Era già successo a uno dei più importanti musei d’arte contemporanea del mondo, il Centre Pompidou, di essere ‘invaso’ dal cinema. Il museo d’arte moderna di Parigi, la scorsa estate, ha poi ospitato le opere del videoartista Pierre Huyghe; mentre il Musee d’Orsay ha prodotto le opere di registi come Jim Jarmusch e il Louvre quelle del regista malese Tsai Ming-liang. Il passaggio del cinema nelle sale dei musei è un fenomeno diffuso che ci permette di scoprirne un piano inedito. Sembra inoltre indicarci che il confine tra queste due forme di arte si è fatto sempre meno distinto.

Anche ‘Collateral’, la mostra ideata da Adelina von Fürstenberg e curata con Anna Daneri e Andrea Lissoni all’Hangar Bicocca, procede in questa direzione, guardando alle molte possibili analogie tra arte e cinema. Dai lavori selezionati di 15 artisti internazionali, di generazioni diverse e diverse formazioni, come Liam Gillick & Philippe Parreno, Mike Kelley, Pierre Huyghe, Runa Islam e Clemens von Wedemeyer, emerge il dialogo continuo e proficuo che dall’inizio del Novecento si è instaurato tra cinema e arte. Uno scambio di idee che negli ultimi anni ha acquistato grande visibilità e che avviene in una zona di confine tra due sistemi: quello delle arti visive e quello dell’arte cinematografica. E.S.

2.2.2007 – 15.3.2007
Collateral. Quando l’arte guarda il cinema
Hangar Bicocca viale Sarca 336, Milano
https://www.hangarbicocca.it