Nei primi giorni di ottobre è stato aperto al pubblico l'edificio postindustriale di via della Pila 40, a Marghera, dando l'occasione a chiunque ne fosse interessato di visitare l'edificio e gli studi d'arte, architettura e design che oggi vi hanno sede. L'idea della manifestazione era di dare visibilità ai vivaci e ricchi talenti creativi di Porto Marghera, venuti in luce nell'ultimo decennio. Con la collaborazione dell'assessorato all'Ambiente del Comune di Venezia e di Città sostenibile, e in concomitanza con la Biennale d'Architettura 2012, l'edificio e gli studi sono rimasti aperti dalle 14 alle 23 con rinfreschi, birra e musica, compresi gli interventi dei DJ William Bottin e Free SB.
Quel che c'è oggi a Pila 40 è stato realizzato dai fratelli Pasqualetto. La storia dell'edificio inizia nel 1920, quando la famiglia giunse a Marghera nel corso della prima fase dell'industrializzazione della città. L'edificio in origine fu adibito a stalla per cavalli da trasporto e poi a rimessa di macchine per la ristrutturazione e la demolizione civile e industriale. Dagli anni Novanta del Novecento Guido Pasqualetto, con i figli Raffaele, Anna, Cristina e Amedeo, ha dato inizio alla riconversione dello spazio a una diversa destinazione: un contenitore di creatività. Le antiche rimesse sono state trasformate in studi ideali per giovani artisti e designer emergenti.
Ciò che resta è un suggestivo edificio industriale modernista fatto d'acciaio, calcestruzzo e vetro, composto da tre corpi rettangolari organizzati su una pianta a U, intorno a un cortile centrale. I muri esterni racchiudono lo spazio separandolo dal contesto urbano adiacente, ma contemporaneamente si aprono con grandi finestre vetrate ai piani superiori, offrendo spettacolari vedute di Marghera. Grazie all'adozione di un sistema strutturale di calcestruzzo armato la facciata interna è sorprendentemente leggera. Una fascia di finestre e balconate inonda di luce lo spazio interno, creando ottimi ambienti di lavoro per scopi creativi.
Pila 40 Studios
Gli studi creativi, ospitati nella sede di via della Pila 40 a Marghera, hanno aperto i propri spazi al pubblico a inizio ottobre, per festeggiare, ma anche per fare conoscere l'ambiente di transizione e di cambiamento in cui operano.
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- Nadia D’Agnone
- 18 ottobre 2012
- Marghera
Pila 40 attualmente ospita artisti, designer, grafici e architetti di fama internazionale. Accanto all'ingresso principale c'è CZ Studio Associati, affermato studio d'architettura del paesaggio che lavora alla trasformazione di spazi urbani complessi, parchi e infrastrutture. Lo spazio centrale del piano terreno è occupato da Agile, azienda commerciale all'ingrosso e al minuto di giocattoli, che usa lo spazio come magazzino della sua collezione di palloni, aquiloni, boomerang e yo-yo. Al primo piano della costruzione centrale degli uffici c'è lo studio Latitude-Platform Studio, associazione italo-belga senza fini di lucro per la ricerca e il progetto interdisciplinari di urbanistica. Il primo piano dell'edificio principale ospita Corde Architetti, studio d'architettura che collabora con designer, architetti e urbanisti del territorio, e lo studio di Arthur Druff, artista americano di origini tedesche la cui opera è dedicata agli elementi della luce, del linguaggio e del movimento del corpo nello spazio.
Occupa il secondo piano lo studio Amistadi/Mayr Architetti, il cui lavoro riguarda l'elaborazione di forme architettoniche e urbanistiche con gli strumenti della modellazione fisica tridimensionale. Accanto c'è lo studio di Luca Massimo Barbero, studioso e critico d'arte moderna e contemporanea di fama internazionale e curatore aggiunto della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Poi c'è lo studio di Francesco Candeloro, il cui lavoro è dedicato agli intimi e sottili effetti del mutamento della luce nel tempo e nello spazio. In fondo al corridoio c'è Zaven, studio di grafica e di design che si occupa del rapporto tra comunicazione, progetto e arte. All'ultimo piano ci sono It-Works srl e Labìt Architetti Associati, due studi di progettazione collegati che si occupano di progetti sperimentali e di coordinamento di spazi espositivi e commerciali.
Pila 40 è solo un esempio tra i tanti. Nella zona ce ne sono molti simili, che danno vita a una mappa della creatività di quello che era un tempo il fiorente polo industriale di Marghera. La manifestazione ha reso visibile al pubblico questa energia, collegando Marghera con l'ambiente creativo di Venezia e contribuendo al processo di rinnovamento e sviluppo attualmente in corso.