Per chi non abbia mai visitato il Café Bravo del Kunst-Werke a Berlino e il parco urbano in scala ridotta sul tetto del Dia:Chelsae a NYC, due progetti permanenti
dell’americano Dan Graham, la visita alla Galleria
Francesca Minini è obbligata.
Fino al 15 gennaio sarà esposto il padiglione di Graham
eccezionalmente realizzato per lo spazio interno, lungo e
stretto, della galleria: una struttura praticabile in vetro
riflettente e acciaio dalla forma che ricorda quella di una
foglia o di un altro organismo organico.
Graham ha iniziato la ricerca sui padiglioni a partire dagli
anni ’80, gli anni in cui le metropoli americane si popolano
di grattacieli dai vetri specchianti sui quali si riflette
l’immagine della realtà esterna, ma attraverso i quali è
impossibile intravedere la vita che vi si svolge all’interno.
Questo discorso gli è funzionale per indagare la complessa
relazione esistente tra opera d’arte e pubblico, i padiglioni
da lui realizzati infatti sono in grado di coinvolgere lo
spettatore e il contesto in modo interattivo svelando lo
spazio circostante attraverso un filtro che in parte riflette e
in parte scopre. Giulia Guzzini
Francesca MInini, Via Massimiano 25, Milano
Martedì-sabato, h 11-19.30
Dan Graham: Sagitarian girls
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- Giulia Guzzini
- 11 dicembre 2008