La londinese Lisson Gallery ha aperto a Milano, in via Zenale 3, il suo primo spazio internazionale, dopo 44 anni di attività. La scelta del fondatore e direttore della galleria Nicholas Logsdail è stata motivata da molteplici ragioni, tra cui "il legame particolarmente forte che abbiamo stretto nel tempo con importanti collezionisti e musei in Italia, e la particolare vicinanza della città alla Svizzera, alla Germania e alla Francia". "Milano", ha continuato Logsdail, "che ha una dimensione europea ed è già palcoscenico internazionale per il design e la moda, si sta affacciando con sempre maggiore slancio sulla scena internazionale dell'arte contemporanea". La scelta di Logsdail è caduta su un edifico a doppia facciata del 1901 recuperato alle esigenze della galleria dagli architetti Filippo Taidelli e Piero Castellini Baldissera, in collaborazione con i designer Katharina Schmezer ed Hermann Stucki. Il giardino adiacente del rinascimentale palazzo degli Atellani, residenza della famiglia Castellini, verrà invece utilizzato per l'esposizione di opere scultoree. La mostra inaugurale è stata affidata a Ryan Gander, che ha curato la selezione di altri artisti rappresentati dalla Lisson tra opere inedite realizzate da Cory Arcangel, Ryan Gander, Haroon Mirza e Jonathan Monk e di lavori esistenti di Allora & Calzadilla, Art & Language, Gerard Byrne, Spencer Finch, Giulio Paolini e Lawrence Weiner.
Lisson Gallery, sbarco a Milano
Una mostra collettiva curata da Ryan Gander inaugura la sede milanese della storica galleria londinese.
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- 29 settembre 2011
- Milano
La mostra "I know about creative block and I know not to call it by name" indaga il flusso dell'immaginazione che caratterizza il processo creativo; gli ostacoli che l'artista incontra nella pratica quotidiana; le idee nascoste nei momenti di distrazione, di divagazione, così come in tutte le attivita' apparentemente improduttive; l'attimo prima che l'immagine si manifesti, gli istanti in cui un'opera è ancora indefinita e in via di sviluppo. Per questo motivo, molte delle opere presenti nella mostra rimangono implicite, concedendosi all'interpretazione e esplorano l'astrazione, la negazione o l'instabilità di un concetto o di un'immagine.
La direzione di Lisson Gallery Milan è affidata ad Annette Hofmann, già parte del team londinese di Lisson Gallery dal 1998 al 2006 e che successivamente ha continuato a collaborare con la galleria come consulente. La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie a questa solida e fruttuosa collaborazione.
Lisson Gallery Milan proporrà un calendario espositivo di quattro o cinque mostre all'anno. Il programma delle esposizioni sarà sviluppato da Annette Hoffman in stretta collaborazione con Greg Hilty, direttore curatoriale della galleria a Londra.