Torre de David

Il governo venezuelano ha iniziato lo sgombero di centinaia di famiglie dai 45 piani del grattacielo mai completato Torre de David, lo slum più alto del mondo.

Nella notte di lunedì 22 luglio il governo venezuelano ha iniziato l’evacuazione delle migliaia di persone che vivono abusivamente nella Torre de David, a Caracas.

Il grattacielo di 45 piani, la cui costruzione nel centro finanziario di Caracas è cominciata nei primi anni ’90 per essere abbandonata dopo la morte dell’imprenditore David Brillembourg (1993) e il successivo crollo dell’economia venezuelana, è stato occupato da una comunità di oltre 750 famiglie, diventando lo slum più alto del mondo (su Domus Web abbiamo pubblicato un’intervista a Ángela Bonadies e Juan José Olavarría, due artisti venezuelani che hanno documentato la storia di questa eterotopia contemporanea, il padiglione – premiato con il Leone d’Oro – presentato alla Biennale di Venezia 2012 da Urban-Think Tank, Iwan Baan e Justin McGuirk, dedicato alla torre e la recensione del libro Torre David di Alfredo Brillembourg, Hubert Klumpner, Urban-Think Tank e ETH Zürich).

Ernesto Villegas, Ministro per la Trasformazione Rivoluzionaria della Grande Caracas, ha affermato che si tratta di “un’operazione coordinata, in sintonia con la comunità della torre”, aggiungendo che le famiglie evacuate finora si sono ‘volontariamente’ reinsediate nelle abitazioni pubbliche di Ciudad Zamora, nella periferia di Caracas.
L’operazione è cominciata cinque giorni dopo l’annuncio che il governo venezuelano sta trattando con un gruppo di banche cinesi interessato ad acquistare l’edificio. I negoziati riguardano la delocalizzazione degli abitanti della torre a Cúa, una città a 53 chilometri dalla capitale, che avverrà probabilmente nel mese di dicembre 2014.