A Palermo, il quartiere più giovane e creativo di Buenos Aires, un vecchio ufficio di 54 mq situato in uno stabile degli anni ’40 è stato convertito dall’architetto Carol Burton in un appartamento di due locali composto da piano terra e mezzanino. In precedenza lo spazio era segmentato, suddiviso cioè in sala, bagno e due uffici al piano di sotto, e in un altro ufficio con bagno e angolo cottura al piano di sopra. I materiali, in linea con il gusto anni Novanta, data dell’ultima ristrutturazione, erano caratterizzati da un pavimento in legno, carpenteria in ferro nero, pareti stuccate di giallo. Lo scopo di quest’ultimo intervento è stato creare un appartamento diafano, luminoso e caldo che fosse al contempo innovativo in termini di soluzioni salvaspazio. L’unica parete rimasta dopo aver abbattuto i muri divisori precedenti definisce una cucina, un bagno e un vano scale con spazio di archiviazione sottostante. Ne risulta un unico volume bianco con porte che danno invisibile accesso a nuovi ambienti. Il mezzanino ora ospita una stanza da letto con bagno, la cui partizione  originale che lo divideva dall’ufficio è stata sostituita da un’ampia vetrata per dare ancora più luce. Per il pavimento è stato utilizzato un parquet Chevron in legno di quercia naturale, nei bagni invece delle piastrelle da esterno pensate specificatamente per questo appartamento. L’illuminazione infine è perlopiù indiretta, ottenuta posizionando piccole luci tra mobili ed elementi divisori.