Madre delle pietre da inchiostro più pregiate della
Cina, Zhaoqing, con i suoi trecentotrentamila
abitanti circa è tra le perle della regione del
Guangdong. Nella periferia settentrionale della città
si trova il parco di Seven Star Crags: sette costoni
di roccia calcarea in riva a un lago blu, cresciuti,
secondo la leggenda, da stelle cadute dal cielo. Le
rocce, circondate da una vasta distesa di acque,
somigliano infatti al "Grande Carro" e alimentano
sogni fantastici. Interni al tessuto urbano, specchi
d'acqua di grande valenza paesaggistica.
A Zhaoqing spazio antropizzato e paesaggio naturale
incontrano gli occhi del visitatore. È il binomio
natura-cultura a offrire una definizione del luogo.
Non a caso, il Governo cinese ha indicato questo tra
i centri urbani pilota per lo sviluppo sostenibile e di
qualità.
Così, al riconoscimento dell'eccellenza italiana
nell'ambito della progettazione dello spazio pubblico,
ha fatto seguito la sigla di un accordo internazionale
tra le stesse autorità cinesi, il Ministero degli Esteri
italiano e la conferenza dei Presidi di Architettura.
L'accordo ha permesso alle Facoltà di Architettura di
Cagliari e del Politecnico di Torino di partecipare e
vincere una consultazione internazionale ad inviti
avente come oggetto la riqualificazione della Piazza
dell'Arco Commemorativo e del Lungolago, un'area di
185mila mq nel centro di Zhaoqing.
Firmatari del progetto sono Liliana Bazzanella, Pierre Alain Croset, Michele Bonino e Gustavo Ambrosini del Politecnico di Torino e Giovanni Marco Chiri, docente di Composizione Architettonica e Urbana della Facoltà di Architettura di Cagliari, che si sono avvalsi della collaborazione di dieci giovani dottorandi e laureati sardi e torinesi.
Da Cagliari alla Cina: il futuro di Zhaoqing
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- Federica Pau
- 28 giugno 2010
Il disegno per il progetto di riqualificazione, frutto di
un mese d'intenso lavoro, conferisce nuova
importanza all'asse visuale che dal fiume, attraverso
l'affollato centro città, porta al lago, per poi
continuare nella medesima direzione verso le vette e
il tempio buddista. In analogia con il disegno
tradizionale delle pietre da inchiostro e poggiando su
caratteristiche tipicamente urbane, il progetto mira
a costruire un paesaggio in cui città e natura si
fondono in cerca di una continuità funzionale e
simbolica.
Da qui l'idea della "Piazza d'acqua", che
attirando la popolazione e i visitatori lungo il lago,
attualmente trascurato, si articola intorno a un
sistema di portici, contemporaneamente luoghi di
riparo dalle intemperie e centri d'aggregazione
sociale intorno a nuove attività culturali e
commerciali.
Attraverso un attento studio del contesto, il
Laboratorio "Offi-Cina Unica" è riuscito nell'intento di
fornire una lettura nuova del luogo, portando
l'attenzione sul lago, che ora partecipa alla
costruzione dello spazio pubblico e acquisisce una
rinnovata identità visiva.
Presentato ai partner asiatici con un video di oltre
venti minuti e otto grandi pannelli componibili, il
progetto ha suscitato subito gli entusiasmi delle
autorità cinesi tanto da arrivare a qualificare l'unità
di ricerca cagliaritana quale principale punto di
riferimento europeo per le trasformazioni urbane di
Zhaoqing.