Nell’ultimo secolo, l’accentuarsi del fenomeno di sprawl urbano spesso dettato da interessi speculativi più che demografici, il contestuale abbandono di una vasta edilizia consolidata (prevalentemente ma non solo produttiva) a causa del cambio di rotta del mercato globale, e la diffusione di una sensibilità ecologica sempre più al consumo di energia e di suolo hanno gettato le basi per la diffusione della pratica di “riuso adattivo”: un approccio” radicale” al recupero che consiste nell’adattare un bene architettonico esistente a una destinazione d’uso spesso completamente diversa da quella originaria sulla base di nuove esigenze sociali e funzionali, senza tuttavia comprometterne la fisionomia e il valore storico-testimoniale. Così, edifici obsoleti e abbandonati (quei “cadaveri d’architettura insepolti” di cui parlava Ernesto Nathan Rogers) tornano a riaccendersi di vita grazie ad interventi in cui la capacità di lettura e valorizzazione del contesto non ha pregiudicato l’adozione di un lessico efficace ed nel ridisegno degli spazi per la nuova destinazione d’uso. Domus ha raccolto alcuni iconici esempi di riuso adattivo: dagli interventi che trasformano un patrimonio dismesso in un epicentro di nuove energie creative (La Fábrica), culturali (Musée d'Orsay, 126 Tate Modern, Mattatoio Roma, Fondazione Prada, Mocaa) e sociali (Berghain, Highline New York), a quelli che reinventano containers scartati dal processo produttivo allo scopo di soddisfare un fabbisogno ricettivo e abitativo, a costi ridotti ma senza rinunciare al piacere di “riviverli” (Cité ä Docks, Little River).
Da spazi abbandonati a luoghi famosi: 10 progetti di trasformazione
Esploriamo esempi emblematici di rigenerazione, dove nuovi usi hanno portato nuova vita, dalla Tate Modern alla Fabrica di Bofill, passando per il Berghain e il Musée d’Orsay di Gae Aulenti.
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- Chiara Testoni
- 22 gennaio 2025
L’intervento di Gae Aulenti ha riguardato la trasformazione della stazione dei treni, progettata dall’architetto Victor Laloux, inaugurata nel 1900 e già obsoleta negli anni ‘40, in uno “scrigno” di capolavori dell’Impressionismo e del Post-Impressionismo francese. L’opera è stata uno dei primi esempi di conversione da stazione ferroviaria a museo.
Gli spazi di un ex cementificio degli anni ‘20 sono stati ristrutturati e trasformati nell’abitazione-studio dell’architetto spagnolo, che ha ridato vita ad una rovina grazie ad un processo di trasformazione e adattamento che perdura nel tempo.
L’intervento di conversione a museo della centrale termoelettrica di Bankside, costruita tra il 1947 e il 1963 e dismessa nel 1982, ha adottato un approccio misurato ed essenziale, preservando il carattere industriale del luogo e apportando alcuni gesti essenziali ma di forte impatto, come la copertura traslucida ex novo da cui la luce naturale filtra generosamente negli spazi espositivi.
Considerato uno dei club underground più rinomati al mondo, il Berghain è ospitato dal 2004 nei locali di una ex centrale elettrica di Berlino Est risalente ai tempi della DDR. La sala principale è alta 18 metri e può ospitare fino a 1.500 persone.
I padiglioni costruiti nel 1888 su progetto di Gioacchino Ersoch e adibiti a mattatoio sono stati dismessi nel 1975: da allora il complesso, uno dei pezzi fondamentali dell’archeologia industriale romana, ha subito diverse ristrutturazioni per accogliere manifestazioni temporanee e nuove funzioni permanenti. Oggi ospita spazi espositivi, aule dell’Università di Architettura, un centro sociale e uffici di polizia.
Lo studentato, costruito in soli cinque mesi, ospita 100 monolocali di 24 metri quadrati ciascuno ed è caratterizzato dall’aggregazione di vecchi container navali provenienti del porto della città e convertiti in unità abitative dotate di ogni comfort.
Nove Silos un tempo utilizzati per il deposito del cibo per gli animali sono stati recuperati e riciclati ad uso motel nei pressi di Christchurch. L’intervento comprende otto silos su due piani (con due letti), uno ad un solo piano e una reception, tutti dotati di luce naturale e dei comfort necessari. Le “suites” su due piani ospitano un soggiorno, una cucina e due camere da letto.
Situata in un'ex distilleria di gin del 1910 nel complesso industriale di Largo Isarco, la nuova sede della Fondazione Prada affianca agli edifici storici ristrutturati (tra cui cui ex magazzini, laboratori e silos per la produzione di birra) tre nuove strutture: uno spazio per mostre temporanee, un auditorium multimediale e uno spazio espositivo permanente di nove piani per la collezione e le attività della Fondazione.
Il più grande museo al mondo dedicato all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora è ospitato in un edificio di 9.500 mq distribuito su nove piani, che precedentemente funzionava come un granaio e che è stato abbandonato nel 1990. Il progetto esalta il carattere solenne e monumentale dell’edificio, scavandone la struttura per ricavare un grande atrio.
High Line è un parco pubblico lineare lungo 24 chilometri, costruito su una ferrovia sopraelevata abbandonata che si estende dal Meatpacking District agli Hudson Rail Yards di Manhattan. Ispirandosi al fascino romantico della rovina post-industriale, il progetto esalta un ritorno dell’opera costruita alla natura attraverso una sequenza di miroclimi urbani (soleggiati, ombreggiati, umidi, secchi, ventosi e riparati) che si distribuiscono tra percorsi pedonali e aree densamente piantumate.