Natural Histories

Attraverso quattro sezioni tematiche e installazioni site-specific, il MUMOK di Vienna presenta una grande mostra sulla Natura, legata ai processi politici e sociali.

La mostra “Natural Histories. Traces of the Political” al MUMOK di Vienna esplora le rappresentazioni della natura in riferimento a processi sociali ed eventi storici. Le opere esposte mettono in discussione entrambe le idee di una natura come regno scollegato dalla storia e la finzione di un concetto “naturale” di storia come immutabile. Guardando alle varie tematiche, i lavori illustrano le interrelazioni reciproche tra natura e storia oltre l’idealizzazione romantica di entrambe.

Margherita Spiluttini, <i>Bergl Pavillon, Stift Melk (Motiv C)</i>, 2017. Courtesy l’artista e Christine König Galerie, Vienna
Joseph Beuys, <i>I like America and America likes Me</i>, 1974. Courtesy Edition Block, Berlino © Bildrecht Wien, 2017
Jonathas de Andrade, <i>ABC da Cana / Sugarcane ABC</i>, 2014. Courtesy Jonathas de Andrade e Galleria Continua, San Gimignano
Ingeborg Strobl, <i>Zeit</i>, 2003 (fotogramma). © Bildrecht Wien, 2017
Hélio Oiticica, <i>Tropicália, Penetrable PN2 “Purity Is a Myth”, PN3 “Imagenetic”</i>, 1966–1967. Courtesy Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Constantin Flondor (SIGMA Group), <i>Knoten, dreieckige Prismen</i>, 1974. Foto MUMOK, © Constantin Flondor/Sammlung Georg Lecca, Monaco di Baviera
Tatiana Lecomte, <i>Der Teich</i>, 2005. © Bildrecht Wien, 2017
Stan Douglas, <i>Still from Nutka</i>, 1996. Courtesy l’artista e David Zwirner, New York
<b>A sinistra:</b> Heimrad Bäcker, base sud-est del “Large Hall” nella cava di “Wienergraben”, campo di concentramento di Mauthausen, data sconosciuta. © mumok Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Schenkung Michael Merighi. <b>A destra:</b> Mark Dion, <i>The Tar Museum – Lizard and Gecko</i>, 2006. Courtesy Mark Dion e Georg Kargl Fine Arts, Vienna
Mario Merz, <i>Igloo di Giap</i>, 1968. Foto Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais / Philippe Migeat © Bildrecht Wien, 2017
Matthew Buckingham, <i>The Six Grandfathers</i>, Paha Sapa, 2002. Courtesy l’artista e Murray Guy Gallery, New York
Candida Höfer, <i>Zoologischer Garten Paris II</i>, 1997. © Bildrecht Wien, 2017

  Distribuita su tre piani espositivi, la mostra si estende per un periodo che va dagli anni Sessanta a oggi, e mostra come sia di enorme importanza oggi la visione critica assunta dal mondo dell’arte circa i sistemi e le tematiche contemporanee riferite al colonialismo e alle sue conseguenze, alle ideologie totalitarie e ai conflitti militari, nonché alla trasformazione sociale causata dai cambiamenti dei sistemi politici. “La natura come campo di opposizione nella neo-avanguardia” è la prima sezione della mostra e caratterizza opere che includono una critica della storia e della società e il loro condizionamento della produzione e della percezione artistica. Tra gli esempi figurano opere di Marcel Broodthaers, Joseph Beuys, Hans Haacke, Mario Merz, di Hélio Oiticica e dei gruppi di artisti Sigma dalla Romania e il gruppo sloveno OHO.

Jonathas de Andrade, ABC da Cana / Sugarcane ABC, 2014. Courtesy Jonathas de Andrade e Galleria Continua, San Gimignano

“La natura nei contesti coloniali e postcoloniali” è una sezione in cui i rappresentanti della nuova generazione di artisti usano le tradizioni per una critica del colonialismo e una critica neo-avanguardista della società e della storia, con un aggiornamento per i loro contesti contemporanei. Una visione critica e analitica della storia coloniale e postcoloniale può essere vista nei lavori di Jonathas de Andrade, Matthew Buckingham, Andrea Geyer, Stan Douglas, Candida Höfer, Christian Philipp Müller, Isa Melsheimer e Margherita Spiluttini. “Processi naturali e dinamiche nella storia” presenta opere di Anri Sala, Ingeborg Strobl, Lois Weinberger, Anca Benera e Arnold Estefan, che affrontano tutti i cambiamenti o trasformazioni di luoghi pubblici e storici da parte di processi naturali. La natura ricresce su tutto – ed è quindi un indicatore delle dinamiche storiche.

Mark Dion, Ethnographer at Home, 2012. Courtesy Mark Dion e Georg Kargl Fine Arts, Vienna

In “Genocidio, Persecuzione, Volo e Resistenza” le rappresentazioni della natura sono i soggetti di opere che affrontano il genocidio nei sistemi totalitari e nei conflitti militari. La storia del terrore nazista e dell’Olocausto è presa in esame nelle opere di Heimrad Bäcker, Mirosław Bałka, Tatiana Lecomte, Ion Grigorescu e Christian Kosmas Mayer. La sezione presenta ancora opere di Christopher Williams, Sandra Vitaljic, Sanja Iveković, Sven Johne, Alfredo Jaar e Nikita Kadan. La mostra è completata da due progetti esterni di Christian Philipp Müller e Mark Dion Associated. L’opera Three Sisters Corridor di Müller esplora l’importazione di piante come aspetto di appropriazione della cultura e della natura straniere.

Marcel Broodthaers, Un jardin d’hiver II, 1974. Immagine digitale © The Museum of Modern Art, New York, foto John Wronn

La sua installazione di piante ornamentali e alberi da frutto di origine americana è stata creata per la prima volta nel 2006 per il giardino dei monasteri di Melk, dove è rimasta ed è stata coltivata. Per questa mostra, verrà esibita nel Qquartiere dei musei di Vienna. Mark Dion presenta The Tar Museum nel Museo di Storia Naturale di Vienna, vicino a MUMOK. Questo lavoro mostra animali impagliati e imbalsameti su scatole da imballaggio, offrendo un’immagine della natura distrutta che evidenzia anche un fenomeno specifico di percezione e repressione.


23 settembre 2017 – 14 gennaio 2018
Natural Histories. Traces of the Political
MUMOK
Museumsplatz 1, Vienna