Il ministro della cultura Evangelos Venizelos ha fallito la sua missione e il suo paese, la Grecia, ha perso tre decenni di “guerra fredda” con il Regno Unito. I fregi del Partenone, acquistati da Lord Elgin quando la Grecia era ancora parte dell’Impero Ottomano, resteranno a Londra: non torneranno in patria né per le Olimpiadi del 2004, né successivamente. È il (triste) risultato dell’incontro tra il ministro greco e il direttore del British Museum Neil MacGregor, avvenuto a Londra il 12 novembre scorso. Un meeting che mette la parola “fine” al contenzioso e fa definitivamente naufragare le speranze del governo ellenico.

I marmi “fanno parte di un selezionato gruppo di oggetti-chiave che sono indispensabili per raggiungere la missione del museo: raccontare la storia della civilizzazione dell’umanità. Per questo, le sculture non possono essere prestate ad alcun museo, in Grecia o altrove”, ha spiegato MacGregor.

Venizelos dal canto suo, accusa il colpo e non sembra darsi definitivamente per vinto. Mentre in Grecia sono appena iniziati i lavori per il nuovo Museo dell’Acropoli, disegnato da Bernard Tschumi, il ministro ellenico ha dichiarato che “sarebbe un peccato essere costretti a celebrare lo smembramento dei marmi, anziché il ritorno”, lanciando così un ultimo appello al premier britannico, Tony Blair.

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