Il designer e architetto passa ai raggi X il marchio e
osserva, con i visitatori del flagship
store milanese, la trasparenza del sogno, quello che c’è
oltre la materia, alla ricerca della
vera “forma”.
In via Durini, la vetrina è resa opaca da una pellicola
rossa. Questo velo misterioso, che si
apre nel titolo della scenografia, lascia apparire appena, il
logo Cassina.
Quando il visitatore entra nello spazio, si trova davanti a
sei icone del design “made in
Cassina” avvolte in una luce rossa, la luce del sogno.
L'oggetto è considerato come una
scultura ed esaminato da un punto di vista strettamente
formale. Le sedie 699 di Gio Ponti,
LC1 di Le Corbusier/Pierre Jeanneret/Charlotte Perriand, e
Cab di Mario Bellini, sono
esposte con le poltrone LC3 di Le Corbusier/Pierre
Jeanneret/Charlotte Perriand, Wink di
Toshiyuki Kita e Maralunga di Vico Magistretti. Così
“spogliate”, le ossature mostrano l'aspetto
nudo di questi mobili eccezionali, studiati andando alla
ricerca della qualità assoluta, con una
progettazione perfetta nel minimo dettaglio, attenti a
valorizzare l’intelligenza del design
abbinato ai know-how più sofisticati. Per Cassina il sogno è
quindi realtà.
Una sospensione luminosa imponente prolunga questa
esplorazione strutturale e onirica del
catalogo Cassina. È composta da una moltitudine di
radiografie dei mobili Cassina, per darne
una visione inedita.
Infine sarà presente un allestimento dei nuovi prodotti di
Charlotte Perriand per la collezione
Cassina I Maestri.
Cassina ai raggi X by Piero Lissoni
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- Elena Sommariva
- 23 ottobre 2009