Un’opera lirica lunga un miglio alla High Line di New York

Un’imponente performance ha riunito un migliaio di cantanti lungo tutta l’estensione del celebre parco. Il racconto collettivo del colossale coro su come vivono le sette della sera gli abitanti di una città in rapida trasformazione.

"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018

Nel bene e nel male New York, nell’ultimo decennio, ha subito un significativo rinnovamento urbanistico, in particolare con lo sviluppo di nuovi spazi pubblici. La pedonalizzazione di Broadway e di Times Square si è unita al recente moltiplicarsi dei progetti di parchi litoranei, che oggi orlano ampie fasce del perimetro di Manhattan. Sotto parecchi aspetti il punto critico di questa tendenza è stata la High Line, ex linea ferroviaria sopraelevata adattata a parco lineare. Benché ispirata alla preesistente Promenade plantée di Parigi la High Line è diventata il punto di riferimento di una vasta gamma di progetti pubblici in tutti gli Stati Uniti.

Aperto in quattro fasi successive dal 2009 al 2018, il percorso a verde sovrasta il livello stradale, aprendosi la strada tra isolati ed edifici di ex magazzini. Come faceva per il distretto industriale che un tempo serviva, il parco del tracciato ferroviario oggi ospita un fitto programma di manifestazioni artistiche. Mentre il quartiere sottostante, affollato di gallerie, gestisce il mondo dell’arte, l’High Line adotta una prospettiva di maggior peso culturale. Le installazioni e le performanceaperte al pubblico si sono impadronite di questo palcoscenico anticonformista fin dalla prima apertura. Spesso queste opere forzano i vincoli fisici del parco e usano le dilatazioni degli spazi previste dalla sua strategia progettuale: anfiteatri a sbalzo, balconate sospese, prati terrazzati e giardini di erbe spontanee. Il tutto fuso in un paesaggio costruito senza soluzione di continuità che corre lungo il West Side di Manhattan, da Gansevoort Street, nel Greenwich Village, fino alla 34ma strada, a Hells Kitchen.

"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018
"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018

Ma nessun progetto è mai stato ambizioso come la Mile Long Opera, l’“opera lirica lunga un miglio”. La formidabile performance ha riunito un migliaio di cantanti, per sei serate consecutive, dal 3 all’8 ottobre, sull’intera lunghezza del parco. Ideata da Liz Diller – titolare di Diller Scofidio + Renfro, lo studio d’architettura che ha progettato il parco – e dal compositore David Lang, vincitore del premio Pulitzer, l’opera sfida le convenzioni della lirica estraendone la formula dal contesto tradizionale e aprendola liberamente al pubblico. Iniziativa di ampio impegno comunitario, il progetto è stato messo a punto in collaborazione tra la High Line e numerose organizzazioni culturali tra cui Peoplmovr, società che elabora strategie di comunicazione e di impegno mettendo in primo piano l’uguaglianza e l’inclusività dello sviluppo comunitario e del coinvolgimento del pubblico.

"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018
"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018

Gli stessi cantanti, provenienti dalle oltre 35 associazioni coristiche che si riuniscono in tutte e cinque i municipi di Manhattan, rappresentavano un’ampia gamma di culture, di età, di competenze e di stili esecutivi. Vari gruppi erano riuniti in aree corrispondenti a spiazzi, mentre altri erano allineati ai lati delle parti più strette del percorso. Alcuni erano anche collocati sotto un passaggio sopraelevato. Tutti cantavano senza interruzioni oppure declamavano una serie di microstorie concepite da due celebri donne poeta: Anne Carson e Claudia Rankine. Carson ha scritto un libretto e Rankine un testo da declamare fondato su un’analisi etnografica di che cosa significhino le ore 19 per differenti newyorchesi. Hanno scelto quell’ora perché di solito indica per lo più un periodo di transizione: dal giorno alla notte e, per la maggior parte delle persone, da un genere d’attività all’altro.

Questo vantaggio offriva l’occasione di una riflessione creativa sulla velocità del cambiamento della città contemporanea e delle storie dei suoi abitanti. La città era tanto il protagonista quanto lo sfondo di un’esperienza collettiva che esalta la nostra diversità.

I passaggi erano ricomposti a partire da interviste a centinaia di residenti, appositamente realizzate, che svelavano la differenza di esperienze e di prospettive ma anche qualche caratteristica universale della vita newyorchese: come molti abitanti della città cenino di fronte al televisore oppure come nel 2019 l’eliminazione della linea L della metropolitana provocherà una gravissima crisi degli spostamenti pendolari. “Sono entrata nel mondo delle sette di sera”, spiega Rankine, “e ho trovato una schiera indistinta di persone che descrivevano il loro tavolo da pranzo. Scrivere delle loro descrizioni li ha messi in rapporto gli uni con gli altri, con me e con il testo di Carson. Le loro vite sono diverse e ogni tavola esiste in una via che ho percorso o in cui non sono mai stata. La scrittura si è trasformata in una serie di incontri, nei luoghi di un teatro personale. Le tavole costituiscono altrettanti paesaggi che sono un invito al cibo, alle riunioni, al lavoro, alla meditazione, al riposo, al desiderio, alla condivisione. Ovvero, in altre parole, un invito alla vita.” Il pubblico, percorrendo i due chilometri abbondanti della High Line, era in grado di interagire intimamente con i performere di scegliere tra i vari aspetti dei loro racconti per farsi una propria esperienza personale.

"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018
"Mile Long Opera", performance, High Line di New York, 3-8 ottobre 2018

La High Line è stata un palcoscenico perfetto per The Mile Long Opera. “Avendo lavorato per più di un decennio sul progetto del parco e avendo visto la rapida trasformazione della zona circostante ho riflettuto parecchio sul ciclo di vita della città – il suo degrado e la sua rinascita – ricco di occasioni e di contraddizioni”, commenta Diller.

Lyndsey Peisinger, che ha condiviso la regia e realizzato la coreografia dell’opera, aggiunge: “Volevamo lavorare con il minimo di apparecchi di illuminazione e di costumi, non solo perché il sito dà già così tanto, ma anche perché avevamo dei forti vincoli quanto a ciò che potevamo installare lungo il sito. La High Line, a differenza di un tradizionale palcoscenico teatrale, rimaneva un parco, e veniva trasformata in scenografia solo durante le serate della performance”.

Peisinger, paladino delle metodologie della multidisciplinarità e della continuità della performance, ha scelto come costumista Carlos Soto. Entrambi sono stati collaboratori del capofila dei registi d’avanguardia Robert Wilson e della performerMarina Abramović, il cui influsso sull’opera è evidente. Soto ha lavorato con il datore di luci John Torres alla creazione di costumi semplici ma piacevoli, fonti di luce da indossare come berretti da baseball a LED e borse trasparenti.

Benché le performance di The Mile Long Opera siano terminate, Target, il principale finanziatore del progetto, ha realizzato una serie di video a 360 gradi.

Performance:
Mile Long Opera
Ideatori:
Liz Diller; David Lang
Luogo:
High Line
Città:
New York
Date :
3-8 ottobre 2018

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