Gio Ponti ha sperimentato in tutti gli ambiti indagabili col filtro della progettazione. Oltre all’architettura, il lavoro sull’arte, l’artigianato, il design, compreso il car design, e l’editoria - in particolare con Domus - hanno contribuito a disegnare il profilo sfumato di un progettista sperimentale e audace.
Alla sua indagine razionalissima ha contribuito una totale fiducia nella fantasia. Le tracce del possibile e dell’impossibile nel lavoro di Ponti non scavano percorsi paralleli, ma totalmente sovrapposti.
Il massimo risultato del suo sguardo fantasioso è tangibile negli oltre 250 oggetti di design, “strumenti cui ricorrere e da tenere a portata di mano per poter esercitare il teatro della fantasia nello spazio e nel tempo” - scrive Salvatore Licitra, nipote di Gio Ponti e fondatore di Archivio Gio Ponti. Si tratta delle cose custodite nelle gallerie e negli archivi, rintracciabili in libri, riviste e disegni oppure ancora in produzione dalle aziende. Molteni&C, storica azienda del design italiano, ha avviato nel 2012 un programma per la riedizione degli oggetti Pontiani, secondo un accordo con gli eredi del maestro che prevede l’esclusiva mondiale per la commercializzazione di tutti gli arredi da lui progettati, fatta eccezione per i diritti ceduti ad altri produttori.
In questo presepe armonico non incontriamo [...] quelli che sono comunemente detti ‘complementi d’arredo’, ma piuttosto oggetti catalizzatori per un nuovo stile di vita, vibranti sentinelle domestiche, strumenti cui ricorrere e da tenere a portata di mano per poter esercitare il teatro della fantasia nello spazio e nel tempo.
Salvatore Licitra, nipote di Gio Ponti e fondatore di Archivio Gio Ponti
La prima collezione, presentata quest’anno, mette a catalogo otto prodotti legati da un forte carattere poetico che nell’opera di Ponti ha avuto un ruolo fondamentale per il passaggio da una concezione monumentale dell’architettura ad una più orientata alla dimensione e le necessità umane. Quelli della Heritage Collection di Molteni&C sono prodotti concepiti da Ponti tra il 1935 e gli anni ’70 come pezzi unici o per piccola serie e rieditati dall’azienda italiana in collaborazione con i Gio Ponti Archives e con la direzione artistica dello Studio Cerri & Associati.
Gli oggetti - diversi per uso, forme e materiali - indicano l’approccio poliedrico di Gio Ponti, esito pure di un instancabile scambio con le personalità e le realtà più influenti del suo tempo, come l'argentiere Sabbatini, il laboratorio Buccheri Antonio Rossi di Gubbio e l'ingegnere Pier Luigi Nervi, partner nella progettazione del Grattacielo Pirelli. Gli oggetti realizzati con Lino Sabbatini - in argento nella versione originale - rinascono in acciaio inossidabile, accanto al set di “Bottiglie” in legno e il vaso di bucchero, frutto di una ricerca sensibile e attenta sul materiale.
