Secondo LA Magazine, l’immagine di due donne che conversano nella notte, sedute in una scatola trasparente che fluttua sopra un bacino infinito di luci a perdita d’occhio, è “forse la più famosa fotografia di Los Angeles mai scattata”. La scatta Julius Shulman; ed è difficile contraddire, perché dal 1960, se vogliamo escludere la più popolare mega-scritta di Hollywood, l’immagine della Los Angeles moderna è quella. E la si deve alla Stahl House, all’idea di Pierre Koenig di una casa che si lancia a sbalzo sulla città, e che oltre a costituire l’episodio numero 22 nel leggendario esperimento delle Case Study Houses – assieme ai lavori di Richard Neutra, Craig Ellwood, degli Eames solo per citarne alcuni – costituisce soprattutto un archetipo per il mid-century modern statunitense.

Se poi aggiungiamo che si tratta dell’unica Case Study House ad essere sempre rimasta di proprietà della famiglia committente, e il 2025 è la prima volta per lei sul mercato, non stupisce che, come annunciato dal Los Angeles Times, la Stahl House vada ora in vendita con un prezzo di partenza di 25 milioni di dollari.

Volendo andare anche sul concreto, l’architettura della Stahl House continua comunque ad essere un’antologia di eccezionalità. Ha una pianta in forma di L, disposta su un lotto ripidissimo che scoraggia diversi architetti prima di incontrare Koenig e ispirargli la soluzione dello sbalzo, creando un’immagine cardine per la storia dell’architettura ma anche della cultura visuale globale, immortalata in diversi film e serie tv. Ci sono poi tutti gli altri elementi caratteristici delle Case Study Houses, la struttura in acciaio, la copertura metallica a grandi aggetti, l’involucro vetrato, il camino freestanding in muratura al centro delle aree living. C’è una soluzione distributiva che per l’oggi, volendo, è piuttosto radicale, come la disposizione in enfilade delle due camere da letto (la casa nasce progettata assieme alla famiglia), e una superificie a tutti gli effetti contenuta, per un annuncio milionario come questo: 214 metri quadrati. Ma, si è capito, non è certo la superficie il bene più prezioso che si acquista, se si decide di succedere agli eredi Stahl come proprietari della loro casa.

Oltretutto la casa negli ultimi 17 anni è stata visitabile, con restrizioni sul riprodurre foto celebri – che ricordano quelle ingiunte negli anni 2000 da alcuni negozi di musica ai propri clienti, cui si vietava formalmente di testare le chitarre col riff di Smoke on the water. La famiglia ha dichiarato che il programma di visite resterà aperto il più a lungo possibile, e che, pur dovendo lasciare la casa per questioni di età e gestione, proprio per la gestione e manutenzione fornirà tutto il supporto che solo dal vero committente di un capolavoro del moderno si può ricevere.