Christie’s Parigi ha inaugurato, nell’ambito della sua rassegna “Carte Blanche”, una mostra dell’artista e designer inglese Marianna Kennedy a cura di una personalità d’eccezione, Tilda Swinton, ammiratrice e collezionista di lunga data dei lavori di Kennedy. Scelto dall’attrice britannica, il titolo dell’esposizione, “Supersonic Mediaeval”, cattura con una certa efficacia lo spirito della pratica artistica di Kennedy, che opera da decenni nel solco di una rilettura del patrimonio storico dell’alto artigianato inglese, rileggendone figure e stilemi con eclettismo ed originalità.

L’allestimento, concepito dalla stessa Swinton, ci riporta idealmente nel quartiere di Spitalfields, celebre fin dal diciassettesimo secolo per la ricca produzione manifatturiera - celebre quella della seta introdotta dagli ugonotti francesi - e oggi emblema di una East London multietnica grazie alla presenza delle comunità bengalese e pachistana, che proprio in quest’angolo della città iniziarono ad insediarsi a partire dagli anni ‘60. Di Spitalfields, Swinton decide di rievocare un’atmosfera che affonda le sue radici nel passato remoto dell’Inghilterra e delle sue tradizioni artigianali, ma che pur si proietta verso la coesistenza pop e gli scambi propri delle sue odierne contaminazioni.
‘Supersonic Mediaeval’ è un'idea, un sentimento, una parte dell'immaginazione dove l'antico e il risonante incontrano l'ignoto e il sorprendente.
Tilda Swinton
“Supersonic Mediaeval” è un'idea, un sentimento, una parte dell'immaginazione dove l'antico e il risonante incontrano l'ignoto e il sorprendente”, ha dichiarato Tilda Swinton a Domus. Per alimentare questo immaginario fatto di echi e di nuove possibilità, Swinton ha ricostruito nelle sale della prestigiosa sede di Christie’s di Avenue Matignon tre piccoli set teatrali che rievocano lo stile delle case georgiane di Spitalfields, come quella in cui Kennedy vive e lavora da oltre venticinque anni.
Tra i pezzi esposti i celebri specchi e le consolle laccate, rivisitate attraverso animali fantastici, insieme ad oggetti realizzati in bronzo o gesso. Nella sala adiacente, la maestosità teatrale del “salotto buono” lascia il passo ad un backstage demistificante, dove i pezzi vengono presentati sotto teca ma senza artifici, come nell’attesa di poter essere esposti. Sulle pareti compaiono anche alcuni dei dipinti di Kennedy, che abbandonano l’estro decorativo a favore di un esercizio di lettering minimale, tutto giocato sulla forza autoevidente di una parola.

Kennedy, che lavora in stretta collaborazione con una rete selezionata di artigiani per progetti che sono necessariamente in edizione limitata, è nota nel mondo del design in particolare per la sua serie di specchi con argentatura al mercurio ed elaborata cornice intagliata, già esposti a Milano alla Fondazione Luigi Rovati nel 2023.
"Per quello che riguarda la filosofia del design, il mio modo di lavorare implica una costante ricerca di rinnovamento, guardando alla qualità poetica dell'artigianato, il piacere di fare bene le cose, e creando pazientemente la bellezza strato dopo strato”, ci racconta. Per questa personalità che rinnega l’esistenza di un confine netto tra arte e design, il lavoro di Carlo Scarpa rimane una costante fonte di ispirazione – Kennedy ha del resto fatto suo il monito di Scarpa secondo cui “l’unico modo di rispettare il passato è essere eminentemente contemporanei” - così come le incursioni nel campo del design da parte di giganti dell’arte del Novecento, in primis Alberto Giacometti.

Sotto questi auspici, la restituzione atmosferica di Kennedy non si sclerotizza in una visione accomodante e nostalgica della sua Spietafields, superando il confine codificato delle arti decorative britanniche per farvi affluire con la più grande libertà prestiti e ispirazioni realmente eterogenei, dall’arte etrusca al modernismo di Eileen Gray. Un modo, infondo, per essere all’unisono con l’intrinseca contemporaneità di Londra, a cavallo tra antichi localismi e nuove globalità.
Immagine di apertura: Marianna Kennedy e Tilda Swinton in conversazione sulla mostra “Supersonic Mediaeval”, nella casa di Marianna Kennedy a Spitalfields, Londra. © Lucinda Douglas-Menzies