Soprattutto se a dirlo è uno dei più grandi fotografi del XX secolo, come l'americano Irving Penn. Aveva 26 anni quando, nel 1943, il direttore Alex Libermann, gli affidò la prima copertina di Vogue, sofisticata rivista di moda. Da allora, e per cinquant'anni, i suoi accostamenti provocatori (come la bistecca cruda con uova, burro e una patatina fritta di Cholesterol's revenge o Turducken, una curiosa infilata di un tacchino, un'anitra e un pollo) ne hanno fatto un maestro anche nello still life. Un genere al quale ha portato una profonda conoscenza della pittura (la foto con una fetta d'anguria e un grappolo d'uva è un omaggio a Caravaggio), ma anche un gusto quasi maniacale eppure geniale per i dettagli: una formica che cammina sul formaggio, un granello di pepe, un seme di anguria. Nei suoi scatti anche un cespo di insalata diventa un piatto raffinato: bastano due cucchiai, olio, aceto, sale, pepe, un limone e uno spicchio d'aglio. Fino al 17 gennaio, la galleria londinese Hamiltons raccoglie tutti i suoi scatti (dagli anni Quaranta al 2000) dedicati al cibo. E. S.