Si è tenuto lo scorso 20 ottobre un convegno dal titolo “La
scena del comportamento e il comportamento della scena.
Architettura e design degli spazi della comunicazione”,
organizzato dall’azienda Lamm per festeggiare i primi 50
anni di attività, e ospitato negli impeccabili spazi progettati
da Grafton Architects per la nuova sede dell’Università
Bocconi di Milano.
Tolte le ultime barriere che la separavano dalla città, la
splendida architettura di Yvonne Farrell e Shelley
Mcnamara è diventata godibile dall’intera cittadinanza:
anche senza varcare i grandi cancelli girevoli che ne
delimitano l’ingresso, è possible ammirare i luminosi spazi
ipogei che costituiscono il cuore del nuovo edificio. Il foyer
e l’ingresso dell’Aula Magna, pur collocati ben al di sotto
del piano stradale, godono di grandi vetrate che li mettono
in contatto visivo con la città. Yvonne e Shelley hanno
studiato con attenzione e amore la struttura urbana
milanese, comprendendone la vocazione all’intimità: le
parti migliori di Milano sono spesso nascoste negli spazi
intermedi tra estreno/interno, nei cortili e giardini.
L’Aula Magna, con le sue compatte poltrone disegnate da
Dante Bonuccelli in stretta collaborazione con gli architetti
e prodotte da Lamm, si presenta come uno spazio nitido e
ordinato, sia vuoto che popolato da spettatori/studenti. Per
la loro stessa concezione (il sedile aderisce totalmente allo
schienale in fase di riposo, trascinando con sé i braccioli),
le poltrone si presentano in file simili a bassi e lineari muri
di pelle grigia.
I relatori del convegno, guidati da uno scoppiettante
Philippe Daverio (Storico dell’arte), hanno preso in esame
il tema guida dell’incontro da vari punti di vista: lo spazio
scenico in senso stretto (Paolo Bosisio, Docente di Storia
del teatro e dello spettacolo, Università degli Studi di
Milano), le architetture ad alto contenuto sceografico
(Federico Bucci, Docente di Storia dell’architettura,
Politecnico di Milano), i comportamenti generati dallo
spazio (Paolo Moderato, Docente di Psicologia dei sistemi
complessi, Università IULM di Milano), il design degli
oggetti in relazione allo spazio (Roberto Lucci, Lucci
Orlandini Design), mentre le progettiste hanno ribadito le
linee portanti dell’opera e riconosciuto il valore della
collaborazione di Dante Bonuccelli nella definizione del
carattere dell’Aula Magna proprio grazie alle poltrone, vere
architetture in miniatura.
Ideata e realizzata appositamente per l’Aula Magna della
nuova sede dell’Università Bocconi, la poltrona Genya
riprende lo spirito minimale e l’aspetto austero dell’edificio
progettato da Grafton Architects, proponendosi come uno
degli elementi compositivi dello spazio. (foto 1)
Le file, leggermente inclinate e rigorosamente disposte ad
anfiteatro, disegnano una geometria urbana. (Foto 2)
La seduta nella configurazione chiusa si presenta come un
basso muro compatto, inserito nel piano pavimentale. Ogni
elemento di possibile disturbo è studiato per rimanere
nascosto all’interno del volume. (foto 3)
Il telaio metallico portante è fissato direttamente alla
struttura della pavimentazione, in modo da eliminare
qualsiasi appoggio a vista; i braccioli, ad apertura
sincronizzata con il sedile, sono regolati da un dispositivo
di movimento a scomparsa che li integra nella seduta.
(foto 4)
Genya assicura elevate prestazioni tecniche e di sicurezza
associate a notevoli livelli di comfort. Genya è prodotta da
Lamm. L’azienda ha fornito anche l’arredo di alcune aule
didattiche, per un totale di 3.000 posti a sedere. (foto 5)
La complessa articolazione dei livelli degli spazi comuni
permette alla luce naturale di penetrare in profondità, sino
al cuore dell’edificio posto sotto il piano stradale. La nuova
sede dell'università Bocconi ha vinto il Premio
Internazionale Architetture di Pietra 2009, promosso da
Marmomac. (foto 6)
LAMM per l'università Bocconi
View Article details
- Simona Bordone
- 01 novembre 2009