La definizione della linguistica in quanto scienza analitica ne indica, come oggetto di studio, un linguaggio. Restringendo il campo si passa alla grammatica, che studia frasi, la lessicografia, che studia termini, e la morfologia, che studia morfemi.
Più sotto, gli oggetti perdono di significato, di peso, e smettono pertanto di essere segni: sono suoni, studiati dalla fonologia, in quanto parti di una struttura linguistica, e ancora più generalmente dalla fonetica in quanto emissioni sonore umane. E sotto? Sotto svanisce anche il suono, il significante, sotto ci sono microparticelle così sottili da far venire il dubbio che neppure esistano. Queste microparticelle sono l'oggetto di studio di Henri Chopin.

"In Neapel", una mostra da Supportico Lopez, a Berlino (dal 4 dicembre 2009 al 23 gennaio 2010), propone due serie di lavori di Chopin a partire da queste microparticelle. Da una parte i dattilopoemi, composizioni realizzate a macchina da scrivere (e precursori, ben più ricchi, dell'ASCII art) in cui i caratteri vengono spogliati di ogni semanticità, di ogni aspetto linguistico, e decomposti, moltiplicati, sovrapposti, franti a comporre poesie (ma sono poesie?) puramente visive (ma perché? in fondo, si leggono).
Dall'altra, replicando con la parola parlata ciò che i poemi tipografici fanno di quella scritta, una serie di registrazioni documenta la sperimentazione di Chopin con la scomposizione del suono, del fonema in quanto espressione corporea.
Esplorando con un microfono la profondità dell'apparato fonatorio, Chopin elaborava una poesia primordiale combinando quei pre-suoni, quelle microparticelle raccolte da un microfono nella laringe, nel naso, che compongono ogni altro suono e che tuttavia non sono ottenibili mediante la scomposizione del parlato, così come scomponendo lo scritto non si ottengono caratteri puramente visivi, ma solo lettere, che sono segni.
Questo, in fondo, presenta la mostra di Supportico Lopez: la dimostrazione, da parte di Henri Chopin, che la poesia non è altro che linguistica sintetica.
Vincenzo Latronico

Nelle immagini: scorci della galleria allestita con i lavori di Chopin; He mot juste, just a word isn't it!; Concerto pour 2240 (C) do mineur (courtesy Fondazione Morra, Napoli / Supportico Lopez, Berlin).

Il file audio Reliefs pour une vie réelle, aprile 2005, un inedito assoluto, è la registrazione di una performance a Napoli (archivio alla Fondazione Morra).

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