Cose in Corso

“Cose in corso” è il titolo che Mark Manders ha dato al progetto realizzato per la Collezione Maramotti, sottolineandone la continuità con le premesse del suo lavoro creativo.

La grande installazione di Mark Manders alla Collezione Maramotti impiega oggetti già presenti in altri lavori (la vasca da bagno, le sedie, il corpo incompiuto che si distende sull’asse lignea poggiata alla sedia), ma che sono qui contestualizzati in modo nuovo.

L’installazione è collocata su un pavimento costituito da mattonelle in ferro che crea un ambiente virtuale inscritto nello spazio espositivo. Il risultato è la creazione di una rappresentazione teatrale che, come viene indicato dallo stesso Manders, contiene una “potenziale narrativa concettuale in un teatro compleamente congelato”. Un elemento nuovo è inoltre l’uso del colore puro che definisce alcuni oggetti presenti nell’opera a sottolineare la possibilità di un gesto fortemente pittorico in una dimensione sculturale.

Mark Manders, Inhabited for a Survey (First Floor Plan from Self-Portrait as a Building) 1986, materiale per la scrittura, gomme, strumenti per la pittura, forbici. 8 x 267 x 90 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp

Oggetti trovati, ri-costruiti o meglio reinventati  si affiancano a manufatti creati dall’artista in composizioni che, caleidoscopicamente, continuano a presentarsi in sempre nuove costellazioni organiche creando ulteriori interazioni tra la vita e gli oggetti, come pagine di un diario di un  personalissimo percorso artistico. Sculture e oggetti sedimentano per lunghi periodi, talvolta anni, nel suo studio e sono assoggettati a incessanti modifiche e cambiamenti nell’arco del tempo in un lungo processo di gestazione che si conclude nel momento in cui vengono inscritti nello spazio destinato alla loro installazione.

A sinistra: Mark Manders, Table / Corner / Typewriter, 1998, tavolo, pietre dipinte su legno, tappeto, macchina da scrivere, 166 x 136 x 86 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp. A destra: Mark Manders, Figure with Fake Square Pencil Point, 2006, ferro, legno, ferro dipinto, ceramica, carta e corda. 180 x 380 x 225 cm. Collezione Maramotti, Reggio Emilia © the artist

In coerenza con il concetto di percorso in fieri è la scelta elettiva di un materiale come l’argilla che Manders impiega nei suoi manufatti sia come calco per sviluppi successivi con altri materiali (le resine epossidiche, le fusioni) sia come materia prima con cui realizza figure umane e animali, fratturate o di sfilacciata  incompletezza.

Il progetto “Cose in corso” si accompagna a un libro d’artista ideato e realizzato dallo stesso Manders ed edito da Roma Publications, casa editrice indipendente fondata dall’artista.

Mark Manders, <i>Life on Mars</i>, veduta dell’installazione, “55th Carnegie International”, Carnegie Museum of Art, 3 maggio 2008 – 11 gennaio 2009. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp
Mark Manders, <i>Anthropological Trophy</i>, 2010, ferro, ottone, legno, resina epossidica dipinta, capelli dipinti, tela dipinta, 375 x 210 x 260 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp
Mark Manders, <i>Room with Chairs and Factory</i>, mixed media, 318 x 240 x 405 cm Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp
Mark Manders, <i>Finished Sentence (August 2010)</i>, ferro, legno dipinto, stampa offset su carta, bustine di tè, 99,1 x 251,5 x 130,8 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp
Mark Manders, <i>Room with Broken Sentence</i>, veduta dell’installazione, “55ta Biennale di Venezia”, Padiglione Olanda, Venezia, 2013, 1 giugno – 24 novembre 2013. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp. Ph. C. Jan Kempenaers
Mark Manders, <i>Room with Broken Sentence</i>, veduta dell’installazione, “55ta Biennale di Venezia”, Padiglione Olanda, Venezia, 2013, 1 giugno – 24 novembre 2013. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp. Ph. C. Jan Kempenaers
Mark Manders, <i>Mind Study</i>, 2010-2011, legno, resina epossidica dipinta, ceramica dipinta, tela dipinta, ferro, 170 x 240 x 500 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp
A sinistra: Mark Manders, <i>Working Table</i>, 2012-2013, resina epossidica dipinta, legno dipinto, tela dipinta, ferro, stampa offset su carta, 368 x 142 x 225 cm. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp. A destra: Mark Manders, <i>Room with Broken Sentence</i>, veduta dell’installazione, “55ta Biennale di Venezia”, Padiglione Olanda, Venezia, 2013, 1 giugno – 24 novembre 2013. Courtesy the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York; Zeno X Gallery, Antwerp. Ph. C. Jan Kempenaers.
A sinistra: Mark Manders, “Cose in corso”, immagine guida del progetto per Collezione Maramotti. A destra: Mark Manders, <i>Studio Photograph</i>, 2005


Dal 9 marzo al 28 settembre 2014
Mark Manders
Cose in corso

Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66
Reggio Emilia