Questa primavera è ricca di occasioni per programmare un weekend o qualche giorno in più di vacanza, e perché non inserire nel vostro itinerario anche delle mostre fresche di apertura da vedere in giro per l’Italia e l’Europa? Milano, Roma, ma anche Londra e Parigi: arte e architettura sono al centro di esposizioni che hanno inaugurato ora e che saranno protagoniste anche delle programmazioni estive delle istituzioni culturali che le ospitano, come la grande retrospettiva che la Fondation Louis Vuitton dedica a David Hockney, o la mostra sul disegno nell’architettura al Maxxi di Roma.
Le mostre che hanno appena aperto e che vale la pena vedere
Una selezione di mostre fresche di apertura in Italia e non solo che Domus vi consiglia di vedere nelle prossime settimane.
Shirin Neshat, Body Of Evidence. Pac Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 2024. Foto Nico Covre
Stop Drawing. Architettura oltre il disegno. November Wong, The Drawing Machine. Courtesy l'artista
Tomaso Binga, Mani-Occhi, 1973 collage e inchiostro su polistirolo, plexiglass, collage and ink on polystyrene, plexiglass Courtesy Archivio Tomaso Binga, Roma
Salvatore Ferragamo, Iride, 1930-1936, décolleté in merletto ad ago di Tavarnelle e capretto, Museo Ferragamo, Firenze
© Luigi Serafini | Luigi Serafini, Genesis o Il sogno della tartaruga, 2019, olio su tela, 180x100 cm.
David Hockney, “A Bigger Splash” 1967. Acrilico su tela © David Hockney, Tate, U.K.
Ali Cherri, Sphinx, 2024 (vista dell'installazione), How I Am Monument, Secession, 2024. Co-commissione del Baltic Centre for Contemporary Art e della Secession, Vienna. Foto: © Ali Cherri Studio, per gentile concessione dell'artista e di Imane Farès, Parigi
Ed Atkins, Copenhagen #6, 2023. Per gentile concessione dell'artista e della Cabinet Gallery di Londra
Vito Acconci. Three Adaptation Studies (Tre studi di adattamento), 1970. Film super 8mm trasferito su video, b/n, muto, 8 min. Per gentile concessione di Maria Acconci & Electronic Arts Intermix, New York. © Vito Acconci, VEGAP, Bilbao, 2025
Robert Rauschenberg, Merce Cunningham Dance Company, Brooklyn Academy of Music, 1969
© Lorenzo Tugnoli
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- Carla Tozzi
- 18 aprile 2025
Se invece avete in programma viaggi a lungo raggio, ci sono alcuni appuntamenti che non potete perdere: se di passaggio nella Grande Mela, riapre finalmente la Frick Collection sulla Fifth Avenue, mentre al Guggenheim la personale di Rashid Johnson animerà l’iconica rotunda disegnata da Frank Lloyd Wright; a San Francisco il Sfmoma ospita la prima grande retrospettiva internazionale dedicata all’artista statunitense Ruth Awasa, a otto anni dalla sua scomparsa.
Per chi è diretto verso est, nella sede di Prada Aoyama a Tokio, Nicolas Winding Refn, regista, scrittore, e produttore, e Hideo Kojima, creatore di videogiochi e autore di fama internazionale, hanno creato un universo parallelo in cui si incontrano realtà, tecnologia e creatività. A Pechino invece, Ucca Beijing ospita le entità multispecie di Anicka Yi, in una mostra multisensoriale articolata all’intersezione tra biologia, tecnologia e filosofia. Infine, a Singapore, la National Gallery, con oltre duecento opere e materiali d’archivio, esplora la presenza e l’impatto degli artisti asiatici nella Parigi tra le due guerre.
Abbiamo selezionato per voi le mostre da segnare in agenda e da vedere nelle prossime settimane, perché la cultura non va mai in vacanza!
Immagine di apertura: Ed Atkins, Hisser, 2015, Tate. Purchased 2016 © Ed Atkins
Trent’anni di carriera ripercorsi attraverso oltre duecento opere fotografiche e dieci video-installazioni entrate a far parte delle più importanti collezioni museali al mondo, dal Whitney Museum alla Tate Modern: il PAC di Milano dedica una grande retrospettiva all’artista iraniana Shirin Neshat (1957, Qazvin), curata da Diego Sileo e Beatrice Benedetti. Dai primi anni Novanta con la serie fotografica “Women of Allah” – iconici ritratti femminili segnati da calligrafie poetiche – fino alla video-installazione “The Fury” (2022), Shirin Neshat a partire dal dualismo uomo-donna, esplora le tensioni profonde tra identità ed esilio, individuo e collettività, mettendo in discussione questioni di potere, religione, razza e le relazioni tra passato e presente.
Il disegno come medium che racconta i cambiamenti dell’architettura nel corso del tempo. “Stop Drawing. Architettura oltre il disegno”, curata da Pippo Ciorra al Maxxi di Roma fino al 21 settembre, esplora l’evoluzione dell’architettura attraverso le trasformazioni del suo strumento essenziale. Non solo carta, matite e pastelli: oggi simulazioni digitali, pratiche artistiche e di partecipazione si affiancano – a volte sostituendolo – al disegno tradizionale. In mostra, opere di autori del XX e XXI secolo, da Carlo Scarpa ad Aldo Rossi, per i quali il disegno era sinonimo di identità nell’architettura, fino a Gordon Matta-Clark e Frank Gehry, che hanno arricchito il vocabolario dell’architettura con nuovi linguaggi, dal video, al collage, alla performance.
Fino al 21 luglio, la Fondazione Donnaregina – Museo Madre presenta “Euforia. Tomaso Binga”, la più ampia retrospettiva mai dedicata all’artista salernitana. A cura di Eva Fabbris con Daria Kahn e allestimento di Rio Grande, la mostra raccoglie oltre centoventi opere tra poesie visive, collage, installazioni e performance. Il titolo riflette lo spirito ironico e femminista di Binga, pseudonimo maschile scelto da Bianca Pucciarelli Menna (Salerno, 1931) per denunciare i privilegi di genere nell’arte. L’esposizione, frutto di due anni di ricerca e collaborazione con l’artista, è articolata in diciotto sale, per celebrare una visione che unisce parola, corpo e denuncia sociale, in una pratica verbo-visiva libera, dissacrante e politica.
A più di settant’anni di distanza dalla mostra “Italy at Work: Her Renaissance in Design Today” al Brooklyn Museum di New York, la Fondazione Ragghianti presenta “Made in Italy. Destinazione America 1945-1954”, con l’obiettivo di raccontare l’espansione oltreoceano del Made in Italy nel secondo dopoguerra attraverso opere d’arte, design, moda e artigianato. Curata da Paola Cordera e Davide Turrini, l’esposizione presenta numerosi capolavori simbolo dello stile italiano del Novecento: dai vetri Venini, alle ceramiche di Gio Ponti e Lucio Fontana, fino alle calzature firmate da Salvatore Ferragamo.
Una visita al Labirinto della Masone in primavera è un’ottima idea per una gita fuori porta, e la mostra in corso fino al 13 luglio in questo magico posto concepito da Franco Maria Ricci è un motivo in più per scoprirlo: “Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno” è un viaggio nell’universo multiforme dell’artista-architetto Luigi Serafini (Roma, 1949). Dal celebre Codex Seraphinianus, pubblicato nel 1981 proprio da Franco Maria Ricci, alle radici del suo immaginario, con opere inedite e memorie personali. Divisa simbolicamente in tre sezioni – scheletro, uovo, arcobaleno – la mostra intreccia arte, architettura, viaggio e poesia, culminando nella Domus Seraphiniana, che oggi rischia di venire smantellata.
Nella primavera 2025, la Fondation Louis Vuitton dedica a David Hockney (Bradford, 1937) un’imponente retrospettiva, con oltre quattrocento opere dal 1955 al 2025. Pittura, disegno, e installazioni immersive raccontano oltre sette decenni di carriera. Al centro, i lavori degli ultimi venticinque anni, trascorsi tra Yorkshire, Normandia e Londra, con paesaggi, ritratti e nature digitali. Tra opere in mostra i celebri “pool paintings”, i ritratti su iPad, un’installazione ispirata alla passione di Hockney per l’opera e i lavori più recenti, influenzati da Edvard Munch e William Blake.
Nato a Beirut durante la guerra civile libanese, Ali Cherri (Beirut, 1976) riflette sulla violenza generata dai conflitti politici e su come essa imprima segni su corpi, paesaggi e narrazioni storiche. “How I Am Monument” esplora la storia attraverso la materia: sculture in fango ispirate a reperti archeologici si fondono con oggetti antichi creando esseri ibridi. Il fango come simbolo di creazione e memoria, diventa elemento accompagnatore di video e installazioni in cui si approfondiscono gli effetti della disciplina militare e del trauma sugli uomini e la natura. Le opere più recenti in mostra indagano il linguaggio dei monumenti, come in “Sphinx” (2024) e “Toppled Monuments”, che evocano plinti vuoti e invitano a ripensare il passato. L’esposizione ospitata dal Baltic Centre è la prima grande retrospettiva dell’artista libanese nel Regno Unito.
Negli ultimi vent’anni Ed Atkins è stato protagonista della scena della digital art, con opere video complesse, inquietanti, a tratti ironiche, che lasciano spesso in chi le guarda una sensazione di spaesamento. La grande personale alla Tate Modern di Londra, che ripercorre tutta la sua carriera, presenta video, scritti, dipinti, ricami e disegni, in un confronto tra immaterialità digitale e realtà fisica, per esplorare temi come intimità, amore e morte, usando il corpo e l’esperienza dell’artista come strumenti.
La mostra che inaugura il programma Film & Video 2025 del Guggenheim Bilbao racconta il legame artistico e di amicizia tra Vito Acconci (1940–2017) e l’artista contemporaneo Sergio Prego (Donostia-San Sebastián, 1969), entrato a far parte dell’Acconci Studio negli ultimi anni della carriera dello stesso Acconci. Realizzato in collaborazione con gli archivi della Electronic Arts Intermix (Eai) di New York, il percorso espositivo propone una lettura soggettiva delle opere video e delle performance di Acconci attraverso l’allestimento ideato da Prego, volto all’esplorazione delle tensioni tra corpo, media e architettura.
Cinque figure centrali dell’arte, della musica e della danza del secondo dopoguerra: John Cage, Merce Cunningham, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Cy Twombly. Il loro profondo legame ha dato vita a contaminazioni e collaborazioni che la mostra al Museum Brandhorst di Monaco di Baviera racconta attraverso oltre 180 opere – arricchite da materiali d’archivio e scenografie – per la prima volta presentate nel loro contesto originale, accanto a capolavori iconici e opere raramente o mai esposte.
Per celebrare gli ottant’anni della Liberazione dal nazifascismo, l’Unione Comuni della Bassa Romagna presenta la mostra “fa che sia un racconto”, una profonda riflessione sul conflitto tra Israele, Palestina e Libano, iniziato il 7 ottobre 2023. Protagoniste quaranta fotografie di grande formato del photoreporter Lorenzo Tugnoli, unico premio Pulitzer in Italia nel 2019, con la curatela di Francesca Recchia, studiosa e scrittrice interessata alla dimensione geopolitica dei processi culturali. Il titolo della mostra, versi di una poesia di Refaat Alareer, poeta e intellettuale palestinese, ucciso a Gaza nel dicembre 2023, introduce il percorso di mostra come un monito a non dimenticare, ma è anche un invito a farsi testimoni della storia, anche quando questa accade lontano dai nostri occhi.