Enel proroga al 30 agosto 2025 la data per partecipare al contest internazionale “WinDesign”. Un’opportunità unica per immaginare il nuovo design delle turbine eoliche.
Informazione pubblicitaria
La londinese Lisson Gallery ha aperto a Milano, in via Zenale 3, il suo primo spazio internazionale, dopo 44 anni di attività. La scelta del fondatore e direttore della galleria Nicholas Logsdail è stata motivata da molteplici ragioni, tra cui "il legame particolarmente forte che abbiamo stretto nel tempo con importanti collezionisti e musei in Italia, e la particolare vicinanza della città alla Svizzera, alla Germania e alla Francia". "Milano", ha continuato Logsdail, "che ha una dimensione europea ed è già palcoscenico internazionale per il design e la moda, si sta affacciando con sempre maggiore slancio sulla scena internazionale dell'arte contemporanea".
La scelta di Logsdail è caduta su un edifico a doppia facciata del 1901 recuperato alle esigenze della galleria dagli architetti Filippo Taidelli e Piero Castellini Baldissera, in collaborazione con i designer Katharina Schmezer ed Hermann Stucki. Il giardino adiacente del rinascimentale palazzo degli Atellani, residenza della famiglia Castellini, verrà invece utilizzato per l'esposizione di opere scultoree.
La mostra inaugurale è stata affidata a Ryan Gander, che ha curato la selezione di altri artisti rappresentati dalla Lisson tra opere inedite realizzate da Cory Arcangel, Ryan Gander, Haroon Mirza e Jonathan Monk e di lavori esistenti di Allora & Calzadilla, Art & Language, Gerard Byrne, Spencer Finch, Giulio Paolini e Lawrence Weiner.
Scorcio della nuova Lisson Gallery Milan in via Zenale, con la mostra collettiva inaugurale curata da Ryan Gander (foto Daniele Venturelli)
La mostra "I know about creative block and I know not to call it by name" indaga il flusso dell'immaginazione che caratterizza il processo creativo; gli ostacoli che l'artista incontra nella pratica quotidiana; le idee nascoste nei momenti di distrazione, di divagazione, così come in tutte le attivita' apparentemente improduttive; l'attimo prima che l'immagine si manifesti, gli istanti in cui un'opera è ancora indefinita e in via di sviluppo. Per questo motivo, molte delle opere presenti nella mostra rimangono implicite, concedendosi all'interpretazione e esplorano l'astrazione, la negazione o l'instabilità di un concetto o di un'immagine.
Il giardino della famiglia Castellani adiacente la sede milanese della Lisson, utilizzato per l'esposizione di opere scultoree (foto Daniele Venturelli)
La direzione di Lisson Gallery Milan è affidata ad Annette Hofmann, già parte del team londinese di Lisson Gallery dal 1998 al 2006 e che successivamente ha continuato a collaborare con la galleria come consulente. La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie a questa solida e fruttuosa collaborazione.
Scorcio di una sala con al centro l'opera di Giulio Paolini Lettere da Torino, 2008, e sulla parete di fondo Back Fire di Allora & Calzadilla, 2004
Lisson Gallery Milan proporrà un calendario espositivo di quattro o cinque mostre all'anno. Il programma delle esposizioni sarà sviluppato da Annette Hoffman in stretta collaborazione con Greg Hilty, direttore curatoriale della galleria a Londra.