Il Centro Pompidou consacra i propri spazi (oltre mille metri quadrati) all’opera dell’artista concettuale Sophie Calle (parigina, classe 1953) con una grande retrospettiva dal titolo “M'as-tu vue”.

A metà strada tra la performance e l’happening, il reportage fotografico e la fiction, quella che Sophie mette in mostra non è altro che la sua incredibile esistenza. “La vita non è un romanzo. Allora perché non cambiarla?”. Partendo da questo semplice interrogativo, Sophie moltiplica le sue esperienze, le vive in modo destabilizzante e le spinge al di fuori delle consuetudini borghesi nelle quali è cresciuta. A cominciare da quando, ragazzina, comincia a spogliarsi nell’ascensore fino a varcare la soglia di casa completamente nuda.

La sua opera dunque (un po’ come la vita) è difficilmente classificabile: un po’ fotoromanzo un po’ inchiesta, è fatta di rotture sentimentali e sparizioni. Troppo audace e perfetta per essere vera, troppo scombinata per essere costruita completamente a tavolino.

Nel 1980, per esempio, Calle decide di seguire uno sconosciuto incontrato a un party veneziano e per 15 giorni continua a fotografarlo; nel 1992 attraversa l’America con un compagno di viaggio, muniti di videocamera alla quale raccontano i loro pensieri più intimi. O, ancora, in occasione della prima Nuit Blanche parigina, si installa in cima alla torre Eiffel e, distesa su un grande letto, chiede ai visitatori di raccontarle una storia per non addormentarsi.

fino a 15.3.2004
Sophie Calle M'as-tu vue
Centre Pompidou
Place Georges Pompidou, Paris
https://www.centrepompidou.fr