“Polystyrene, Shibari & Co.” Espone le nuove opere ceramiche di Morgane Tschiember, risultato di un soggiorno dell’artista in Italia per il progetto NUOVE / Residency, durante il quale ha avuto accesso alle conoscenze storiche e tecniche dei ceramisti di Nove, cittadina veneta la cui tradizione ceramica risale al 17esimo secolo.
polystyrene, shibari & co
Una mostra alla Galerie Loevenbruck presenta il risultato del soggiorno di Morgane Tschiember a Nove, cittadina veneta la cui tradizione ceramica risale al 17esimo secolo.
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- 09 gennaio 2014
- Parigi
Nella serie Polystyrene Tschiember usa l’omonimo materiale contemporaneo, altamente infiammabile in una maniera minimalista che inverte la relazione tra pieno e vuoto, giocando sulla struttura del polistirene, composto al 98% di aria. Shibari utilizza invece materiali più tradizionali, quasi arcaici, trattati in maniera peculiare: pezzi di argilla che, prima di essere cotti, vengono legati con delle funi che al termine della cottura lasciano bruciature, contorsioni e altre deformità.
“Polystyrene, Shibari & Co.” Deriva dall’antica arte dell’elusione, che è al tempo stesso storica e geografica, somatica ed erotica, plastica e simbolica. Tschiember traduce in maniera materica il percorso di Alain Resnais nel cortometraggio Le Chant du styrène (1958) che, in poco meno di quindici minuti, passa attraverso tutte le fasi produttive di una ciotola di plastica, risalendo dall’effetto (il risultato) alla causa (la materia prima), fondendo poesia classica e letteratura d’avanguardia.
Fino all’8 febbraio 2014
Morgane Tschiember
Polystyrene, Shibari & Co.
Galerie Loevenbruck
6, rue Jacques Callot, Parigi