ideologie politiche e religiose che sopravvivono in un presente ritenuto post-ideologico.
L’artista si immerge nel mondo delle piattaforme di comunicazione online usate da comunità eterogenee di giovani raggruppate sotto l’etichetta alt-right, ovvero alternative-right, ne analizza la sfrenata produzione e diffusione di immagini, mitologie, simboli, scorrettezza politica, ansia sociale, antifemminismo, aperto razzismo e discorsi che veicolano umorismo malvagio per poi masticarle e risputarle nei suoi disegni. L’artista invita il pubblico ad osservare il misto di ambiguità, violenza e malessere di cui questi personaggi si fanno portavoce e ad interrogarli alla ricerca di messaggi nascosti e, perché no, di una scintilla di speranza politica.

  • “Shoegaze”
  • Vasco Forconi
  • Istituto Italiano di Cultura Gärdesgatan 14, 115 27, Stoccolma
  • 14/06/2019 – 27/09/2019
  • lunedì - giovedì 9:30-13:00 e 14:00-16:30; venerdì 9:30-13:00
Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger

Stefano Seretta, "Shoegaze", Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, 2019

Foto Jean-Baptiste Béranger